ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00469

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 14
Seduta di annuncio: 72 del 10/12/2001
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: RIFONDAZIONE COMUNISTA
Data firma: 10/12/2001


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 10/12/2001
Stato iter:
11/12/2001
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/12/2001
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA
 
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2001
Resoconto SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
 
REPLICA 11/12/2001
Resoconto RIFONDAZIONE COMUNISTA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/12/2001

SVOLTO IL 11/12/2001

CONCLUSO IL 11/12/2001

Interrogazione a risposta immediata in Commissione
Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione

5-00469
presentata da TITTI DE SIMONE lunedì 10 dicembre 2001 nella seduta n.072


TITTI DE SIMONE. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:

a Roma, nel 1859, fu fondato da Alessandro Torlonia uno straordinario museo di scultura antica greca e romana che aveva sede in Trastevere, alla Lungara, in via dei Corsini, n. 5;

nelle sue settantasette sale erano esposte 620 sculture che costituivano, per giudizio unanime, la più importante collezione privata al mondo, detta collezione Torlonia;

la collezione Torlonia fu accumulata in virtù di acquisti e a seguito di violente campagne di scavo nei grandi possedimenti familiari (la zona della Caffarella, le ville di Massenzio e dei Quintili sulla via Appia, l'area di Torpignattara sulla via Casilina, a Cerveteri, ad Anzio, nella zona di Porto a Fiumicino);

detta collezione, nella sua unitarietà ed interezza, è stata oggetto di notifica da parte del Ministero della pubblica istruzione, ai sensi e per gli effetti della legge n. 1089 del 1939, sin dal 1948 in quanto «complesso di eccezionale interesse artistico e storico»;

risulta da organi di stampa che tra gli anni Sessanta e Settanta, le settantasette sale del museo vennero trasformate, abusivamente, in novantatre minniappartamenti, immediatamente affittati, e le seicentoventi antiche sculture greche e romane trasferite «in locali angusti, insufficienti, pericolosi [...] rimosse dai locali destinati a museo [...] stipate in maniera incredibile, addossate l'una all'altra senza alcun riferimento storico o di omogeneità», causando, di fatto, «la distruzione del museo e di quanto esso rappresentava per gli studiosi», configurando la fattispecie di reato di rimozione abusiva di cose di interesse storico e artistico e «la morte dal punto di vista culturale» del museo, cagionando alla collettività un danno culturale ma anche economico inestimabile, proprio in relazione all'alto livello della collezione;

il reato edilizio allora commesso risulta oggi prescritto e per il reato perpetrato contro il patrimonio storico-artistico è intervenuta l'amnistia;

la paradossale condizione della collezione Torlonia perdura da troppo tempo, sottratta alla fruizione ed al godimento della collettività da oramai troppi anni, tanto che intere generazioni hanno perso anche la memoria della sua esistenza;

un bene culturale ha il carattere di testimonianza di civiltà ed alla perdita di un bene culturale corrisponde una perdita di civiltà;

inestimabile è il danno cagionato alla collettività, ed in primo luogo alla città di Roma, in virtù della perdita del suo godimento pubblico;

la proposta, alternativa all'acquisizione da parte del Ministero, di realizzare la costruzione di un nuovo edificio di grande cubatura, di proprietà privata, da edificarsi unitamente ad un grande parcheggio sotterraneo, sull'area verde di Villa Albani, vincolata sia dal punto di vista ambientale che monumentale, e da adibire a museo privato per ospitare la collezione Torlonia, non sembra condivisibile;

si ritiene, al contrario, doveroso acquisire al demanio dello Stato la collezione Torlonia, ospitandola in un museo pubblico realizzabile attraverso il semplice recupero alla sua originaria destinazione del Palazzo dei Musei di Roma, ossia dell'immobile di proprietà comunale sito in via dei Cerchi, al Circo Massimo, occupato da anni dagli uffici comunali;

detto museo potrebbe rientrare di diritto nell'intesa istituzionale di programma tra lo Stato e la regione Lazio, finalizzata a sostenere la valorizzazione dei beni, delle attività e dei servizi culturali del Lazio;

la legge n. 396 del 1990, recante interventi per Roma, capitale della Repubblica, prevede tra i suoi obiettivi, all'articolo 1, comma 1, lettera a), la definizione del piano di localizzazione delle amministrazioni e degli uffici pubblici anche attraverso il conseguente programma di riutilizzazione dei beni pubblici, e all'articolo 1, comma 1, lettera b), la conservazione e valorizzazione del patrimonio monumentale, archeologico ed artistico -:

se il Governo ritenga di adottare iniziative per l'acquisizione gratuita al demanio dello Stato della collezione Torlonia, nella sua unitarietà ed interezza, comma 4, del decreto legislativo n. 490 del 1999, o computare, a compensazione di eventuali indennizzi da corrispondersi alla proprietà, le ingenti somme comunque ancora oggi dovute allo Stato, ai sensi del medesimo articolo 131, comma 4, del citato decreto legislativo, e di dover destinare una parte del fondo per Roma capitale al recupero dell'immobile sito in Roma, via dei Cerchi, meglio noto come Palazzo dei Musei di Roma, onde poter ospitare anche la collezione Torlonia, conformemente agli obiettivi previsti dall'articolo 1, comma 1, lettere a) e b), della legge n. 396 del 1990.(5-00469)

Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
BENI CULTURALI ED ARTISTICI, COLLEZIONI, DEMOLIZIONE, MUSEI GALLERIE E PINACOTECHE, PITTURA E SCULTURA, REATI CONTRO IL PATRIMONIO, TRASFERIMENTO DI ABITATI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 1999 0490, L 1939 1089, L 1990 0396, MUSEO TORLONIA DI ROMA

GEO-POLITICO:

ROMA, ROMA - Prov, LAZIO