BLASI, SANZA, TESTONI, RICCIOTTI, NICOTRA, STRADELLA, LEZZA, CROSETTO, ANGELINO ALFANO, CASERO e VERRO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:

l'azienda FS per tramite della dirigenza dell'Unità tecnologie materiale rotabile intervenuta nel corso della riunione richiesta dalle organizzazioni sindacali nazionali tenutasi nei giorni scorsi, ha espresso la riconferma della volontà di dismettere in tempi brevi anche l'Officina grandi riparazioni di Melfi (Potenza);

dopo due anni di continui confronti sulla paventata scelta della chiusura della OGR di Melfi, soltanto ora si apprende della volontà dell'Azienda FS di volere dismettere l'attività dello stabilimento;

in questi ultimi anni la stessa Azienda ha provveduto man mano a ridurre le unità lavorative, da circa 700 alle 177 di oggi;

le FS con precedenti provvedimenti hanno snobbato il Mezzogiorno d'Italia, di fatto producendo la flessione delle opportunità di sviluppo sociale ed economico da esse conseguenti;

l'Azienda nell'ambito della ripartizione degli investimenti destina solo una quota pari al 20 per cento al Sud -:

quali provvedimenti il Governo intenda adottare per salvaguardare gli attuali livelli occupazionali della Officina grandi riparazioni di Melfi (Potenza), che da una scelta simile non sarebbero affatto tutelati e che comunque in alternativa verrebbero inseriti in un processo di mobilità interna; e questo implicherebbe il trasferimento del personale presso altre sedi;

se non ritenga opportuno, inoltre, scongiurare l'ennesima spoliazione che le FS si accingono ad attuare a danno, ancora una volta, del Mezzogiorno ed in particolare di Puglia e Basilicata già fortemente penalizzate dalle discutibili politiche di dismissioni di Trenitalia, pregiudicando quel processo di crescita che proprio dal Mezzogiorno dovrà partire e che senza adeguate risorse produttive potrebbe essere compromesso. (4-02465)