I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:

con decreto dello stesso Presidente del Consiglio dei ministri del 10 maggio 2005 pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 4 giugno 2005 è stato istituito il premio «La famiglia, un'immagine per la società» da attribuire «ad un'opera destinata alla radio ed alla televisione e da queste trasmessa, nella quale sia rappresentata un'immagine positiva della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio tra persone di sesso diverso, secondo quanto indicato dall'articolo 29 della Costituzione»;

secondo dati ISTAT, resi noti dal quotidiano la Repubblica e da altri organi d'informazione, del 25 maggio 2005, nel nostro Paese, alla famiglia cosiddetta tradizionale si sono aggiunte nuove forme di convivenza e famiglia e «le coppie di fatto aumentano anche all'interno delle famiglie "ricostituite", quelle cioè nelle quali almeno uno dei partner proviene da un precedente matrimonio: passano infatti dal 26,5 al 40,3 per cento»;

il concorso, richiamandosi all'articolo 29 della Costituzione, di fatto esclude tra le immagini positive di famiglia tutte quelle di famiglie ricostituite, allargate, mononucleari, di divorziati, di separati, di madri sole, di famiglie dello stesso sesso, lesbiche e transessuali e altre ponendo, ad avviso degli interpellanti, un'evidente discriminazione che non tiene conto della realtà sociale del Paese e di forme di convivenza di per sé positive;

secondo gli interpellanti, il concorso, così come pubblicato, pone evidenti dubbi di incostituzionalità non collimando, evidentemente, con l'articolo 3 della Costituzione che richiama alla «pari dignità sociale» di ogni cittadino «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche» e soprattutto «di condizioni personali e sociali» e non solo non è utile a «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale» che limitano «l'eguaglianza dei cittadini», ma pone una pericolosa distinzione di valore tra forme famigliari che hanno eguale dignità e valore sociale -:

se non ritenga fortemente discriminatorio e lesivo della libertà degli autori il concorso in questione;

in caso affermativo, se non ritenga pertanto di estendere il concorso a tutte le diverse forme di famiglia che costruiscono il tessuto sociale del nostro Paese.

(2-01597)
«Grillini, Zanotti, Bellillo, Pistone, Valpiana, Titti De Simone, Folena, Pettinari, Siniscalchi, Zanella, Cima, Panattoni, Giulietti, Nigra, Nardini, Tedeschi».