ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00187

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 14
Seduta di annuncio: 77 del 15/12/2001
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 13/12/2001
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CCD-CDU BIANCOFIORE 12/13/2001
FORZA ITALIA 12/13/2001
FORZA ITALIA 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
MISTO-NUOVO PSI 12/13/2001
CCD-CDU BIANCOFIORE 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
FORZA ITALIA 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
LEGA NORD PADANIA 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
FORZA ITALIA 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
FORZA ITALIA 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
FORZA ITALIA 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
FORZA ITALIA 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
FORZA ITALIA 12/13/2001
FORZA ITALIA 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001
FORZA ITALIA 12/13/2001
ALLEANZA NAZIONALE 12/13/2001


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 13/12/2001
Stato iter:
30/01/2002
Fasi iter:

RITIRATO IL 30/01/2002

CONCLUSO IL 30/01/2002

Interpellanza urgente
Atto Camera

Interpellanza urgente

2-00187
presentata da VINCENZO FRAGALA' sabato 15 dicembre 2001 nella seduta n.077


I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:

la Corte europea dei diritti dell'uomo con sentenza del 25 luglio ha accolto parzialmente il ricorso che il giornalista «Giancarlo Perna» aveva presentato contro l'Italia per una condanna da lui riportata e confermata in Cassazione di diffamazione del magistrato Giancarlo Caselli all'epoca in cui questi era procuratore della Repubblica a Palermo;

il magistrato dottor Caselli, oggi Procuratore presso la Procura Europea «Euro just» per nomina dell'ex Ministro Fassino, ha richiesto che lo Stato italiano presenti alla Corte Europea un'istanza di rettificazione della sentenza del 25 luglio ai sensi del regolamento 81 della Corte che consente alle parti di chiedere la correzione di errori materiali o inesattezze evidenti;

secondo il dottor Caselli l'errore materiale della sentenza che ha accolto parzialmente il ricorso di Perna contro l'Italia, sarebbe costituito dall'avere i giudici di Strasburgo ritenuto fondata l'asserzione del giornalista, che aveva attribuito al dottor Caselli, una «militanza politica aperta ed ostentata basata su fatti non controversi che le stesse giurisdizioni italiane hanno considerato come accertata»;

la richiesta del dottor Caselli è stata ritenuta non accoglibile dal ministero della giustizia, in quanto non adeguata all'articolo 81 del regolamento della Corte di Strasburgo e, quindi, il suo accoglimento assolutamente improbabile, così come comunicato anche dal servizio del contenzioso diplomatico con nota indirizzata al ministero della giustizia e al ministero degli affari esteri;

Il ministro della Giustizia, attraverso il suo gabinetto, con nota del 2 ottobre 2001, nel condividere l'improponibilità della richiesta del dottor Caselli, aveva espresso il suo intendimento di non proporre ricorso alla Grande Camera riguardo la sentenza «Perna»;

nella medesima nota, il Ministero della giustizia, nell'illustrare le ragioni di diritto, che impedivano la presentazione del ricorso voluto dal dottor Caselli, affermava «che l'unico ministero legittimato a decidere sulla presentazione o meno della richiesta di riesame, sia il Ministro della giustizia, per le conseguenze giuridiche ed economiche che ne derivano»;

addirittura aggiungeva «atteso che lo Stato è rappresentato da agenti (articolo 35 del Regolamento), appare evidente che i rappresentanti non possano agire autonomamente al di là della volontà del rappresentato, nel caso di specie il Ministero della giustizia»;

giacché, continua la nota: «non risultano essere state mai adottate dall'agente iniziative indipendenti e/o in contrasto con quanto deciso da questo Ministero»;

il Ministero degli affari esteri, non curando le argomentate ragioni e le competenze del Ministero della giustizia e, addirittura eludendo, la esclusiva competenza del Ministero della giustizia, ha comunque presentato il ricorso alla Corte Europea per il rinvio della sentenza alla Grande Camera, così come richiesto dal dottor Caselli;

tutto ciò espone l'Italia ad ulteriori conseguenze negative per l'immagine della giurisdizione, per la correttezza e la linearità dei rapporti istituzionali fra Ministeri diversi, nonché ai gravi danni economici conseguenti al rigetto della richieste del ministero degli affari esteri -:

se tale inusitata e singolare iniziativa è stata assunta dal ministero degli affari esteri, contro le decisioni e la competenza del ministero della giustizia solo perché il dottor Caselli è, come sostiene anche la sentenza della Corte di Strasburgo, un magistrato politicamente ed ideologicamente impegnato a sinistra, impegno dimostrato da un'intensa attività di editorialista sull'Unità, di esponente di magistratura democratica, di relatore in innumerevoli manifestazioni di partito, sodale degli esponenti torinesi dell'ex P.C.I., P.D.S., D.S. oppure se il ricorso voluto dal dottor Caselli è stato proposto per essere alcuni funzionari del Ministero degli affari esteri nominati dall'ex Ministro Fassino, a quanto risulta agli interroganti, schierati a sinistra;

quali iniziative e quali provvedimenti intenda assumere il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri competenti, rispetto ad un opinabile iniziativa assunta dal ministero degli affari esteri su richiesta di un magistrato che occupa un incarico di altissimo rilievo istituzionale per nomina politica da parte dei precedenti Ministri della Giustizia onorevoli Diliberto e Fassino.

(2-00187)
«Fragalà, Tanzilli, Angelino Alfano, Baldi, Carrara, Craxi, D'Alia, Delmastro Delle Vedove, Fatuzzo, Geraci, Ghiglia, Jacini, Losurdo, Lussana, Gianni Mancuso, Marinello, Luigi Martini, Masini, Meroi, Misuraca, Angela Napoli, Paolone, Patarino, Pecorella, Pezzella, Ricciuti, Romele, Taglialatela, Giacomo Angelo Rosario Ventura, Villani Miglietta».

Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CONDANNE PENALI, CONFLITTI TRA POTERI, DIFFAMAZIONE E INGIURIA, GIORNALISTI, MAGISTRATI, MINISTRI, RICORSI GIURISDIZIONALI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL' UOMO, ITALIA, UNIONE EUROPEA