ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00198

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 13
Seduta di annuncio: 170 del 19/03/1997
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO
Data firma: 19/03/1997
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 03/19/1997
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 03/19/1997
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 03/19/1997
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 03/19/1997
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 03/19/1997
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 03/19/1997
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 03/19/1997
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 03/19/1997
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 03/19/1997
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 03/19/1997


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE(AMBIENTE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
30/07/1997
Fasi iter:

PRESENTATO IL 19/03/1997

RITIRATO PRIMA DELLA DISCUSSIONE IL 30/07/1997

ITER CONCLUSO IL 30/07/1997

L'VIII Commissione,
premesso che:
il problema dello smaltimento delle carcasse di
pneumatici fuori uso, già da anni sta assumendo in tutto il mondo
proporzioni allarmanti, per le difficoltà ed i costi legati alla
dimensione del fenomeno, in rapporto al suo impatto ambientale ed
ecologico;
il pneumatico di rifiuto pur non rappresentando un
residuo tossico, presenta diverse implicazioni ecologiche che
vanno dal deterioramento estetico, quando viene abbandonato o
accatastato in attesa di utilizzo o distruzione, a quello ancor
più grave di inquinamento atmosferico, se bruciato in maniera
incontrollata i fumi sono altamente tossici. Il pneumatico è
resistente all'azione dei microrganismi: si valuta in circa 100
anni il tempo nel quale il pneumatico interrato si degrada. Nelle
discariche, per la sua forma e massa volumetrica (circa 160
chilogrammi per metro cubo), il pneumatico tende a galleggiare
sugli altri rifiuti rendendo difficile la compattazione. Il
pneumatico è causa di inquinamento idrico in seguito al
dilavamento con la pioggia di alcuni additivi delle mescole delle
gomme ed è, inoltre, ricettacolo di insetti e roditori, vettori
di malattie;
di questo problema si è interessata anche la Commissione
Economica per l'Europa dell'Onu, che in un approfondito studio
pubblicato a Ginevra nel novembre 1987, ha richiamato
l'attenzione degli Stati membri sugli effetti economici ed
ecologici legati allo smaltimento di questi rifiuti solidi,
comparando tra loro i diversi livelli di sensibilità e di
sperimentazione raggiunti da alcuni paesi. Da una lettura di
questo rapporto, possono trarsi alcune interessanti
considerazioni tra cui:
nel mondo ogni anno si accumulano più di 9 milioni di
tonnellate di pneumatici usati che si producono per effetto della
sostituzione di circa 450 milioni di pneumatici per autovettura e
270 milioni di pneumatici per autocarro ed altri tipi
industriali;
la gestione di questo enorme serbatoio energetico solleva
un problema economico ed ecologico di portata mondiale, capace di
alcuni casi di risolvere non pochi problemi di sviluppo di molti
paesi, ed in altri casi di produrre ingiuria gravissima
all'ambiente;
riciclare pneumatici usati è divenuto quindi un
imperativo categorico di molti Stati che, sempre ad avviso
dell'Onu, dovrebbero introdurre agevolazioni fiscali e
legislative per aumentare il rapporto di ricostruibilità del
prodotto, poiché la ricostruzione viene ritenuta la forma di
riciclaggio più conveniente per l'economia di un paese anche in
relazione ai suoi effetti ritardanti la produzione di rifiuti.
Infatti per le sue "benemerenze" ecologiche ed economiche, il
settore della ricostruzione dei pneumatici, gode di particolari
agevolazioni fiscali ed amministrative in molti paesi tra cui
Stati Uniti, Unione Sovietica, Germania, Francia, Olanda,
eccetera;
in sede comunitaria presso la direzione generale XI, nel
febbraio 1991, su suggerimento della Commissione CEE è stato
costituito un Project Group "Used Tyres" che nell'ambito dei
"Flussi prioritari dei rifiuti", ha prodotto una bozza di
raccomandazione la quale afferma che la ricostruzione deve essere
incrementata fino al 25 per cento entro il 2000, in quanto è il
solo sistema per utilizzare i pneumatici usati nell'impiego per
il quale essi sono stati fabbricati in origine;
attualmente vengono dismesse in Italia circa 460 mila
tonnellate l'anno di pneumatici usati per un totale di circa 18
milioni di gomme. Di questi il 25 per cento è destinato alla
ricostruzione, il 5 per cento al riutilizzo diretto, il 4 per
cento al recupero energetico, il 6 per cento al recupero sotto
forma di materia, e ben il 65 per cento è destinato alla
discarica;
inoltre l'Italia importa ogni anno più di 13 mila
tonnellate di pneumatici usati, principalmente da Francia,
Svizzera, Paesi Bassi e Germania, di cui la metà destinate alla
ricostruzione;
questa attività determina notevoli risparmi economici,
energetici ed ecologici;
un risparmio economico che deriva all'utente in rapporto
al differenziale del prezzo di acquisto tra pneumatico nuovo e
quello ricostruito, è calcolato intorno al 59 per cento pari a
circa 600 miliardi di risparmio per il complesso dei consumi in
Italia;
un risparmio energetico pari al differenziale derivante
tra la produzione di nuovo e quella di ricostruito che viene
stimato in oltre 200 mila tonnellate equivalenti di petrolio
oltre ad una minore esigenza di materie prime per complessive 63
mila tonnellate;
un risparmio ecologico derivante dalla sottrazione alla
discarica di oltre 67 mila tonnellate di pneumatici usati che con
il processo di ricostruzione vengono restituiti alla loro
originaria funzione;
considerato che:
il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, che
recepisce importanti direttive comunitarie in materia di rifiuti,
rifiuti pericolosi, imballaggi e rifiuti di imballaggi, prevede
all'articolo 25 accordi e contratti di programma con le imprese o
loro consorzi presenti sul mercato nazionale per l'attuazione di
specifici piani di settore di riduzione, recupero ed
ottimizzazione di flussi di rifiuti, nonché la promozione di
attività di riutilizzo e recupero di materia prima;
all'industria di ricostruzione pneumatici in Italia
attualmente sono interessate circa 250 aziende che, con oltre
5.000 addetti, hanno sviluppato nel 1995 un fatturato stimato
intorno ai 400 miliardi di lire, utilizzando una tecnologia tra
le più avanzate ed apprezzate del mondo, come dimostra la forte
esportativa; l'azzeramento della quota di pneumatici conferita a
discarica richiede l'impegno di molti soggetti: cittadini,
industria, raccoglitori, riciclatori, organizzazioni
scientifiche, amministrazioni pubbliche;
la raccolta dei pneumatici usati deve essere affidata ad
operatori che li avviino concretamente al riutilizzo ed al
recupero e con i quali devono essere stabiliti chiari impegni per
il riutilizzo ed il recupero, per stimolare la ricerca e
l'innovazione tecnologica sul riutilizzo dei materiali;
è necessario che si emanino norme tecniche che prevedono
un maggiore utilizzo dei prodotti costituiti da materiali
riciclati;
impegna il Governo
a promuovere e definire in tempi brevi un accordo di
programma ai sensi dell'articolo 25 del decreto legislativo n. 22
del 1997 tra i ministeri competenti, gli enti di ricerca (Anpa ed
Enea), i produttori, riciclatori, raccoglitori, gli utilizzatori
e/o loro associazioni e consorzi di pneumatici nuovi e fuori uso
che preveda in particolare:
1) l'azzeramento entro il 1^ gennaio 2000 della quota di
pneumatici che viene conferita in discarica;
2) l'introduzione di un sistema volontario che, anche
attraverso misure economiche, preveda l'incremento delle attività
di recupero e riciclaggio dei pneumatici usati;
3) l'emanazione di normative tecniche che favoriscano
l'utilizzo dei prodotti provenienti dal riciclaggio dei
pneumatici;
4) l'impegno alla diffusione dell'introduzione delle
norme Iso 9002 tra le aziende di raccolta, trasporto, selezione e
frantumazione di pneumatici fuori uso;
5) la promozione di studi, in collaborazione con gli enti
di ricerca e l'industria del settore, di nuove tecniche per la
ricostruzione dei pneumatici fuori uso compatibili da un punto di
vista ambientale e della sicurezza;
6) la promozione di iniziative per la valorizzazione dei
benefici ambientali del ricostruito;
l'introduzione di particolari agevolazioni fiscali ed
amministrative per il settore.
(7-00198)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
AUTOMOBILI, DISPOSITIVI DI EQUIPAGGIAMENTO DEI VEICOLI, GOMME, RECUPERO E RICICLAGGIO, RIFIUTI E MATERIALE DI SCARTO
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO: