SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (MINISTERO DELLA SANITA')
INTERVENTO
18/02/1997
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO
DICHIARAZIONE VOTO
08/04/1997
FORZA ITALIA
Fasi iter:
PRESENTATO IL 04/07/1996
DISCUSSIONE IL 18/02/1997
RINVIATO IL 18/02/1997
DISCUSSIONE IL 08/04/1997
APPROVATO IL 08/04/1997
ITER CONCLUSO IL 08/04/1997
La XII Commissione, premesso che: poche patologie o lesioni hanno la capacità di produrre effetti tanto devastanti sulla vita di un essere umano come un trauma alla colonna vertebrale con interessamento del midollo spinale; ogni anno in Italia circa ottocento-novecento persone subiscono traumi vertebro-midollari e nel mondo l'incidenza varia dai tredici ai cinquanta individui per milione di abitanti l'anno in rapporto al grado di motorizzazione, al livello di prevenzione, alla diffusione e uso di armi da fuoco, alla tendenza al suicidio nella nazione in questione; sono interessati soprattutto soggetti di sesso maschile sotto i quaranta anni di età, le cause più frequenti sono gli incidenti stradali, i postumi sono spesso gravemente invalidanti ed i costi sociali enormi; gli ultimi dati della casistica mondiale hanno rilevato un crescente numero di lesioni neurologicamente incomplete, probabile riflesso di una migliore gestione del paziente in emergenza. La sopravvivenza a dieci anni di distanza dall'evento traumatico è dell'86 per cento (senza considerare il livello di lesione e l'età); il tasso di mortalità è stimato intorno al 5-10 per cento nel primo anno ed è concentrato soprattutto nei primi quindici giorni; le lesioni vertebro-midollari rappresentano costantemente un problema di urgenza medico-assistenziale-riabilitativa e spesso assumono il carattere di emergenza. Le conseguenze di un danno che ha interessato sia il rachide che il midollo, vuoi per la gravità intrinseca della lesione, vuoi per la frequente associazione di eventi traumatici a carico di altri distretti, sono come detto gravissime. Occorre ricordare che, quando l'impatto iniziale ha danneggiato anatomicamente la struttura nervosa centrale, l'insulto è irreversibile e non esistono allo stato attuale provvedimenti terapeutici in grado di modificare il decorso clinico naturale. Diviene quindi importantissimo il compito di limitare il danno causato dall'evento traumatico e di mettere in atto tutti i provvedimenti che possano favorire un eventuale recupero delle capacità residue; è decisivo promuovere nel nostro Paese le unità spinali unipolari ove si possa: a) accettare il paziente entro le prime ore dall'insulto e fornirgli un'assistenza adeguata ed un trattamento definitivo; b) utilizzare, in tempo reale, tutte le competenze necessarie, sia in ordine medico-sanitario che socio-assistenziale, tra loro strettamente coordinate ed interdipendenti; c) assicurare al paziente un servizio di cui possa usufruire per tutta la vita; d) intraprendere la ricerca scientifica e preparare il personale medico, infermieristico e della riabilitazione in tutte le strutture che trattano e tratteranno questa patologia; impegna il Governo: a fare propri gli indirizzi del documento di sintesi elaborato dalla commissione ministeriale e promosso dalla federazione delle associazioni italiane dei para-tetraplegici con il contributo delle categorie professionali, aggiornato sui centri che nelle varie regioni trattano le persone con lesione al midollo spinale, prevedendo, in base ad una incidenza di 15-20 nuovi casi/anno per milione di abitanti, la necessità di istituire un numero adeguato di unità spinali unipolari e considerando per tale ipotesi realizzativa le persone con una lesione midollare stabilizzata, che, da una stima sommaria, risultano essere 75-80.000; ad inserire nella conferenza Stato-regioni una proposta di lavoro sulla necessità di giungere ad una ottimizzazione delle risorse esistenti nell'infratempo, sia strutturali, che economiche, che professionali finalizzate al principio della unipolarità del trattamento; a sostenere le regioni, in uno spazio di tempo relativamente breve, nella istituzione di unità spinali unipolari, anche in base ai fondi previsti con delibera CIPE/1991, valorizzando e sviluppando anche l'aspetto della formazione e dell'aggiornamento permanente del personale tutto. (7-00027)