ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01489

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 13
Seduta di annuncio: 138 del 29/01/1997
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: MISTO
Data firma: 29/01/1997


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE(GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Stato iter:
04/03/1997
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/03/1997
SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA)
 
REPLICA 04/03/1997
MISTO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 29/01/1997

RISPOSTA DEL GOVERNO IL 04/03/1997

ITER CONCLUSO IL 04/03/1997

Ai Ministri di grazia e giustizia e dell'interno. - Per
sapere - premesso che all'interrogante risulta i seguenti fatti:
il signor Bruno Villone, nato a Pazzano (Reggio Calabria)
l'8 maggio 1949 e residente a Vibo Valentia in Via Boccaccio n.
5, di professione operatore di polizia municipale, presso il
comune di Vibo Valentia (dipendente dal 1974), con più denunce
formali dirette all'autorità giudiziaria (tribunale di Vibo
Valentia) ha segnalato e documentato gravi delitti contro la
pubblica amministrazione;
il Villone ha segnalato che presso la sezione di polizia
giudiziaria, aliquota operatori di polizia municipale, presso la
Procura della Repubblica di Vibo Valentia, presta servizio il
signor Domenico Ferrara, dipendente comunale (geometra); lo
stesso arbitrariamente e con documentazione falsa, si sarebbe
spacciato, in dipendenza delle circostanze, quando maresciallo e
quando sottotenente di polizia municipale. Il Ferrara attraverso
la esibizione di documentazione falsificata, avrebbe indotto il
procuratore della Repubblica pro tempore, dottor Bruno Stefano
Scrivo, ed il procuratore generale presso la corte di appello di
Catanzaro in errore. In centinaia di dibattimenti il Ferrara
avrebbe svolto il ruolo di pubblico ministero, con grave danno
per la giustizia. Di tali fatti era stato interessato anche il
prefetto di Catanzaro, il quale è stato l'unico ad assumere una
posizione, revocando alla persona in questione il decreto di
pubblica sicurezza che era detenuto dallo stesso abusivamente.
Successivamente, in data 8 agosto 1995, il dottor Pultrone, nella
sua veste di viceprefetto, revocava la revoca del decreto di
pubblica sicurezza al Ferrara, che il prefetto titolare aveva
emesso (il dottor Pultrone è stato commissario prefittizio al
comune di Vibo Valentia ed avrebbe prodotto gli atti che hanno
consentito al Ferrara di appropriarsi dei titoli di cui sopra);
il Villone puntualizza inoltre che il Ferrara non avrebbe
rispettato il segreto d'ufficio e istruttorio, tant'è che in
un'occasione sarebbe stato oggetto d'intercettazione telefonica
da parte dei carabinieri del tribunale di Vibo Valentia, su
denuncia di quattro sostituti procuratori della Repubblica sempre
di Vibo Valentia, per aver divulgato segreti istruttori. Gli
amministratori e i politici locali verrebbero informati in
anteprima su eventuali indagini che l'autorità giudiziaria locale
svolge nei loro confronti. Di recente, il sindaco di Vibo
Valentia, dottor Giuseppe Iannello, ha investito formalmente, con
tutti gli atti relativi, il procuratore della Repubblica di Vibo
Valentia e il prefetto di Catanzaro, in merito alla posizione
irregolare del Ferrara presso la procura della Repubblica di Vibo
Valentia;
da quanto risulta all'interrogante, a tutt'oggi il Villone
non ha avuto alcun riscontro, nonostante la disponibilità dallo
stesso indicata nell'esposto-denuncia del 9 settembre 1995
(inviato al Presidente della Repubblica, al Ministro di grazia e
giustizia, al Ministro dell'Interno, al Consiglio superiore della
magistratura) a fornire ogni informazione necessaria
all'indagine;
il Villone nell'esposto-denuncia succitato, dichiarava di
poter fornire indizi consistenti in relazione ad un "comitato di
affari" costituito da massoni, politici, imprenditori, funzionari
e malavitosi e, per la delicatezza dell'argomento, chiedeva di
essere ascoltato in un luogo fuori dalla Calabria e dalla Sicilia
per motivi di sicurezza personale;
in data 9 ottobre 1996 il Villone ha inviato una lettera al
Ministro di grazia e giustizia per chiedere l'esito di alcune
denunce presentate alle varie autorità locali e nazionali (copia
delle denunce sono anche in possesso dell'interrogante, a
disposizione dei ministri interessati). Tali denunce hanno per
oggetto gravi reati penali commessi da funzionari ed
amministratori del comune di Vibo Valentia, in particolar modo
dal comandante dei vigili urbani, Domenicantonio Corigliano, il
quale da circa venti anni si sarebbe reso garante di gravi
illeciti amministrativi e grosse speculazioni edilizie per
svariate decine di miliardi, commesse da un comitato d'affari
collegato con poteri occulti e criminalit.f2 organizzata. Il
tutto si sarebbe realizzato con la protezione di ex parlamentari
all'epoca in carica e con le massime autorità locali di cui il
Villone si riserva di fare nomi e di spiegare gli intrecci che
intercorrono tra loro. Nella medesima lettera, sollecita inoltre
una risposta all'esposto-denuncia del 9 settembre 1995, già
citato in premessa, e che ha invece prodotto persecuzioni e abusi
di potere nei suoi confronti;
il Villone oggi teme per l'incolumità sua e della sua
famiglia perché alcuni verbali, frutto della sua collaborazione e
resi a varie autorità giudiziarie della regione, sono stati resi
pubblici, nonostante siano ancora coperti da segreto istruttorio.
L'oggetto di questi verbali è quello della lotta contro la
criminalità organizzata e poteri occulti -:
quali iniziative il Governo intenda assumere per garantire
l'incolumità del Villone e della sua famiglia;
come intendano intervenire i Ministri interrogati, ciascuno
secondo le proprie competenze, affinché venga fatta giustizia, e
un cittadino italiano disposto, non solo a denunciare, ma a
sostenere a tutti i livelli (sia della magistratura che
istituzionali) la propria testimonianza, venga protetto dallo
Stato italiano ed aiutato a condurre una battaglia di civiltà
contro gli illeciti di chi ha il potere, ma non la ragione, ed
abusando delle proprie posizioni specula e compie illegalità a
danno dei cittadini, impedendo così nelle regioni del sud del
nostro Paese l'esercizio di libertà sancite dalla nostra
Costituzione, bloccando in particolare a Vibo Valentia, neonata
provincia italiana, lo sviluppo in termini sociali, economici,
occupazionali e culturali;
se il Ministro dell'interno ritenga di istituire una
commissione d'inchiesta nel merito, affinché le istituzioni
nazionali intervengano a riportare la legalità indispensabile in
uno Stato democratico;
quali azioni intenda attivare il Ministro di grazia e
giustizia e per verificare i motivi per i quali gli organi della
magistratura locale non abbiano ancora preso in considerazione
quanto asserito e documentato dal Villone.
(5-01489)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
DENUNCIA RAPPORTO E REFERTO, REATI CONTRO L' AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E LA GIUSTIZIA, VIGILI URBANI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

VIBO VALENTIA (VIBO VALENTIA+ CALABRIA+)