Per sapere - premesso che:
il tribunale amministrativo delle Marche con sentenza del
10 marzo 2000 ha stabilito che è competenza del consiglio
provinciale di Pesaro e Urbino, e non della giunta provinciale,
approvare gli strumenti urbanistici dei comuni, e persino quelli
attuativi;
il Tar delle Marche si è espresso in contrasto con pronunce
di altri Tar (ad esempio Tar dell'Emilia Romagna, Bologna, I
sezione e II sezione);
il pronunciamento ha determinato il rinvio
dell'approvazione del nuovo Piano regolatore generale di Urbino,
così come era accaduto per quelli, sempre nelle Marche, di Loreto
e San Benedetto del Tronto;
le esigenze di speditezza nell'approvazione di atti, frutto
della responsabilità delle istituzioni locali, sono così
vanificate, frenando quel processo di modernizzazione
dell'attività delle istituzioni locali che il legislatore ha
inteso favorire anche con la elezione diretta di sindaci,
presidenti di provincia e ora anche con la elezione diretta dei
presidenti delle regioni;
il commissario di governo, a differenza di quanto accaduto
in quasi tutte le altre regioni d'Italia (ad esempio Basilicata,
Emilia Romagna, Piemonte, Umbria, Liguria, Toscana, ecc.) ove
sono state vistate le leggi nelle quali era previsto che fosse la
giunta provinciale l'organo competente per l'esame dei Piani
regolatori generali comunali, ha rinviato al Consiglio Regionale
delle Marche (peraltro appena sciolto per termine di legislatura)
la legge già approvata dal medesimo Consiglio -:
quali iniziative la Presidenza del Consiglio dei ministri,
il Ministro della giustizia e il Ministro dell'interno intendano
assumere al fine di evitare i gravi inconvenienti ormai lamentati
e in particolare se non ritengano di adottare provvedimenti per
impedire che il controllo di organismi della giurisdizione
amministrativa vanifichi di fatto l'attività di province e
comuni, ciò che sta avvenendo nelle Marche e che gli interroganti
ritengono dannoso e penalizzante per l'intera comunità regionale;
se non ritengano necessario garantire comportamenti
coerenti ed omogenei di commissari di governo per rendere così
più credibile anche l'immagine e l'azione innovativa che
caratterizza questo Governo.
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