ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/28236

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 13
Seduta di annuncio: 666 del 04/02/2000
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
Data firma: 04/02/2000
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 02/04/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 02/04/2000
MISTO 02/04/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 02/04/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 02/04/2000


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO PER LA SOLIDARIETA' SOCIALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO PER LA SOLIDARIETA' SOCIALE delegato in data 07/03/2000
Stato iter:
20/10/2000
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/10/2000
MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO PER LA SOLIDARIETA' SOCIALE)
Fasi iter:

PRESENTATO IL 04/02/2000

INTERLOCUTORIO IL 07/03/2000

RISPOSTA DEL GOVERNO IL 05/10/2000

ITER CONCLUSO IL 20/10/2000

Ai Ministri dell'interno e della solidarietà sociale. -
Per sapere - premesso che:
la famiglia di Danaoui Buoazza di origine marocchina
risiede nel comune di M.S. Giusto da oltre 10 anni, provvedendo
da sempre in piena autonomia al proprio mantenimento e con un
buon inserimento sociale;
dal mese di dicembre, per effetto di uno sfratto eseguito
dall'autorità giudiziaria è rimasta senza casa e non riuscendo a
trovare presso privati un altro alloggio a causa di illazioni
sulla presunta morosità e sulla turbolenza dei figli fatte
circolare ad arte, è costretta alla coabitazione con un'altra
famiglia, che provvisoriamente e generosamente l'ha accolta,
senza avere tra l'altro la possibilità di usare i propri effetti
personali, compresi i libri dei ragazzi rimasti all'interno del
primo alloggio al quale sono stati apposti i sigilli di legge;
l'amministrazione comunale a cui si sono rivolti e presso
la quale avevano da tempo depositato la domanda per
l'assegnazione di un alloggio popolare, pur avendo a disposizione
da oltre 6 mesi un appartamento libero non provvede alla
definizione della graduatoria e all'assegnazione adducendo la
presenza di una riserva per l'arma dei carabinieri che però non
ha alcun supporto di legge;
la situazione di evidente disagio potrebbe degenerare anche
per gli inviti espliciti da parte delle autorità preposte a
cercare alloggio in un altro paese e per i contestuali e
pressanti controlli da parte della forza pubblica, anche
giornalieri, sulla famiglia, che non ha alcun precedente a suo
carico, evidenziando la volontà di un forzato allontanamento del
nucleo stesso -:
come intenda intervenire il Ministro perché vengano
rispettate le norme vigenti in materia di assegnazione di alloggi
pubblici e perché anche attraverso i legittimi controlli dei
carabinieri si operi per favorire una serena integrazione dei
cittadini immigrati e non per suscitare reazioni che possano
spingere al rifiuto della legalità.
(4-28236)
In riferimento all'atto ispettivo citato, e da elementi assunti
presso il Comune di Monte San Giusto, rappresento quanto segue.
La famiglia Buoazza vive a Monte San Giusto da circa dieci anni ed è
composta da padre, madre e tre figli dei quali due maggiorenni. Il
padre esercita l'attività di commercio ambulante ed il figlio
minorenne frequenta la scuola media.
Il 14 settembre 1998, ha inizio la procedura di sfratto nei confronti
di detta famiglia, ufficialmente per fine locazione, ma, in realtà,
anche per morosità, come sostenuto dal proprietario dell'immobile. Il
19 ottobre dello stesso anno viene emesso il titolo esecutivo e
fissato il termine al 19 aprile 1999. Pochi giorni prima della
scadenza di detto termine, dietro intervento personale del Sindaco
(previo accordo con l'ufficiale giudiziario), viene interrotta la
procedura di sfratto per dar modo al sig. Buoazza di cercare un nuovo
alloggio. L'esecuzione dello sfratto viene quindi fissata per il 29
settembre 1999. Anche in questo caso viene rinviata l'esecuzione per
dar tempo alla persona in argomento di organizzarsi. La stessa cosa
si verifica il 22 ottobre '99 ed il successivo 12 novembre.
Lo sfratto viene materialmente eseguito il 13 gennaio 2000.
La famiglia Buoazza lascia l'immobile accettando l'ospitalità
provvisoria di una signora di Monte San Giusto, rifiutando di fatto
la sistemazione in un appartamento espressamente individuato
dall'amministrazione comunale.
Nonostante le insistenze del proprietario del vecchio alloggio,
nominato custode dall'ufficiale giudiziario, il sig. Buoazza non si
presenta a ritirare gli effetti personali depositati. Sempre il
proprietario del vecchio immobile deve infine attivare la procedura
esecutiva per la restituzione degli effetti personali alla famiglia
in parola.
L'amministrazione comunale di Monte San Giusto fa sapere inoltre che
presso quel Comune vivono molti extracomunitari che lavorano nelle
locali aziende e che tutti, se vogliono, possono trovare lavoro ed
alloggio con una certa facilità. La presenza di stranieri è ben
accolta e mai si sono verificati episodi di intolleranza. Tantomeno
l'amministrazione stessa è al corrente di particolari dicerie "fatte
circolare ad arte", né di "pressanti controlli da parte della forza
pubblica" nei confronti della famiglia Buoazza.
Per quanto riguarda, infine, l'alloggio ERP, cui l'interrogante fa
riferimento, esso era tra quelli da destinare alle forze dell'ordine
ed era occupato da un carabiniere fino ai primi mesi del 1999. Solo
alla fine di novembre dello stesso anno è stato chiarito, con nota
della Prefettura, che, non esistendo una vera e propria emergenza
abitativa a carico delle forze dell'ordine di Monte San Giusto,
l'alloggio non poteva essere inserito nella quota riservata ex
articolo 26, L. R. 44/97.
Nel frattempo si era reso necessario il reperimento di un alloggio
per un nucleo familiare ospitato in affitto presso un immobile di
proprietà comunale, dal momento che lo stesso immobile era inserito
nell'elenco delle opere pubbliche perché soggetto a ristrutturazione.
Oltretutto l'alloggio veniva dichiarato non abitabile per motivi
igienici e strutturali. La famiglia si trovava in gravissima
situazione sia per il reddito che per la malattia che aveva colpito
uno dei componenti. Nel mese di gennaio 2000 il Sindaco, per i motivi
sopra specificati, requisiva l'alloggio ERP in questione e lo
assegnava al nucleo familiare già affittuario di alloggio comunale.
Il Ministro per la solidarietà sociale: Livia Turco.
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI, EXTRA COMUNITARI, GRADUATORIA, LAVORATORI IMMIGRATI, SFRATTI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

MONTE SAN GIUSTO (MACERATA+ MARCHE+)