ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/23298

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 13
Seduta di annuncio: 514 del 06/04/1999
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 06/04/1999


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
  • MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 21/04/1999
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 06/04/1999

INTERLOCUTORIO IL 21/04/1999

Al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri di
grazia e giustizia e della difesa. - Per sapere, premesso che:
nel libro "Udine 1943-1945" di Marco Pirina, pubblicato nel
1998 a cura del Centro studi e ricerche storiche silentes
loquimur di Pordenone, e in quello intitolato "alle porte
dell'inferno" di Antonio Russo pubblicato nel 1993 a cura del
Centro culturale d'informazioni sociali Voce della montagna di
Tarvisio, si legge della inaudita ferocia con la quale la notte
del 23 marzo del 1945 un gruppo di partigiani sloveni operanti
nella zona di Plezzo, nell'alto Friuli, proditoriamente catturò e
barbaramente assassinò 12 carabinieri delle forze armate della
Rsi il cui compito operativo era esclusivamente limitato a
presidio della centrale idroelettrica di Bretto;
in particolare, nei due racconti si legge che nella notte
del 23 marzo 1945 detti partigiani, beneficiando della parola
d'ordine di accesso al presidio estorta sotto la minaccia delle
armi al comandante del presidio stesso - vice brigadiere Dino
Perpignano - catturato incidentalmente poco prima in libera
uscita, ed al quale era stata peraltro fatta la rassicurante
promessa che il blitz era sostanzialmente finalizzato al solo
scopo di impossessarsi delle armi leggere e dei generi alimentari
necessari per assicurare al nucleo partigiano la continuità del
potenziale offensivo e della sussistenza, entrarono nel presidio
cogliendo tutti i militari nel sonno;
viceversa, saccheggiato il presidio, minata l'armeria, gli
impianti idroelettrici e perfino le turbine deputate alla
regolamentazione della fornitura di acqua potabile per i paesi
della vallata, e soprattutto smentendo le promesse
precedentemente fatte, i partigiani costrinsero i giovani 12
carabinieri del presidio ancora semi-spogliati a caricarsi il
bottino e a seguirli per i percorsi montani accidentati della Val
Bausiza fino a Logje - a 850 metri di altezza - coperta di neve,
dove vennero rinchiusi in un angusto fienile;
digiuni dalla sera precedente, e malgrado le assicurazioni
date circa la loro incolumità, i 12 carabinieri vennero
rifocillati a pranzo con un minestrone in cui erano stati versati
soda caustica e solfato di magnesio, cosa che provocò loro
immediatamente dolori intestinali lancinanti, febbri altissime e
quindi un drammatico collasso psico-fisico;
all'alba successiva i ragazzi italiani, consumati dalla
febbre, dai persistenti atroci dolori viscerali e fisicamente
stremati, vennero costretti di nuovo a camminare per ore tra gli
accidentati sentieri montani per raggiungere Melga Bala, dove, in
una baita di proprietà di un collaborante partigiano, si compì
una raccapricciante "mattanza". Infatti al vice brigadiere
Perpignano venne conficcato un legno a mo' di uncino nel tendine
di Achille, quindi impiccato capovolto ad una trave del tetto ed
assassinato a calci e bastonate sulla testa penzoloni; gli altri
militari legati ed "incaprettati" vennero uccisi, squartati come
bestie a colpi di piccone, evirati, accetati e trascinati in un
piazzale attiguo, esposti come trofei della furia assassina degli
slavi;
nei libri citati in premessa sono riportati nomi e cognomi
dei responsabili di quella inqualificabile mattanza contro
giovani dell'Arma dei carabinieri non impegnati in azioni di
guerra antipartigiana, ma esclusivamente adibiti a compiti di
presidio e difesa di strutture strategiche civili;
alcuni di quel gruppo di pseudo-partigiani, ancora in vita,
sembra percepiscano assegno di pensioni di guerra dallo Stato
Italiano;
su tutta questa inumana vicenda, già nota da allora alle
autorità regionali e nazionali, quindi assai prima della denuncia
apparsa sui libri del Pirina e del Russo nessuno ha mai indagato,
anzi sembra che a tutti i livelli si sia concordata ed attivata
una cortina di silenzio per farla decantare nell'oblio degli
eventi storici scomodi per la coscienza nazionale -:
quali iniziative si intendano intraprendere affinché sui
fatti in questione sia diradata questa indegna cortina di
silenziosa complicità e siano accertate e perseguite
esemplarmente le responsabilità, anche per restituire dignità ed
onore alla memoria di quei 12 Carabinieri vittime incolpevoli di
una bestiale e sanguinaria furia che non può trovare
giustificazione alcuna.
(4-23298)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CADUTI E VITTIME DI GUERRA, CARABINIERI, ONORIFICENZE E ONORANZE, PARTIGIANI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

FRIULI-VENEZIA GIULIA