Primo firmatario: Gruppo: RINNOVAMENTO ITALIANO Data firma: 15/10/1996
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO CON L'INCARICO PER LO SPETTACOLO E LO SPORT
MINISTERO DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI
Stato iter:
07/04/1997
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO
20/03/1997
MINISTRO - (MINISTERO CON L'INCARICO PER LO SPETTACOLO E LO SPORT)
Fasi iter:
PRESENTATO IL 15/10/1996
RISPOSTA DEL GOVERNO IL 20/03/1997
ITER CONCLUSO IL 07/04/1997
Al Ministro dei beni culturali ed ambientali con incarico per lo sport e lo spettacolo. - Per sapere - premesso che: in data 8 agosto 1996 il Governo ha emanato il decreto n. 439 recante tra l'altro disposizioni in tema di commissioni consultive del dipartimento dello spettacolo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Il decreto sostituisce le commissioni consultive per il teatro di prosa, per la musica, per il cinema ed il comitato per il credito cinematografico composte attualmente da rappresentanti di tutte le categorie interessate con commissioni composte da 6 membri scelti tra esperti, nominati con decreto dall'autorità di Governo competente per lo spettacolo (onorevole Veltroni); di conseguenza il decreto non è in linea con gli orientamenti programmatici del Governo come dichiarati dall'onorevole Veltroni alle competenti commissioni parlamentari in materia di spettacolo in data 3 luglio 1996; il decreto è in contraddizione con la legge 203 del 30 maggio 1995 votata dal Governo Dini, sostenuto dalla stessa maggioranza dell'attuale Governo, che tra l'altro prevede: "le regioni concorrono alla elaborazione ed alla attuazione della politica nazionale e comunitaria in materia di spettacolo nonché alla definizione dei criteri per la ripartizione delle risorse (articolo 1 comma 3) indicando quindi un'elaborazione contestuale e parallela tra Stato e regioni delle norme di riforma; il decreto cancella la tanto auspicata commissione danza prevista dalla citata legge 203 del 1995 penalizzando un intero settore; la necessità urgente di provvedere ad una riforma globale del settore spettacolo superando prioritariamente le odierne problematiche connesse al "consenso politico", agli "interessi corporativi", alle "interferenze burocratiche" -: se non si ritenga doveroso seguire gli orientamenti programmatici del Governo e quanto tracciato dalla legge 203 del 1995 ispirando la riforma ai modelli europei caratterizzati dalla distinzione tra compiti di indirizzo e controllo, che spettano al Parlamento ed al Governo, e compiti di gestione affidati ad un'istituzione tecnica distinta e separata dal potere politico, titolare dell'erogazione dei fondi stanziati dal Governo; conseguentemente le decisioni circa la ripartizione dei fondi sarebbero così sottratte ad eventuali pressioni assicurando l'autonomia della cultura e la qualificazione delle attribuzioni nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 9 e 33 della Costituzione "la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura...", "l'arte e la scienza sono libere...". (4-04253)
In relazione ai quesiti posti dall'On.le interrogante, si fa presente quanto segue. A quanto prospettato con l'interrogazione in oggetto, è stata data soluzione con la legge 650/96 di conversione del decreto-legge 8.8.96, n. 439 e successive reiterazioni. In particolare, l'articolo 1, comma 59 e seguenti eleva da sette a nove il numero dei componenti delle Commissioni consultive operanti nell'ambito dello spettacolo, includendo rappresentanti delle Regioni e dei Comuni; istituisce inoltre una Commissione per la danza anche se il settore coreutico resta ancora inquadrato nella legge 800/67; ed istituisce infine un Comitato per i problemi dello Spettacolo, diviso in 5 sezioni (ognuna composta da non più di 9 elementi e delle quali fanno parte rappresentanze sindacali e di associazioni di categoria), con funzioni di consulenza e di verifica, in ordine alla elaborazione ed attuazione delle politiche di settore ed in particolare in ordine alla predisposizione di indirizzi e di criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche per il sostegno alle attività dello spettacolo. Quanto normativamente regolamentato risponde pertanto anche alle esigenze prospettate con l'interrogazione in oggetto in quanto nell'assegnazione delle sovvenzioni viene tenuta distinta e separata l'Autorità di Governo dagli Uffici e dalle Commissioni chiamate ad esprimersi sulla erogazione dei fondi. Il Ministro delegato per lo spettacolo: Veltroni.
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
COMMISSIONI E ORGANI CONSULTIVI, CONTRIBUTI PUBBLICI, REGIONI, RIPARTIZIONE DI SOMME, SPETTACOLO