ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04253

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 13
Seduta di annuncio: 74 del 15/10/1996
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: RINNOVAMENTO ITALIANO
Data firma: 15/10/1996


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO CON L'INCARICO PER LO SPETTACOLO E LO SPORT
  • MINISTERO DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI
Stato iter:
07/04/1997
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/03/1997
MINISTRO - (MINISTERO CON L'INCARICO PER LO SPETTACOLO E LO SPORT)
Fasi iter:

PRESENTATO IL 15/10/1996

RISPOSTA DEL GOVERNO IL 20/03/1997

ITER CONCLUSO IL 07/04/1997

Al Ministro dei beni culturali ed ambientali con incarico
per lo sport e lo spettacolo. - Per sapere - premesso che:
in data 8 agosto 1996 il Governo ha emanato il decreto n.
439 recante tra l'altro disposizioni in tema di commissioni
consultive del dipartimento dello spettacolo presso la Presidenza
del Consiglio dei ministri. Il decreto sostituisce le commissioni
consultive per il teatro di prosa, per la musica, per il cinema
ed il comitato per il credito cinematografico composte
attualmente da rappresentanti di tutte le categorie interessate
con commissioni composte da 6 membri scelti tra esperti, nominati
con decreto dall'autorità di Governo competente per lo spettacolo
(onorevole Veltroni);
di conseguenza il decreto non è in linea con gli
orientamenti programmatici del Governo come dichiarati
dall'onorevole Veltroni alle competenti commissioni parlamentari
in materia di spettacolo in data 3 luglio 1996;
il decreto è in contraddizione con la legge 203 del 30
maggio 1995 votata dal Governo Dini, sostenuto dalla stessa
maggioranza dell'attuale Governo, che tra l'altro prevede: "le
regioni concorrono alla elaborazione ed alla attuazione della
politica nazionale e comunitaria in materia di spettacolo nonché
alla definizione dei criteri per la ripartizione delle risorse
(articolo 1 comma 3) indicando quindi un'elaborazione contestuale
e parallela tra Stato e regioni delle norme di riforma;
il decreto cancella la tanto auspicata commissione danza
prevista dalla citata legge 203 del 1995 penalizzando un intero
settore;
la necessità urgente di provvedere ad una riforma globale
del settore spettacolo superando prioritariamente le odierne
problematiche connesse al "consenso politico", agli "interessi
corporativi", alle "interferenze burocratiche" -:
se non si ritenga doveroso seguire gli orientamenti
programmatici del Governo e quanto tracciato dalla legge 203 del
1995 ispirando la riforma ai modelli europei caratterizzati dalla
distinzione tra compiti di indirizzo e controllo, che spettano al
Parlamento ed al Governo, e compiti di gestione affidati ad
un'istituzione tecnica distinta e separata dal potere politico,
titolare dell'erogazione dei fondi stanziati dal Governo;
conseguentemente le decisioni circa la ripartizione dei fondi
sarebbero così sottratte ad eventuali pressioni assicurando
l'autonomia della cultura e la qualificazione delle attribuzioni
nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 9 e 33 della
Costituzione "la Repubblica promuove lo sviluppo della
cultura...", "l'arte e la scienza sono libere...".
(4-04253)
In relazione ai quesiti posti dall'On.le
interrogante, si fa presente quanto segue.
A quanto prospettato con l'interrogazione in oggetto, è stata
data soluzione con la legge 650/96 di conversione del
decreto-legge 8.8.96, n. 439 e successive reiterazioni.
In particolare, l'articolo 1, comma 59 e seguenti eleva da
sette a nove il numero dei componenti delle Commissioni
consultive operanti nell'ambito dello spettacolo, includendo
rappresentanti delle Regioni e dei Comuni; istituisce inoltre una
Commissione per la danza anche se il settore coreutico resta
ancora inquadrato nella legge 800/67; ed istituisce infine un
Comitato per i problemi dello Spettacolo, diviso in 5 sezioni
(ognuna composta da non più di 9 elementi e delle quali fanno
parte rappresentanze sindacali e di associazioni di categoria),
con funzioni di consulenza e di verifica, in ordine alla
elaborazione ed attuazione delle politiche di settore ed in
particolare in ordine alla predisposizione di indirizzi e di
criteri generali relativi alla destinazione delle risorse
pubbliche per il sostegno alle attività dello spettacolo.
Quanto normativamente regolamentato risponde pertanto anche
alle esigenze prospettate con l'interrogazione in oggetto in
quanto nell'assegnazione delle sovvenzioni viene tenuta distinta
e separata l'Autorità di Governo dagli Uffici e dalle Commissioni
chiamate ad esprimersi sulla erogazione dei fondi.
Il Ministro delegato per lo spettacolo: Veltroni.
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
COMMISSIONI E ORGANI CONSULTIVI, CONTRIBUTI PUBBLICI, REGIONI, RIPARTIZIONE DI SOMME, SPETTACOLO
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

L 1995 0203, DECRETO LEGGE 1996 0439