Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso
che:
presso la terza sezione penale della Corte d'Appello di
Roma è pendente procedimento penale di secondo grado n. 1453 del
1995, a carico di Pizzicaroli Giacomo, condannato dal Tribunale
di Roma alla pena di anni uno e mesi dieci di reclusione ed alla
pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per eguale
periodo, per i reati di cui agli articoli 322, comma 2, 377 e 378
del codice penale con sentenza del 29 settembre 1994
(procedimento penale 12344 del 1991 di R.G. notizie di reato);
gli atti del fascicolo relativo al procedimento di cui
sopra sono stati trasmessi alla Corte d'Appello di Roma sin dal
1995 ed assegnati alla terza sezione, dove giacciono ancora in
attesa che venga fissata l'udienza di discussione, con un ritardo
che non può non suscitare gravi perplessità, posto che i fatti
contestati all'imputato risalgono all'anno 1991 e sono, dunque,
prossimi alla prescrizione;
la gravità dei reati contestati e la circostanza che il
signor Pizzicaroli era, all'epoca dei fatti; ed è tuttora
presidente della X Comunità montana dell'Aniene, avrebbero dovuto
consigliare, unitamente alle altre circostanze, una pronta
definizione della vicenda giudiziaria, anche a garanzia del
diritto dello stesso imputato e nell'interesse generale della
collettività -:
se non ritenga il Ministro interrogato di avviare una
indagine ispettiva volta ad accertare la veridicità delle
circostanze riferite e, all'esito, di promuovere eventuale
procedimento disciplinare a carico di quei magistrati o impiegati
che dovessero essersi resi responsabili di manchevolezze, ritardi
o omissioni.
(4-04004)