Al Ministro dei trasporti e della navigazione. - Per sapere
- premesso che:
la vicenda Necci ha evidenziato l'esistenza di una lunga
serie di iniziative aziendali che hanno portato alla costituzione
di società partecipate, alla acquisizione di quote societarie,
alla assunzione di responsabilità di impresa e finanziarie, in
parte collaterali, in parte addirittura distanti (se non proprio
estranee) dall'oggetto sociale delle Ferrovie dello Stato;
gli interroganti ritengono che, in attesa delle
determinazioni della magistratura sulle responsabilità penali
dell'avvocato Necci e di altri componenti il consiglio di
amministrazione delle Ferrovie dello Stato, il vero problema
dotato del carattere della attualità sia l'esigenza di porre mano
a questa rete di cointeressenze, per verificare se le ragioni
offerte a giustificazione del loro costituirsi siano effettive e
collimanti con gli interessi delle Ferrovie e con una serie
politica dei trasporti, o se - viceversa - essi ubbidiscano a
ragioni diverse che abbiano radici nel criterio della
costituzione di poteri economici forti, da usare a fini vari non
esclusi quelli di controllo della politica -:
se non ritenga di nominare ed insediare immediatamente una
Commissione di inchiesta che esamini tutta la rete di relazioni
societarie intessuta da Ferrovie dello Stato, per conoscere le
interferenze e le utilità;
se inoltre, in adempimento ai suoi doveri istituzionali,
non ritenga di rivedere, nel compimento di atti di Governo e di
amministrazione, quanto meno ai fini di provvisorio tuziorismo,
il rapporto con le società che, in qualsiasi modo, vedano la
presenza di Ferrovie dello Stato nella loro struttura
amministrativa o nella proprietà azionaria.
(3-00247)