ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/02421

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 13
Seduta di annuncio: 724 del 23/05/2000
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: I DEMOCRATICI - L'ULIVO
Data firma: 23/05/2000
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 05/23/2000
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 05/23/2000
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 05/23/2000
COMUNISTA 05/23/2000
UNIONE DEMOCRATICA PER L'EUROPA 05/23/2000
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 05/23/2000
MISTO 05/23/2000
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 05/23/2000


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
  • MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO PER LE PARI OPPORTUNITA'
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO PER LE PARI OPPORTUNITA' delegato in data 25/05/2000
Stato iter:
25/05/2000
Partecipanti allo svolgimento/discussione
SVOLGIMENTO 25/05/2000
I DEMOCRATICI - L'ULIVO
 
RISPOSTA GOVERNO 25/05/2000
MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO PER LE PARI OPPORTUNITA')
 
REPLICA 25/05/2000
I DEMOCRATICI - L'ULIVO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 23/05/2000

INTERLOCUTORIO IL 25/05/2000

RISPOSTA DEL GOVERNO IL 25/05/2000

ITER CONCLUSO IL 25/05/2000

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del
Consiglio dei ministri ed il Ministro per le pari opportunità,
per sapere - premesso che:
nel settembre del 1995 si è svolta a Pechino la IV
Conferenza Mondiale delle donne, promossa dalle Nazioni Unite nel
50 anniversario della sua fondazione, al fine di far progredire
gli obiettivi di uguaglianza, sviluppo e pace per tutte le donne,
in qualsiasi luogo e nell'interesse dell'intera umanità;
in quella occasione è stata sottoscritta la Piattaforma di
Pechino che vincolava i Governi dei Paesi firmatari a stabilire
un Piano d'azione nazionale per intervenire nelle dodici aree
critiche selezionate e suggeriva azioni ed obiettivi concreti per
migliorare la condizione delle donne; aumentare la loro
partecipazione alla vita politica e sociale; favorire
l'equilibrio della rappresentanza; prevenire ed eliminare la
violenza nei confronti delle donne; facilitare l'accesso
paritario alle risorse, all'occupazione, ai mercati ed al
commercio; eliminare tutte le forme di discriminazione nei
confronti delle bambine;
dal 5 al 9 giugno 2000 una sessione speciale dell'Assemblea
generale delle Nazioni Unite prenderà in esame i prime cinque
anni di vita della Piattaforma di Pechino per analizzare quali
risultati sono stati conseguiti, quali ostacoli sono stati
incontrati, quali azioni devono essere intraprese per i prossimi
cinque anni in modo da raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla
IV Conferenza mondiale sulla donna;
la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del
27 marzo 1997, volta a promuovere l'attribuzione di poteri e
responsabilità alle donne e a riconoscere e garantire libertà di
scelte e qualità sociale alle stesse, ha costituito il Piano
d'azione italiano;
anche se dalla Conferenza di Pechino ad oggi si sono
conseguiti risultati positivi per le donne e per le bambine, in
realtà milioni di donne vivono ancora in condizioni di estrema
povertà, 600.000 donne l'anno muoiono per cause legate alla
gravidanza ed al parto; 600 milioni non sanno leggere o scrivere,
e, dei 130 milioni di bambini che non vanno a scuola due terzi
sono femmine;
donne e bambine sono inoltre le prime vittime dei conflitti
armati e della catastrofe dell'AIDS, essendo spesso vittime di
violenze ed abusi;
sono inoltre sempre più drammatici i dati relativi alla
violenza alle donne nell'Unione Europea: in base ai dati forniti
dalla Commissione Europea, ogni due donne uccise, una è per mano
dell'attuale marito o del partner, una donna su cinque almeno una
volta ha subito violenza;
30 milioni di donne sono state comprate e vendute nel mondo
a partire dagli anni '90, 1 milione è stato fatto migrare ogni
anno da organizzazioni dedite allo sfruttamento della
prostituzione, 500.000 donne sono state introdotte
clandestinamente nell'Unione Europea solo nel 1996 ed in Italia
25.000 schiave sono state introdotte clandestinamente e costrette
a prostituirsi sulle nostre strade, in assoluto contrasto con
l'obiettivo strategico D sancito dalla Piattaforma di Pechino;
l'Italia rappresenta inoltre il fanalino di coda, in
termini di rappresentanza politica, tra i paesi del Consiglio
d'Europa, posizionandosi al ventiduesimo posto con una
percentuale del 9,6 per cento di presenza femminile negli
organismi rappresentativi, così come resta estremamente elevato
il tasso di disoccupazione femminile e la segregazione in alcuni
ambiti specifici, lontani dal decision-making;
le ineguaglianze e gli squilibri tra donne e uomini in
materia dei diritti della persona contrastano con i principi di
una effettiva democrazia, e, anche se il nostro Paese ha attuato
politiche volte a migliorare la condizione femminile e a ridurre
le diseguaglianze, restano da compiere progressi in molti settori
-:
se non intenda il nostro Governo farsi portavoce
all'Assemblea Generale di New York sulla necessità di acquisire
una più ampia consapevolezza che nessun cambiamento concreto sarà
possibile per la realizzazione di pari opportunità per donne e
bambine senza un impegno ai più alti livelli;
se non ritenga opportuno riferire all'aula di Montecitorio
i contenuti del rapporto che il Governo presenterà a New York,
elaborato a cura del Dipartimento delle pari opportunità;
quali iniziative il Governo da poco insediato intenda
adottare per realizzare una strategia integrata complessiva volta
a:
a) ridurre le diseguaglianze relative all'accesso ai
posti di lavoro e alle condizioni di lavoro;
b) riconoscere la violenza contro le donne una flagrante
violazione dei diritti umani e combatterla in particolare
mediante campagne di prevenzione e informazione dirette a tutti i
soggetti interessati (polizia, magistrati, assistenti sociali,
ecc.);
c) prevedere una maggior assistenza e tutela per le donne
vittime di violenza, tramite un aiuto sociale, psicologico, o
anche finanziario;
d) organizzare campagne d'informazione all'attenzione
degli insegnanti, dei giornalisti, degli operatori dei servizi
sociali e dei funzionari per sensibilizzarli sulle pari
opportunità;
e) sviluppare stage di formazione per le donne nel corso
di tutte le fasi della loro vita;
f) vigilare affinché si garantiscano pari opportunità di
accesso al credito per le donne che vogliano creare imprese;
g) incoraggiare i media a sviluppare programmi volti alla
promozione delle pari opportunità;
h) mettere in opera misure che consentano di prevenire e
combattere la tratta e il traffico finalizzato alla
prostituzione, in particolare mediante un rafforzamento della
cooperazione nazionale e internazionale tra le autorità
coinvolte, comprese polizia, autorità competenti per
l'immigrazione, dogane, nonché le organizzazioni non governative
coinvolte;
i) incoraggiare e promuovere una maggiore partecipazione
delle donne nel processo decisionale;
j) promuovere le pari opportunità a livello politico e
pubblico, richiedendo in particolare ai partiti politici di
istituire liste paritetiche e condizionare il loro fi-nanziamento
all'attuazione di questo obiettivo.
(2-02421)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
COLLOCAMENTO E AVVIAMENTO AL LAVORO, DIRITTI CIVILI E POLITICI, DONNE, PARITA' TRA SESSI, PROSTITUZIONE, REATI SESSUALI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE ( ONU )