Primo firmatario: Gruppo: I DEMOCRATICI - L'ULIVO Data firma: 23/05/2000
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
05/23/2000
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO
05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
05/23/2000
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO
05/23/2000
COMUNISTA
05/23/2000
UNIONE DEMOCRATICA PER L'EUROPA
05/23/2000
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO
05/23/2000
MISTO
05/23/2000
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO
05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
05/23/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
05/23/2000
Destinatari
Ministero destinatario:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO PER LE PARI OPPORTUNITA'
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO PER LE PARI OPPORTUNITA' delegato in data 25/05/2000
Stato iter:
25/05/2000
Partecipanti allo svolgimento/discussione
SVOLGIMENTO
25/05/2000
I DEMOCRATICI - L'ULIVO
RISPOSTA GOVERNO
25/05/2000
MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO PER LE PARI OPPORTUNITA')
REPLICA
25/05/2000
I DEMOCRATICI - L'ULIVO
Fasi iter:
PRESENTATO IL 23/05/2000
INTERLOCUTORIO IL 25/05/2000
RISPOSTA DEL GOVERNO IL 25/05/2000
ITER CONCLUSO IL 25/05/2000
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro per le pari opportunità, per sapere - premesso che: nel settembre del 1995 si è svolta a Pechino la IV Conferenza Mondiale delle donne, promossa dalle Nazioni Unite nel 50 anniversario della sua fondazione, al fine di far progredire gli obiettivi di uguaglianza, sviluppo e pace per tutte le donne, in qualsiasi luogo e nell'interesse dell'intera umanità; in quella occasione è stata sottoscritta la Piattaforma di Pechino che vincolava i Governi dei Paesi firmatari a stabilire un Piano d'azione nazionale per intervenire nelle dodici aree critiche selezionate e suggeriva azioni ed obiettivi concreti per migliorare la condizione delle donne; aumentare la loro partecipazione alla vita politica e sociale; favorire l'equilibrio della rappresentanza; prevenire ed eliminare la violenza nei confronti delle donne; facilitare l'accesso paritario alle risorse, all'occupazione, ai mercati ed al commercio; eliminare tutte le forme di discriminazione nei confronti delle bambine; dal 5 al 9 giugno 2000 una sessione speciale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite prenderà in esame i prime cinque anni di vita della Piattaforma di Pechino per analizzare quali risultati sono stati conseguiti, quali ostacoli sono stati incontrati, quali azioni devono essere intraprese per i prossimi cinque anni in modo da raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla IV Conferenza mondiale sulla donna; la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 marzo 1997, volta a promuovere l'attribuzione di poteri e responsabilità alle donne e a riconoscere e garantire libertà di scelte e qualità sociale alle stesse, ha costituito il Piano d'azione italiano; anche se dalla Conferenza di Pechino ad oggi si sono conseguiti risultati positivi per le donne e per le bambine, in realtà milioni di donne vivono ancora in condizioni di estrema povertà, 600.000 donne l'anno muoiono per cause legate alla gravidanza ed al parto; 600 milioni non sanno leggere o scrivere, e, dei 130 milioni di bambini che non vanno a scuola due terzi sono femmine; donne e bambine sono inoltre le prime vittime dei conflitti armati e della catastrofe dell'AIDS, essendo spesso vittime di violenze ed abusi; sono inoltre sempre più drammatici i dati relativi alla violenza alle donne nell'Unione Europea: in base ai dati forniti dalla Commissione Europea, ogni due donne uccise, una è per mano dell'attuale marito o del partner, una donna su cinque almeno una volta ha subito violenza; 30 milioni di donne sono state comprate e vendute nel mondo a partire dagli anni '90, 1 milione è stato fatto migrare ogni anno da organizzazioni dedite allo sfruttamento della prostituzione, 500.000 donne sono state introdotte clandestinamente nell'Unione Europea solo nel 1996 ed in Italia 25.000 schiave sono state introdotte clandestinamente e costrette a prostituirsi sulle nostre strade, in assoluto contrasto con l'obiettivo strategico D sancito dalla Piattaforma di Pechino; l'Italia rappresenta inoltre il fanalino di coda, in termini di rappresentanza politica, tra i paesi del Consiglio d'Europa, posizionandosi al ventiduesimo posto con una percentuale del 9,6 per cento di presenza femminile negli organismi rappresentativi, così come resta estremamente elevato il tasso di disoccupazione femminile e la segregazione in alcuni ambiti specifici, lontani dal decision-making; le ineguaglianze e gli squilibri tra donne e uomini in materia dei diritti della persona contrastano con i principi di una effettiva democrazia, e, anche se il nostro Paese ha attuato politiche volte a migliorare la condizione femminile e a ridurre le diseguaglianze, restano da compiere progressi in molti settori -: se non intenda il nostro Governo farsi portavoce all'Assemblea Generale di New York sulla necessità di acquisire una più ampia consapevolezza che nessun cambiamento concreto sarà possibile per la realizzazione di pari opportunità per donne e bambine senza un impegno ai più alti livelli; se non ritenga opportuno riferire all'aula di Montecitorio i contenuti del rapporto che il Governo presenterà a New York, elaborato a cura del Dipartimento delle pari opportunità; quali iniziative il Governo da poco insediato intenda adottare per realizzare una strategia integrata complessiva volta a: a) ridurre le diseguaglianze relative all'accesso ai posti di lavoro e alle condizioni di lavoro; b) riconoscere la violenza contro le donne una flagrante violazione dei diritti umani e combatterla in particolare mediante campagne di prevenzione e informazione dirette a tutti i soggetti interessati (polizia, magistrati, assistenti sociali, ecc.); c) prevedere una maggior assistenza e tutela per le donne vittime di violenza, tramite un aiuto sociale, psicologico, o anche finanziario; d) organizzare campagne d'informazione all'attenzione degli insegnanti, dei giornalisti, degli operatori dei servizi sociali e dei funzionari per sensibilizzarli sulle pari opportunità; e) sviluppare stage di formazione per le donne nel corso di tutte le fasi della loro vita; f) vigilare affinché si garantiscano pari opportunità di accesso al credito per le donne che vogliano creare imprese; g) incoraggiare i media a sviluppare programmi volti alla promozione delle pari opportunità; h) mettere in opera misure che consentano di prevenire e combattere la tratta e il traffico finalizzato alla prostituzione, in particolare mediante un rafforzamento della cooperazione nazionale e internazionale tra le autorità coinvolte, comprese polizia, autorità competenti per l'immigrazione, dogane, nonché le organizzazioni non governative coinvolte; i) incoraggiare e promuovere una maggiore partecipazione delle donne nel processo decisionale; j) promuovere le pari opportunità a livello politico e pubblico, richiedendo in particolare ai partiti politici di istituire liste paritetiche e condizionare il loro fi-nanziamento all'attuazione di questo obiettivo. (2-02421)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
COLLOCAMENTO E AVVIAMENTO AL LAVORO, DIRITTI CIVILI E POLITICI, DONNE, PARITA' TRA SESSI, PROSTITUZIONE, REATI SESSUALI