Primo firmatario: Gruppo: MISTO Data firma: 26/01/2000
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
MISTO
01/26/2000
MISTO
01/26/2000
MISTO
01/26/2000
MISTO
01/26/2000
Destinatari
Ministero destinatario:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 07/02/2000
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
PRESENTATO IL 26/01/2000
INTERLOCUTORIO IL 07/02/2000
I sottoscritti chiedono d'interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro della difesa, per sapere - premesso che: il gruppo editoriale La Nazione-Giorno-Resto del Carlino ha reso noto il verbale della testimonianza del capitano di corvetta Angelo Luca Fusco i cui contenuti - se confermati - indicano una grave responsabilità dei vertici militari e politici nell'affondamento della nave albanese Kater I Rades, avvenuta il 28 marzo 1997 e nella quale perirono 108 persone; in particolare l'ammiraglio Alfio Battelli, responsabile del dipartimento di Taranto e l'ammiraglio Umberto Guarnieri, all'epoca comandante in capo della squadra navale, Cincnav-Roma, avrebbero ordinato rispettivamente alle navi Sibilla e Zeffiro una operazione di hasassmet sulla nave albanese; nel manuale Nato le operazioni di hasassmet vengono specificate come operazioni di disturbo secondo le regole d'ingaggio (di combattimento). Lo stesso manuale precisa che le operazioni di hasassmet sono proibite dalle leggi internazionali sulla navigazione; secondo la versione del capitano Fusco era stata data disposizione alla Zeffiro di portare fino all'estremo l'azione di hasassmet 'fino a quasi anche toccare il bersaglio'. Nella ricostruzione dell'ufficiale vengono descritti i concitati momenti e le innumerevoli telefonate e colloqui radiofonici (tra i quali quello con l'ammiraglio Mariani e con le prefetture di Lecce, Brindisi e Bari) che precedettero lo speronamento da parte della Sibilla con la pericolante nave albanese (molto più piccola di stazza) fino all'annuncio dell'affondamento di quest'ultima; la testimonianza del capitano Fusco squarcia finalmente il muro di omertà che - fin dal pomeriggio dell'affondamento - si è immediatamente levato; lo stesso pubblico ministero incaricato delle indagini, il dottor Leonardo Leone de Castris, nella richiesta di archiviazione 'per inidoneità degli elementi raccolti' riferisce esplicitamente che sono state manomesse le prove fotografiche e così 'il filmato girato a bordo della fregata Zeffiro si interrompe inspiegabilmente, con ciò destando non pochi sospetti, proprio nel momento in cui viene inquadrata la prua della nave Sibilla che si avvicina minacciosa alla nave albanese'; la testimonianza è ancora più preziosa, perché viene direttamente da un addetto alle trasmissioni radiofoniche che da terra ha seguito l'intera vicenda e perché fa luce sul 'buco' di informazioni fornite precedentemente al magistrato. Infatti nella richiesta di archiviazione, il dottor De Castris conclude 'non sono stato messo in condizione di valutare l'incidenza degli ordini impartiti ai comandanti delle due navi impegnate (Sibilla e Zeffiro) dai comandi a terra' anche considerando che le comunicazioni su frequenza criptata usati negli ultimi momenti prima del naufragio 'non sono state rese disponibili'; pesa, inoltre, su tutta la vicenda, la strana morte degli avvocati Perrotta e Baffa, i due legali che rappresentavano nel processo i familiari delle vittime, precipitati in modo non chiaro da un viadotto nel recarsi all'udienza penale contro il comandante della Sibilla. In più interviste l'avvocato Baffa, l'ultima al quotidiano Il Giorno del 14 gennaio 2000, aveva espresso l'idea che nella vicenda vi fossero dei lati oscuri dichiarando di ritenersi fortunato che non gli fosse successo ancora nulla; se si sia provveduto a sospendere dal servizio in via cautelativa i militari chiamati in causa dal capitano Fusco, in modo da impedire inquinamenti delle prove e dare la certezza che le autorità politiche e militari intendono collaborare con la giustizia al pieno conseguimento della verità; se si sia provveduto alla tutela dell'integrità fisica del capitano Fusco attraverso un adeguato programma di protezione in quanto, come dimostra la morte degli avvocati Baffa e Perrotta, esisterebbe più di un motivo per ritenere che vi sia interesse a farlo ritrattare o a farlo tacere definitivamente; se ritiene ammissibile che in un Paese sottoscrittore delle leggi internazionali sulla navigazione, uno o più ufficiali della propria marina militare diano ordini alle proprie navi di dare inizio ad operazioni di hasassmet contro una imbarcazione civile piena zeppa di profughi, pur sapendo che tale operazione è in netto contrasto con le leggi medesime; quali fossero gli ordini dati dalle autorità politiche a quelle militari in seguito alla crisi albanese della primavera 1997 e se tra essi ci fosse anche il respingimento in mare delle navi dei profughi. (2-02197)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
INCIDENTI NAVALI, INCOLUMITA' PERSONALE, MAGGIORI E CAPITANI DI CORVETTA, NAVI MILITARI, SOSPENSIONE CAUTELARE, TESTIMONI NEL PROCESSO PENALE, UFFICIALI