ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00147

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 13
Seduta di annuncio: 43 del 30/07/1996
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: MISTO
Data firma: 30/07/1996
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/30/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/30/1996
MISTO 07/30/1996


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE
  • MINISTERO DELLA SANITA'
Stato iter:
24/09/1996
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/09/1996
SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO)
 
REPLICA 24/09/1996
MISTO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 30/07/1996

RINUNCIA ALLO SVOLGIMENTO IL 24/09/1996

RISPOSTA DEL GOVERNO IL 24/09/1996

ITER CONCLUSO IL 24/09/1996

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri
dell'industria, commercio e artigianato, dell'ambiente e della
sanità, per sapere - premesso che:
uno dei quartieri più popolati della cittadina turistica di
Riva del Garda è attualmente attraversato da un elettrodotto
aereo di 132 KV che passa in prossimità delle abitazioni a
distanza non a norma con le attuali leggi in vigore;
nel 1982 il sindaco di Riva del Garda aveva segnalato la
pericolosità di questa linea elettrica all'Enel;
nel programma generale del 1987-88 dell'ente, relativo alla
ristrutturazione della centrale idroelettrica di Riva del Garda,
l'Enel prese in considerazione l'opportunità di rimuovere, per
motivi tecnici, l'attuale linea ad alta tensione, proponendo un
nuovo tracciato posto a nord rispetto all'attuale linea e
transitante attraverso le frazioni periferiche di San Giorgio,
Varone, Pasina, San Tommaso nel territorio comunale di Riva ed
Arco;
dette frazioni rappresentano zone residenziali meno
popolate del quartiere Peep e rione Degasperi, attualmente
attraversate dall'elettrodotto in questione; tuttavia,
nell'ultimo decennio esse hanno conosciuto una notevole
espansione residenziale, e rappresentano a causa della scarsità
di territorio comunale, le zone di futuro sviluppo residenziale;
il 15 febbraio 1989 il comune di Arco firma all'Enel
l'autorizzazione al passaggio sul proprio territorio comunale;
il 19 febbraio 1990 il comune di Riva del Garda, dopo 15
giorni di esposizione all'albo comunale, concede all'Enel la
medesima autorizzazione;
il 26 novembre 1990 il consiglio comunale di Riva del Garda
approva una mozione di richiesta di smantellamento ed
interramento della linea elettrica in questione, che attraversa
il quartiere Peep e rione Degasperi, per motivi igienico sanitari
e di sicurezza;
il 1^ febbraio 1991 la provincia autonoma di Trento emette
una delibera provvisoria di autorizzazione all'Enel per l'inizio
dei lavori di costruzione;
il 13 novembre 1993 nasce un comitato spontaneo di
cittadini, denominato "comitato per la difesa del diritto alla
salute contro la realizzazione della variante alla linea
elettrica a 132 KV nel tratto Riva-Arco" che con lettera inviata
al presidente della giunta provinciale, e per conoscenza
all'Enel, al servizio energia, ai sindaci di Riva del Garda e di
Arco, al presidente del comprensorio Alto Garda e Ledro,
all'ufficio igiene di Arco, al settore per l'igiene pubblica di
Trento, al servizio urbanistica e tutela del paesaggio della
Provincia autonoma di Trento (PAT), all'assessore all'ambiente
della Pat, metteva in evidenza il rischio sanitario, il danno
ambientale e la discriminazione che si stava realizzando nei loro
confronti da parte delle amministrazioni e dell'Enel;
la realizzazione infatti del nuovo elettrodotto altro non
era che lo spostamento di un problema di ordine di salute
pubblica, tecnico ed ambientale, da un quartiere ad alta densità
residenziale a più centri periferici che, seppur meno abitati,
sono soggetti ad una rapida espansione residenziale;
il 25 gennaio 1994 il consigliere provinciale Claudio
Taverna propone alla giunta della Pat una interrogazione
titolata: "Suscita preoccupazione la realizzazione della nuova
linea elettrica Riva-Arco";
il 26 maggio 1994 i consiglieri provinciali Benedetti,
Giovanazzi, Taverna e Tosadori propongono una mozione titolata:
"Per l'elettrodotto Riva-Arco ricercare soluzioni alternative che
tutelino la salute pubblica e salvaguardino l'ambiente";
ne è seguito un ampio dibattito del problema sulla cronaca
locale dei quotidiani Adige e Alto Adige;
il 23 febbraio 1994, il consiglio comunale di Riva del
Garda, all'unanimità, dà mandato al sindaco di intervenire presso
la Pat e l'Enel al fine di soprassedere alla realizzazione della
variante all'elettrodotto, così come proposto dall'Enel, e di
individuare nel contempo una soluzione tempestiva, sicura e
garantita da pericoli anche potenziali, a tutela indistinta e
definitiva della salute di tutti i cittadini;
il 28 dicembre 1994 l'amministrazione comunale di Riva del
Garda chiede alla giunta provinciale: 1) la sospensione nei
confronti dell'Enel, dell'autorizzazione definitiva alla variante
della linea elettrica in questione; 2) la nomina di un tecnico
super partes, esperto in materia di trasporto di energia
elettrica, che relazioni sui costi e sulla fattibilità tecnica
del cavodotto, ritenendo infatti che il problema costi debba
essere superato, viste le numerose problematiche poste dall'opera
se realizzata secondo il previsto progetto di variante; 3) la
convocazione da parte della giunta provinciale delle
amministrazioni comunali di Riva e di Arco, dei responsabili
provinciali del settore e dell'Enel, per verificare la
possibilità di soluzioni alternative al progetto in corso, con
particolare riguardo alla necessità di salvaguardare la salute e
la tutela dell'ambiente;
il 28 aprile 1994 il consiglio comunale di Arco impegna la
propria giunta a farsi promotrice nei confronti dell'Enel,
affinché l'ente utilizzi al meglio le innovazioni tecnologiche
per realizzare una linea interrata, e nei confronti della Pat
perché stimoli la realizzazione dell'Enel in tal senso, visto
l'interesse generale per la realizzazione di quest'opera e per
interventi analoghi da realizzare in futuro;
in data 7 luglio 1995, la Pat ha attribuito l'incarico di
studio sul progetto per la realizzazione di un nuovo elettrodotto
nel Basso Sarca all'ingegner Lorenzo Fellin. L'incarico
prevedeva: a) valutazione della corretta impostazione, sotto il
profilo giuridico, tecnico e normativo dell'elettrodotto aereo
proposto dall'Enel; b) espressione di un giudizio circa il
corretto inserimento ambientale dell'elettrodotto suddetto; c)
individuazione di eventuali alternative non aeree
all'elettrodotto proposto e valutazione di larga massima del loro
impatto tecnico economico e ambientale; d) indicazioni
parametriche sui campi elettrici e magnetici al suolo correlati
alle varie soluzioni; e) comparazione tra le soluzioni
individuate ed analizzate e giudizio di merito sulle stesse;
la consulenza fatta dall'ingegner Fellin, sebbene
improntata con criteri di valutazione di notevole dettaglio e pur
confermando e motivando le posizioni tecniche dell'Enel in merito
alla realizzazione del nuovo elettrodotto, non esclude la
possibilità di percorrere soluzioni alternative, che risultano
essere "migliorative" sia dal punto di vista ambientale che
igienico sanitario, rispetto al progetto proposto dall'Enel;
in data 3 luglio 1996 il consiglio comunale di Riva del
Garda impegna il sindaco e la giunta municipale ad intervenire
presso la provincia autonoma di Trento e l'Enel, anche unitamente
all'amministrazione comunale di Arco, al fine di accelerare i
tempi di realizzazione della variante alla linea elettrica in
cavodotto, a tutela della salute di tutti i cittadini e per il
beneficio urbanistico e paesaggistico del territorio. Impegna
altresì il sindaco e la giunta ad ottenere nel frattempo
dall'Enel precise garanzie circa il controllo e il mantenimento
della massima sicurezza della linea attualmente in essere;
allo stato attuale l'Enel ha concluso l'iter burocratico
del progetto di variante e la giunta provinciale deve firmare
l'autorizzazione definitiva alla costruzione del nuovo tracciato
-:
1) se il Governo non ritenga che l'iter burocratico, che
attualmente consente all'Enel - con delibera provvisoria della
provincia autonoma di Trento datata 1^ febbraio 1991 - la
realizzazione di un'opera così importante dal punto di vista
igienico-sanitario e dell'impatto ambientale e così duratura nel
tempo (80-100 anni), non sia stato adeguatamente approfondito e
dibattuto nella sua fase di approvazione;
2) se il Governo sia a conoscenza che dallo studio sopra
ricordato dall'ingegner Fellin emerge la possibilità di tragitti
alternativi e di modalità tecniche di costruzione
dell'elettrodotto migliorative, seppur più costose, prendendo in
considerazione le quali si dovrebbe procrastinare nel tempo la
realizzazione dell'opera da parte dell'Enel;
3) se il Governo sia consapevole che, mentre per l'Enel la
questione risulta essere di mera valenza tecnica ed economica, le
amministrazioni comunali di Riva del Garda e di Arco e
l'Amministrazione provinciale, unitamente al comitato dei
cittadini ed all'opinione pubblica più vasta, ritengono che nei
riguardi di tale problema debbano prevalere le prioritarie
esigenze del pubblico benessere (salute e ambiente), in modo da
realizzare un tracciato elettrico meno oneroso, dal punto di
vista sanitario e ambientale, per la collettività, anche se più
oneroso e complesso sotto il profilo tecnico-economico;
4) se il Governo non ritenga che tale elettrodotto debba
essere realizzato nel modo che turba meno la salute, l'ambiente e
il paesaggio, salvaguardando la bellezza naturale di Riva del
Garda ed Arco insieme alla salute dei cittadini, sulla base della
concezione di uno sviluppo ecologicamente sostenibile;
5) anche a partire dalla questione specificatamente
sollevata dagli interpellanti, quali siano gli intendimenti del
Governo in rapporto al necessario bilanciamento tra politica
energetica nel settore elettrico, da una parte, e tutela della
salute dei cittadini e rispetto dell'ambiente, dall'altra.
(2-00147)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
AUTORIZZAZIONI, IMPIANTI ELETTRICI, TUTELA DELL' AMBIENTE
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

ENTE NAZIONALE ENERGIA ELETTRICA ( ENEL ), RIVA DEL GARDA (TRENTO+ TRENTINO-ALTO ADIGE+)