ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00120

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 13
Seduta di annuncio: 34 del 17/07/1996
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
Data firma: 17/07/1996
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/17/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/17/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/17/1996
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO 07/17/1996
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 07/17/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/17/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/17/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/17/1996
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 07/17/1996


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO (PER LA FUNZIONE PUBBLICA) delegato in data 17/10/1996
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 17/07/1996

INTERLOCUTORIO IL 06/09/1996

INTERLOCUTORIO IL 17/10/1996

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro
dell'ambiente, per sapere - premesso che:
durante un recente seminario su "Dinamica costiera e
sedimenti", tenutosi a La Spezia presso la sede ENEA-CRAM, è
emerso che nonostante il grande valore ambientale ed economico
dei litorali non sono state eseguite ricerche tese a ricostruire
l'evoluzione tridimensionale dei litorali nel periodo storico e a
rilevare le caratteristiche dei fondali marini costieri, per
essere in grado di prevedere l'evoluzione futura ed individuare,
quindi, le aree costiere maggiormente vulnerabili;
in tale seminario è stato evidenziato che, oltre
all'erosione, il problema più serio che minaccia i litorali è
rappresentato dall'inquinamento delle acque costiere dovuto
all'immissione di acque non depurate direttamente lungo le
spiagge;
i casi illustrati nel seminario sono, in sintesi, i
seguenti:
1) litorale del Volturno: è stato evidenziato l'alto grado di
inquinamento delle acque marine dovuto alla immissione lungo la
costa di circa 600 milioni di metri cubi all'anno di acqua di
scarico non depurata. E' stato inoltre evidenziato lo squilibrio
ambientale determinato dalla costruzione del porto di Coppola
Pinetamare, che provoca la dispersione verso il largo di
sedimenti sabbiosi ed il loro accumulo a nord del molo, con
conseguente erosione del litorale verso sud. E' stata individuata
inoltre l'area di dispersione in mare di grandi volumi di sabbia,
all'estremità meridionale del litorale. In tale area andrebbero
eseguite ricerche per stimare il volume di sabbie eventualmente
utilizzabili per il ripascimento del litorale e per realizzare
interventi tesi a contenere la dispersione delle sabbie verso il
largo;
2) litorale del Sele: oltre all'elevato grado di inquinamento
delle acque marine, è stata individuata nella parte meridionale
del litorale, verso Agropoli, l'area in cui si accumulano in mare
ingenti volumi di sabbia. Come per il caso precedente, vanno
espletate ricerche per stimare il volume delle sabbie accumulate
in mare per la loro, eventuale, utilizzazione per il ripascimento
del litorale, che è generalmente in erosione con gravi danni ai
manufatti e alla pineta;
3) litorale velino tra il porto di Casalvelino e Ascea
Marina: è stata ricostruita la dinamica dei sedimenti prima degli
interventi antropici più consistenti (costruzione del porto e
della diga sul fiume Alento) e attuale. I detriti sabbiosi
vengono apportati sul litorale essenzialmente dal fiume Alento e
dal torrente Fiumarella; una porzione minima viene immessa lungo
costa da nord. I detriti venivano spostati lungo costa dalle
mareggiate, verso nord da quelle di provenienza meridionale e
verso sud da quelle di provenienza settentrionale. Tranne una
parte, che veniva dispersa in mare più profondo in corrispondenza
di Punta Telegrafo, la maggior parte dei detriti rimaneva sul
litorale spostandosi da nord a sud, e viceversa. La costruzione
del porto di Casalvelino ha provocato l'arresto dei detriti
provenienti da nord, che si accumulano in parte lungo il molo
settentrionale e in parte all'interno del porto. Ha altresì
determinato un'area di accumulo a sud del molo dove rimangono
intrappolati i sedimenti ivi trasportati dalle mareggiate di
provenienza meridionale, che non vengono più ripresi e
ridistribuiti verso sud, come avveniva prima della costruzione
del porto, durante le mareggiate provenienti da nord ovest. La
costruzione di varie scogliere parallele alla costa, in
corrispondenza dell'abitato di Casalvelino, ha facilitato
l'accumulo delle sabbie che, in tal modo, sono state sottratte
alla parte meridionale del litorale, la quale è interessata da
una violenta erosione che sta determinando seri problemi
all'economia turistica. La costruzione della diga sull'Alento ha
certamente aggravato il danno ambientale, contribuendo a
compromettere gravemente l'equilibrio del litorale, che era già
in erosione prima degli interventi antropici descritti. In pochi
anni l'economia turistica del litorale può essere ulteriormente
compromessa, considerato che si registra anche un aggravamento
dell'inquinamento delle acque costiere. Andrebbero approfondite
ed ampliate le ricerche in mare e terraferma per definire meglio
i possibili interventi di riequilibrio ambientale, consistenti
nel recupero delle sabbie accumulate in mare in corrispondenza di
Ascea Marina e Punta Telegrafo, nel ripascimento del litorale con
i detriti accumulati nei dintorni dell'area portuale, nella
valutazione del volume di detriti recuperabili nelle aste vallive
sovralluvionate, eccetera;
4) Arco naturale di Palinuro e Marina di Camerota: come già
evidenziato nel 1991, l'area dell'Arco naturale è interessata da
una violenta erosione, che ha provocato l'asportazione di tutta
la spiaggia che prima proteggeva l'Arco dalle mareggiate; tale
situazione ha determinato l'inizio del crollo di massi dall'arco
e la minaccia di ulteriori cedimenti. Può essere ricostituita la
spiaggia esistente alcune decine di anni fa, realizzando una
barriera con blocchi di roccia sistemati in modo da simulare la
roccia stratificata circostante. Le ricerche condotte hanno
consentito di individuare enormi volumi di sabbia che vengono
trasportati verso sud lungo costa e si stanno accumulando in mare
nei pressi di Marina di Camerota. Le ricerche andrebbero
approfondite per valutare il volume di tali sabbie e la
possibilità di recuperarle per il ripascimento del litorale;
5) golfo di Policastro: in tale area sono state evidenziate
le caratteristiche ambientali delle spiagge di grande valore
economico-ambientale esistenti tra Punta Infreschi e Scario,
lungo un tratto di costa ricco di bellezze naturali incontaminate
e di insediamenti archeologici. Le spiagge ghiaioso-sabbiose si
sono sviluppate durante il periodo freddo-umido denominato
piccola età glaciale, dal 1500 al 1850 d.C. circa, quando i corsi
d'acqua, oggi sempre secchi, hanno trasportato grandi volumi di
detriti in mare. I detriti presenti sul litorale sono attualmente
"fossili" e vengono erosi inesorabilmente dal moto ondoso
provocando la continua riduzione delle spiagge. Le ricerche
effettuate lungo costa hanno consentito di individuare le aree in
cui si disperdono i detriti e la possibilità di recuperarli e di
contenerne la dispersione futura. Andrebbero approfondite le
ricerche tese a valutare i volumi utilizzabili per il
ripascimento delle spiagge e ad acquisire i dati per la
progettazione di interventi da realizzare sul fondale marino per
trattenere i sedimenti. Lungo il litorale tra la foce del fiume
Bussento e Capitello, dove è stato costruito il porto di
Policastro, si sono determinate gravi modificazioni costiere,
consistenti in una marcata erosione del litorale a sud del porto
e nell'accumulo di ghiaia fine a nord del molo e di sabbia fine
all'interno del porto. I rilievi condotti nell'area sommersa
hanno consentito di appurare che la sabbia trasportata dal fiume
Bussento viene prevalentemente dispersa verso il bacino profondo
circa 700 metri e che si trova nella parte centrale del golfo, da
punta Infreschi fino all'isola Dino. La sabbia, infatti viene
trasportata dalla corrente fluviale scorrendo su un antico
accumulo detritico formatosi durante l'alto medioevo: in tal modo
viene trasportata in mare dal corso d'acqua; studi andrebbero
effettuati anche per valutare la possibilità di rimuovere il
detrito accumulato a nord del porto, ridistribuendolo a sud lungo
il litorale in erosione, riequilibrando l'ambiente costiero;
6) litorale di Maratea: il litorale è costituito da coste
rocciose in prevalenza con alcune spiagge ciottolose-sabbiose di
grande valore ambientale ed economico, come quelle di Cersuta,
Acquafredda, Fiumicello, Santoianni, Macarro, Marina di Maratea;
l'unico tratto sabbioso è rappresentato dal litorale di
Castrocucco, al confine con la Calabria. E' stato messo in
evidenza che le spiagge citate si sono sviluppate prevalentemente
durante il periodo freddo-umido denominato piccola età glaciale,
intercorso tra il 1500 e 1850 d.C., grazie all'apporto di grandi
volumi di detriti calcarei a mare. Dall'inizio del secolo i
litorali, non più alimentati sufficientemente di detriti
ciottolosi e sabbiosi, sono andati soggetti ad una continua
erosione. Una gran parte di detriti viene sottratta alla spiaggia
dalle violente mareggiate e dispersa nelle aree con fondali
marini superiori a 7-10 metri, dove rimane accumulata senza più
essere restituita al litorale. Un disastro ambientale ha
interessato il litorale di Castrocucco durante la mareggiata del
1987, quando in una notte sono state completamente erose e
distrutte le dune secolari che erano ricoperte da una rigogliosa
pineta; la mareggiata ha coinvolto anche le terre agricole
retrostanti, accumulando circa 1 metro di sabbia sui terreni
coltivati: numerosi metri di spiaggia (mediamente 50-70) erano
già stati erosi nelle ultime decine di anni. Le ricerche hanno
evidenziato la drammaticità della situazione ambientale costiera
di Maratea e del litorale di Tortora e Praia a Mare, in quanto la
fascia costiera è bordata da un profondo bacino che raggiunge la
profondità di circa 700 metri, ben individuato dalla costa del
monte Bulgheria fino all'isola Dino. In tale bacino profondo
vengono risucchiati enormi volumi di sabbia dalle spiagge del
golfo di Policastro, di Maratea e della Calabria settentrionale.
Gli studi effettuati hanno consentito di individuare due zone
principali di risucchio, una di fronte alla foce del fiume
Bussento e un'altra di fronte alla spiaggia di Praia a Mare, dove
vengono risucchiati i sedimenti erosi lungo il litorale di
Castrocucco. La grave situazione ambientale richiederebbe un
approfondimento e ampliamento degli studi per individuare
eventuali altre zone di dispersione e valutare le possibilità di
bloccare il risucchio verso il bacino profondo, in modo da poter
recuperare periodicamente le sabbie per il ripascimento dei
litorali;
7) litorale ionico salentino: già nell'ottobre 1994, nel
corso del convegno nazionale sul tema "Impatto umano
sull'ambiente costiero", organizzato dalla SIGEA (Società
Italiana di Geologia Ambientale) e dal CNR-IRPI a Scalea
(Cosenza), era stato evidenziato per la prima volta che le sabbie
delle spiagge del Salento avevano un eccezionale significato
ambientale, in quanto costituite esclusivamente da frammenti
calcarei di organismi viventi attualmente sui fondali marini. I
nuovi dati hanno evidenziato che anche le sabbie delle dune
oloceniche sono costituite dagli stessi tipi di granuli calcarei;
attualmente le spiagge del Salento sono interessate da una
diffusa erosione che, a volte interessa anche le dune. Queste
spiagge ad elevato valore ambientale ed economico andrebbero
tutelate in quanto eccezionale patrimonio ambientale di tutta
l'Unione europea.
quali iniziative intenda assumere il Governo per tutelare e
valorizzare il grande patrimonio dei litorali italiani.
(2-00120)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
EROSIONE MARINA E SUBSIDENZA, FONDALI MARINI, INQUINAMENTO DELLE ACQUE, SPIAGGE E LITORALI, TUTELA DELL' AMBIENTE
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

SALENTO, ASCEA (SALERNO+ CAMPANIA+), AGROPOLI (SALERNO+ CAMPANIA+), CAMEROTA (SALERNO+ CAMPANIA+), CASAL VELINO (SALERNO+ CAMPANIA+), MARATEA (POTENZA+ BASILICATA+)