Primo firmatario: Gruppo: DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO Data firma: 09/06/2000
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
06/09/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
06/09/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
06/09/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
06/09/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
06/09/2000
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06/09/2000
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06/09/2000
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06/09/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
06/09/2000
Destinatari
Ministero destinatario:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
21/06/2000
Partecipanti allo svolgimento/discussione
SVOLGIMENTO
12/06/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
DICHIARAZIONE GOVERNO
12/06/2000
SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI)
INTERVENTO
12/06/2000
MISTO
PARERE GOVERNO
21/06/2000
SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI)
RITIRO ATTO
21/06/2000
DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
Fasi iter:
PRESENTATO IL 09/06/2000
DISCUSSIONE IL 12/06/2000
ABBINAMENTO (ATTO NON CAPOSTIPITE) IL 12/06/2000
RINVIATO IL 12/06/2000
DISCUSSIONE IL 21/06/2000
IN PARTE ACCOLTO IN PARTE NON ACCOLTO IL 21/06/2000
RITIRATO IL 21/06/2000
ITER CONCLUSO IL 21/06/2000
La Camera, premesso che: l'inviato speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani in Iraq, 1'ex Ministro degli esteri olandese Max van Stoel, si è dimesso dall'incarico lo scorso 24 novembre 1999; il 14 e il 15 febbraio sono state rese pubbliche le dimissioni di Hans von Sponeck, coordinatore del programma umanitario delle Nazioni Unite in Iraq, e di Jutta Burghardt, responsabile del Programma alimentare mondiale (PAM), ambedue di nazionalità tedesca; anche il predecessore di Hans von Sponeck nel ruolo di coordinatore degli aiuti umanitari all'Iraq, Denis Halliday, di nazionalità irlandese, si era dimesso; le motivazioni delle ultime dimissioni sono legate alla impossibilità di applicare la risoluzione n. 1284 del 17 dicembre 1999 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, decisa con le astensioni di Francia, Russia e Cina, denominata 'Oil for food', che non favorirebbe il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione irachena stremata da più di dieci anni di duro embargo; la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dello scorso dicembre condizionava la sospensione per 120 giorni delle sanzioni sulle esportazioni di petrolio alla verifica da parte di ispettori dell'ONU (United nation monitoring, verification and inspection commission, altresì denominata Unimovic) della avvenuta eliminazione della armi di distruzione di massa; i proventi dell'avvenuta eventuale vendita di petrolio da parte del governo iracheno andrebbero su un conto corrente intestato all'Unimovic, che dovrà poi decidere quali prodotti (medicinali o generi alimentari) potrebbero entrare in Iraq; la risoluzione ha sì aumentato il tetto della quantità di petrolio esportabile dal governo iracheno ma non ha previsto la possibilità per lo stesso governo di importare pezzi di ricambio per la sua industria petrolifera, senza i quali non può essere aumentata la produzione; il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha presentato il 22 febbraio 2000 in appello ai paesi membri del Consiglio di sicurezza perché consentano all'Iraq di rifornirsi di parti di ricambio per milioni di dollari, al fine di permettere la sopravvivenza della sua industria petrolifera, contenere l'impennata dei prezzi del petrolio e alleviare le gravi sofferenze della popolazione civile dell'Iraq; l'embargo da tempo gravante sull'Iraq continua a provocare morti e stenti soprattutto a danno delle fasce più deboli della popolazione; secondo dati dell'Unicef continua ed essere elevatissimo il tasso di mortalità infantile; la pressione nei confronti del regime iracheno deve avvenire non a discapito della popolazione civile, oramai stremata; vanno immediatamente assunti provvedimenti idonei a soddisfare i bisogni essenziali del popolo dell'Iraq; il lungo periodo di sanzioni economiche sinora imposte all'Iraq non ha certo scalfito le posizioni di potere di Saddam Hussein; anche negli Stati Uniti vi è un crescente consenso politico verso l'obiettivo della revoca dell'embargo all'Iraq; è indispensabile una rapida conclusione delle ispezioni previste dal Consiglio di sicurezza dell'ONU; impegna il Governo: ad intraprendere ogni iniziativa finalizzata alla revoca dell'embargo; a rafforzare la nostra rappresentanza diplomatica a Bagdad per attivare nuove e più dirette forme di aiuto umanitario bilaterale, in campo sanitario ed alimentare, ed a porsi come obiettivo la riapertura entro il corrente anno della nostra ambasciata; a realizzare una iniziativa mirata a fronteggiare le più gravi emergenze sanitarie riguardanti persone in pericolo di vita, prive di assistenza per le fatiscenti strutture ospedaliere. (1-00463)