ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00022

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 13
Seduta di annuncio: 39 del 24/07/1996
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: MISTO
Data firma: 24/07/1996
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALLEANZA NAZIONALE 07/24/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/24/1996
MISTO 07/24/1996
MISTO 07/24/1996
MISTO 07/24/1996
MISTO 07/24/1996
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 07/24/1996
MISTO 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
MISTO 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/24/1996
FORZA ITALIA 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
MISTO 07/24/1996
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 07/24/1996
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 07/24/1996
MISTO 07/24/1996
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
CCD-CDU 07/24/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/24/1996
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
MISTO 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA 07/24/1996
POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO 07/24/1996


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 24/07/1996

La Camera
considerato che:
in tutta la sua storia il Tibet è riuscito a conservare
un'identità nazionale, culturale e religiosa distinta da quella
della Cina, fino a che tale identità non ha cominciato ad essere
erosa a seguito dall'invasione cinese;
il Tibet storico è costituito da tre regioni: l'U-Tsang,
l'Amdo e il Kham ed una parte sostanziale di esso non fa parte di
quella che la Repubblica popolare di Cina definisce come regione
autonoma tibetana (Tar);
prima dell'invasione cinese del 1949, il Tibet era
riconosciuto de facto da numerosi Stati ed esso costituisce un
territorio occupato ai sensi dei principi stabiliti dal diritto
internazionale e dalle risoluzioni delle Nazioni unite;
perciò l'invasione e l'occupazione del Tibet da parte
della Repubblica popolare di Cina sono da considerarsi illegali;
pertanto, il Dalai Lama e il governo tibetano in esilio
appaiono in sostanza i legittimi rappresentanti del popolo
tibetano;
le proposte del Dalai Lama al governo cinese, come quella
del piano in cinque punti del 1987 e quella presentata al
Parlamento europeo nel 1988, sono volte ad ottenere una soluzione
pacifica al problema tibetano e potrebbero costituire un valido
fondamento per negoziati sino-tibetani senza precondizioni;
in risposta alle pur moderate proposte del Dalai Lama e
del governo tibetano in esilio, la Cina non ha smesso di
insediare coloni cinesi in Tibet, al punto che i tibetani sono
ormai minoranza nel loro stesso Paese;
l'incremento di tali trasferimenti di popolazioni cinesi
attuato in questi ultimi mesi rischia di provocare a breve
scadenza la pura e semplice scomparsa del popolo tibetano;
le azioni politiche del Dalai Lama e del governo tibetano
in esilio sono ispirate e informate alla teoria e alla prassi
della nonviolenza gandhiana e quindi al rispetto profondo degli
interlocutori, con i quali si ricerca il più costruttivo dei
dialoghi;
la Repubblica popolare di Cina ha messo in atto un regime
di polizia e di controllo e attua una politica di sistematiche
violazioni dei diritti fondamentali della persona, che consistono
anche in una discriminazione razziale e culturale
istituzionalizzata;
la stessa libertà religiosa viene conculcata dalla
Repubblica popolare di Cina nei confronti dei tibetani e in tal
senso è emblematico il caso di Gedhun Choeky Nyima, il bambino di
sette anni (riconosciuto come Panchen Lama dal Dalai Lama) rapito
e tenuto sotto sequestro da più di un anno dalle autorità cinesi;
il popolo tibetano presenta peculiarità uniche di
cultura, lingua e religione;
le Nazioni unite hanno riconosciuto in passato lo status
di osservatore ad altre organizzazioni di liberazione;
viste le risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni
unite n. 1353 (XIV) del 1959, 1723 (XVI) del 1961, 2070 (XX) del
1965;
vista la risoluzione sull'invasione e l'occupazione del
Tibet e la repressione della sua popolazione da parte delle
autorità cinesi, approvata dal Parlamento europeo il 13 luglio
1995 (B4-1007/95);
viste le risoluzioni sulla situazione in Tibet approvate di
recente dal Parlamento tedesco e dalla Camera dei deputati belga;
vista la risoluzione adottata dalla Commissione Esteri
della Camera dei deputati il 12 aprile 1989 "per una soluzione
pacifica della questione tibetana"
condannando:
le violazioni gravi e sistematiche dei diritti dell'uomo
in Tibet, in particolar modo gli arresti e le detenzioni
arbitrarie così come la tortura di tibetani per ragioni
politiche; le violazioni dei diritti delle donne, soprattutto le
sterilizzazioni e gli aborti forzati; la privazione della libertà
religiosa; tutte violazioni che, con la distruzione della ricca
cultura tibetana e i trasferimenti di popolazione, minacciano la
sopravvivenza stessa del popolo tibetano e costituiscono una vera
e propria politica di pulizia etnica;
la distruzione dell'ambiente naturale dell'altopiano
tibetano, in particolar modo il disboscamento abusivo, lo
stoccaggio dei rifiuti tossici e radioattivi, che ha conseguenze
non solo nel Tibet, ma per tutta la regione e per il mondo
intero;
ritenendo opportuno che il Parlamento italiano operi perché
il Parlamento tibetano in esilio venga ammesso all'Unione
parlamentare internazionale;
impegna il Governo a:
chiedere al Governo della Repubblica popolare di Cina di
interrompere immediatamente i trasferimenti, da esso incoraggiati
ed organizzati, di popolazioni cinesi in Tibet e di iniziare il
processo di decolonizzazione del Tibet, restituendo ai tibetani
le terre, le colture, le case espropriate durante gli oltre
quaranta anni di occupazione;
proporre che il mandato del comitato sulla decolonizzazione
delle Nazioni unite venga esteso alla questione della
decolonizzazione in Tibet;
chiedere al Governo della Repubblica popolare di Cina
l'immediata liberazione del Panchen Lama;
assumere le iniziative necessarie per ottenere che al
Governo tibetano in esilio venga attribuito presso le Nazioni
unite lo status di osservatore;
chiedere al governo cinese di porre fine alle violazioni
dei diritti della persona e di garantire il rispetto dei diritti
fondamentali dei popoli e degli individui nel Tibet;
favorire ogni iniziativa intesa a risolvere il problema
sino-tibetano mediante il dialogo politico e chiedere al governo
della Repubblica popolare di Cina e al governo tibetano in esilio
di avviare negoziati in tal senso, sotto l'egida delle Nazioni
unite;
manifestare in tale contesto il sostegno dell'Italia agli
sforzi esplicati dal Dalai Lama e dal governo tibetano in esilio
per ripristinare pacificamente le libertà culturale e religiosa
del popolo tibetano, nonché il suo diritto a scegliere del
proprio futuro;
operare affinché la questione tibetana venga iscritta
all'ordine del giorno dell'Assemblea generale delle Nazioni
unite;
operare affinché la questione tibetana venga presa in esame
dalla Commissione sui diritti dell'uomo delle Nazioni unite;
assumere in tutte le sedi internazionali pertinenti
iniziative volte ad ottenere che siano applicate le risoluzioni
dell'Assemblea generale delle Nazioni unite n. 1353 (XIV) del
1959, 1723 (XVI) del 1961, 2070 (XX) del 1965;
trasmettere la presente mozione al Governo cinese, al Dalai
Lama, al Presidente del Parlamento tibetano in esilio, al Governo
tibetano, al Segretario generale delle Nazioni unite, al
Presidente del Consiglio, al Presidente della Commissione, al
Presidente del Parlamento europeo ed ai Presidenti dei Parlamenti
degli Stati membri.
(1-00022)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
DIRITTI CIVILI E POLITICI, DIRITTI DELL'UOMO, MINORANZE ETNICHE E RELIGIOSE, PERSEGUITATI POLITICI E RAZZIALI, RELAZIONI INTERNAZIONALI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

TIBET, CINA POPOLARE