Primo firmatario: Gruppo: DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO Data firma: 10/07/1996
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO
07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO
07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO
07/10/1996
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07/10/1996
ALLEANZA NAZIONALE
07/10/1996
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07/10/1996
Destinatari
Ministero destinatario:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
PRESENTATO IL 10/07/1996
La Camera, premesso che: il fenomeno della "mucca pazza" (encefalopatia spungiforme dei bovini, Sbe) ha reso evidente, con forza, all'opinione pubblica il problema della sicurezza alimentare e della vigilanza igienico-sanitaria nel quadro generale della tutela della salute umana; l'articolo 32 della Costituzione afferma: "la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività"; la globalizzazione dei mercati alimentari, la più agguerrita concorrenza internazionale, la destrutturazione dei controlli pubblici (conseguenza delle politiche iperliberiste), l'interesse crescente della malavita organizzata per il settore alimentare (riutilizzazione di prodotti scaduti, traffico di sostanze vietate, evasione fiscale, eccetera), sono tutti fenomeni che hanno inciso negativamente sulla sicurezza alimentare e la tutela dei consumatori; i cittadini non solo consumano alimenti più a rischio, ma, spesso, sono anche costretti, sotto il profilo fiscale, a pagare gli indennizzi a coloro che con le loro scelte ha determinato il rischio stesso; tutti i sistemi agro-alimentari risultano, alla luce delle scelte operate in questi ultimi anni, più vulnerabili sotto il profilo della sicurezza alimentare, con accentuazione di pratiche illecite finalizzate a forme di concorrenza sleali nei confronti dei produttori onesti; le scelte operate negli anni scorsi dal Governo inglese hanno consentito agli allevatori di accrescere gli utili e di attuare forme di concorrenza sleale nei confronti dell'economia degli altri paesi, attraverso politiche di deregulation (smantellamento del servizio veterinario pubblico eccetera), autorizzazione alla produzione di farine animali eccetera; le farine di carne provenienti da scarti di macello di animali bovini o di altri mammiferi, spesso trattate senza adeguati controlli, sono state esportate non solo nei paesi europei, ma in tutto il mondo, ed un particolare in paesi come il Perù e il Cile; le farine di carne sono state usate come miscela con le farine di pesce per evitare gli effetti indesiderati di queste ultime; il rischio potenziale, dunque, è più ampio di quanto è stato affermato di recente nelle sedi ufficiali, sia perché tali farine a rischio hanno invaso una quota consistente degli allevamenti sparsi nel mondo, sia in virtù nelle sinergie negative con altre concause del Sbe, come i residui fosforici presenti nelle foraggere e l'uso massiccio di ormoni della crescita nell'alimentazione dei bovini; questi ultimi, attraverso una maggiore attività iperplasica e ipertrofica, rendono più aggressiva la proteina prione; gli allevatori inglesi, con l'uso della proteina animale (spesso da ruminante), hanno realizzato super profitti e contemporaneamente hanno determinato la diffusione del Sbe provocata dalla nota "proteina-prione"; la problematica sul divieto delle sostanze ormonali è ribadita anche nella sessione plenaria del Parlamento europeo del 16 gennaio 1996, con l'adozione all'unanimità di una risoluzione finalizzata a mantenere tale divieto negli allevamenti comunitari; il Parlamento europeo ha invitato la Commissione ad organizzare una seconda conferenza scientifica, al fine di valutare l'impatto che potrebbe avere l'utilizzo di detti ormoni sull'ambiente, sul benessere degli animali e sulla sicurezza alimentare; al di là del dibattito sui rischi connessi all'uso di sostanze autorizzate (anabolizzanti, ormoni e cortisonici), spesso somministrate in dosi e per usi non consentiti, il problema più grave è quello legato alla diffusione di un mercato clandestino di ormoni e sostanze vietate, gestito in sinergie con altre attività illecite, dalla cosiddetta "mafia degli ormoni"; gli allevatori italiani onesti sono stati vittime sia della concorrenza (differenza IVA, importazione clandestina eccetera) e sia degli allevatori che hanno fatto uso di sostanze illecite; molte di queste sostanze diffuse clandestinamente e somministrate senza controllo, non solo alimentano frodi commerciali per il consumatore, ma espongono gli stessi a possibile tossicità dei loro residui (alcuni ormoni sintetici come il dietilstilbestrolo-des sono potenzialmente cancerogeni); i ".gb - agonisti", autorizzati solo per uso terapeutico, se usati in maniera fraudolenta possono arrivare al consumatore attraverso il consumo del fegato (la cottura non li elimina) e provocare intossicazioni alle persone più deboli o affette da problemi cardiaci; in tale contesto, la preoccupazione maggiore delle autorità inglesi è stata di tipo economico, cercando prevalentemente di risolvere il problema attraverso una nuova strategia delle esportazioni, passando dalle esportazioni di capi vivi all'esportazione di carni macellate, in modo da sfuggire ai controlli; nel periodo 1988-1994 l'importazione dell'Italia dal Regno Unito di bovini da macello cala dai 31.279 del 1989 ai 6.785 del 1993; i bovini da riproduzione calano dai 23.100 del 1988 e dai 44.370 del 1989 ai 10.797 del 1994; anche l'importazione dei bovini di allevamento si mantiene più o meno stabile (327.548 nel 1988 e 376.982 nel 1994); nello stesso periodo le importazioni dal Regno Unito di carni bovine fresche e congelate passano dai 646.460 quintali ai 17.952.652 quintali nel 1994; mentre le carni semilavorate fresche e refrigerate registrano un incremento da 21.753 quintali del 1988 al 1.526.158 quintali del 1994, le carni bovine semilavorate congelate dagli 834.577 quintali del 1988 ai 3.252.755 quintali del 1994 e le carni bovine preparate passano dai 308 quintali del 1989 agli 87.794 quintali del 1994; senza eccedere in inopportune correlazioni statistiche, è da sottolineare che tale politica commerciale si consolida con la diffusione del Sbe; le stesse proposte più volte sostenute dalle autorità inglesi sul trasporto degli animali vivi, più che orientate al benessere degli animali, rispondevano all'esigenza poc'anzi richiamata; nel 1994, il servizio veterinario di Trapani individuava due casi di bovini provenienti dal Regno Unito affetti da Sbe; ai fatti suddetti si deve aggiungere che in Italia le recenti normative relative ai macelli sono risultate insostenibili per i piccoli impianti, costringendo alla chiusura molti di essi; questa situazione ha creato le premesse per una diffusione di centri di macellazione clandestini; la riduzione delle risorse pubbliche per l'abbattimento del bestiame malato ha contribuito alla nascita di un nuovo fenomeno illegale, e cioè quello di denunciare finti furti per nascondere bestiame ammalato (brucellosi eccetera), da destinare successivamente alla macellazione clandestina; dai fatti schematicamente richiamati emerge la straordinaria importanza che assume, a livello nazionale e internazionale, la sicurezza alimentare e il tema della qualità globale dei sistemi agro-alimentari e di come sia indispensabile correlare sempre più ogni forma di aiuto pubblico ad una contropartita dei destinatari in termini di interessi generale della collettività; per queste ragioni è necessario correlare gli aiuti comunitari e nazionali previsti per gli allevatori all'impegno da parte degli stessi di un disciplinare in grado di offrire tutte le garanzie del caso (vedi le positive iniziative di alcuni consorzi di carne bovina); la recente iniziativa del Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali relative al marchio CI è più orientata agli aspetti commerciali del problema e non ai problemi sostanziali della sicurezza della qualità degli alimenti; tale sicurezza può essere raggiunta solo attraverso un potenziamento rapido delle forme consortili degli allevatori e dalla adozione da parte degli stessi di un codice di autodisciplina per la produzione di carne e latte; impegna il Governo: a promuovere una iniziativa nei confronti degli altri paesi della Unione europea affinché, dopo la direttiva Cee 88/146, si proceda rapidamente alla approvazione di nuove direttive allo scopo di: a) aggiungere i ".gb - agonisti" alla lista delle sostanze proibite, fatta eccezione per l'impiego a scopo terapeutico per i cavalli e gli animali domestici; b) chiarire e saggiare nuove procedure di controllo dei residui negli animali vivi ed inasprire le sanzioni; c) definire norme che portino ad escludere gli allevatori che utilizzano sostanze illecite dagli aiuti comunitari; a promuovere una conferenza europea sulla sicurezza alimentare, nonché a rafforzare un ispettorato europeo repressione frodi, sul modello del Drug food administration degli Stati Uniti; a promuovere in Italia un "patto per la sicurezza alimentare" tra i produttori agricoli, trasformatori e consumatori, in grado di valorizzare la stragrande maggioranza di alimenti sicuri, vittime di concorrenze sleali; a sostenere l'associazionismo dei consumatori, dotando gli stessi di adeguati strumenti di vigilanza e di controllo; a definire nuovi provvedimenti per rivedere sanzioni amministrative e penali per chi si rende responsabile di pratiche illegali (sospensione dagli ordini professionali di quei tecnici complici, nell'uso e nella diffusione di sostanze illegali nell'alimentazione zootecnica); a rendere più incisiva la lotta alla criminalità organizzata, nel settore della cosiddetta "mafia degli ormoni", che attraverso crescenti ramificazioni internazionali con i paesi dell'est, nonché spesso in correlazione con il traffico di droga, fornisce e spesso ricatta i produttori, costringendoli nei fatti all'uso di queste sostanze; a procedere con urgenza alla riforma urgente dell'ispettorato repressione frodi, valorizzando la positiva esperienza un moderno strumento a supporto dei consumatori; a promuovere una innovazione globale delle politiche agro-alimentari, tale da correlare ogni incentivo o altra forma di pubblico ad un impegno formale del destinatario alla adozione di un codice di autodisciplina, e cioè a rendersi disponibile alla adozione disciplinare per la sicurezza delle produzioni alimentari; a sollecitare una rapida applicazione del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1996, n. 317, per l'adozione della direttiva dell'Unione europea n. 102/92 relativa alla anagrafe dei bovini; a sollecitare al più presto un pronunciamento scientifico aggiornato sulla possibile diffusione della proteina prione nel latte. (1-00017)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
BOVINI, CARNI, IMPORTAZIONI, MALATTIE INFETTIVE DEGLI ANIMALI, SOFISTICAZIONI ALIMENTARI, ZOOTECNIA