ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00017

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 13
Seduta di annuncio: 29 del 10/07/1996
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO
Data firma: 10/07/1996
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/10/1996
ALLEANZA NAZIONALE 07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/10/1996
SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO 07/10/1996


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 10/07/1996

La Camera,
premesso che:
il fenomeno della "mucca pazza" (encefalopatia
spungiforme dei bovini, Sbe) ha reso evidente, con forza,
all'opinione pubblica il problema della sicurezza alimentare e
della vigilanza igienico-sanitaria nel quadro generale della
tutela della salute umana;
l'articolo 32 della Costituzione afferma: "la Repubblica
tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e
interesse della collettività";
la globalizzazione dei mercati alimentari, la più
agguerrita concorrenza internazionale, la destrutturazione dei
controlli pubblici (conseguenza delle politiche iperliberiste),
l'interesse crescente della malavita organizzata per il settore
alimentare (riutilizzazione di prodotti scaduti, traffico di
sostanze vietate, evasione fiscale, eccetera), sono tutti
fenomeni che hanno inciso negativamente sulla sicurezza
alimentare e la tutela dei consumatori;
i cittadini non solo consumano alimenti più a rischio,
ma, spesso, sono anche costretti, sotto il profilo fiscale, a
pagare gli indennizzi a coloro che con le loro scelte ha
determinato il rischio stesso;
tutti i sistemi agro-alimentari risultano, alla luce
delle scelte operate in questi ultimi anni, più vulnerabili sotto
il profilo della sicurezza alimentare, con accentuazione di
pratiche illecite finalizzate a forme di concorrenza sleali nei
confronti dei produttori onesti;
le scelte operate negli anni scorsi dal Governo inglese
hanno consentito agli allevatori di accrescere gli utili e di
attuare forme di concorrenza sleale nei confronti dell'economia
degli altri paesi, attraverso politiche di deregulation
(smantellamento del servizio veterinario pubblico eccetera),
autorizzazione alla produzione di farine animali eccetera;
le farine di carne provenienti da scarti di macello di
animali bovini o di altri mammiferi, spesso trattate senza
adeguati controlli, sono state esportate non solo nei paesi
europei, ma in tutto il mondo, ed un particolare in paesi come il
Perù e il Cile;
le farine di carne sono state usate come miscela con le
farine di pesce per evitare gli effetti indesiderati di queste
ultime;
il rischio potenziale, dunque, è più ampio di quanto è
stato affermato di recente nelle sedi ufficiali, sia perché tali
farine a rischio hanno invaso una quota consistente degli
allevamenti sparsi nel mondo, sia in virtù nelle sinergie
negative con altre concause del Sbe, come i residui fosforici
presenti nelle foraggere e l'uso massiccio di ormoni della
crescita nell'alimentazione dei bovini; questi ultimi, attraverso
una maggiore attività iperplasica e ipertrofica, rendono più
aggressiva la proteina prione;
gli allevatori inglesi, con l'uso della proteina animale
(spesso da ruminante), hanno realizzato super profitti e
contemporaneamente hanno determinato la diffusione del Sbe
provocata dalla nota "proteina-prione";
la problematica sul divieto delle sostanze ormonali è
ribadita anche nella sessione plenaria del Parlamento europeo del
16 gennaio 1996, con l'adozione all'unanimità di una risoluzione
finalizzata a mantenere tale divieto negli allevamenti
comunitari;
il Parlamento europeo ha invitato la Commissione ad
organizzare una seconda conferenza scientifica, al fine di
valutare l'impatto che potrebbe avere l'utilizzo di detti ormoni
sull'ambiente, sul benessere degli animali e sulla sicurezza
alimentare;
al di là del dibattito sui rischi connessi all'uso di
sostanze autorizzate (anabolizzanti, ormoni e cortisonici),
spesso somministrate in dosi e per usi non consentiti, il
problema più grave è quello legato alla diffusione di un mercato
clandestino di ormoni e sostanze vietate, gestito in sinergie con
altre attività illecite, dalla cosiddetta "mafia degli ormoni";
gli allevatori italiani onesti sono stati vittime sia
della concorrenza (differenza IVA, importazione clandestina
eccetera) e sia degli allevatori che hanno fatto uso di sostanze
illecite;
molte di queste sostanze diffuse clandestinamente e
somministrate senza controllo, non solo alimentano frodi
commerciali per il consumatore, ma espongono gli stessi a
possibile tossicità dei loro residui (alcuni ormoni sintetici
come il dietilstilbestrolo-des sono potenzialmente cancerogeni);
i ".gb - agonisti", autorizzati solo per uso terapeutico,
se usati in maniera fraudolenta possono arrivare al consumatore
attraverso il consumo del fegato (la cottura non li elimina) e
provocare intossicazioni alle persone più deboli o affette da
problemi cardiaci;
in tale contesto, la preoccupazione maggiore delle
autorità inglesi è stata di tipo economico, cercando
prevalentemente di risolvere il problema attraverso una nuova
strategia delle esportazioni, passando dalle esportazioni di capi
vivi all'esportazione di carni macellate, in modo da sfuggire ai
controlli;
nel periodo 1988-1994 l'importazione dell'Italia dal
Regno Unito di bovini da macello cala dai 31.279 del 1989 ai
6.785 del 1993; i bovini da riproduzione calano dai 23.100 del
1988 e dai 44.370 del 1989 ai 10.797 del 1994; anche
l'importazione dei bovini di allevamento si mantiene più o meno
stabile (327.548 nel 1988 e 376.982 nel 1994);
nello stesso periodo le importazioni dal Regno Unito di
carni bovine fresche e congelate passano dai 646.460 quintali ai
17.952.652 quintali nel 1994; mentre le carni semilavorate
fresche e refrigerate registrano un incremento da 21.753 quintali
del 1988 al 1.526.158 quintali del 1994, le carni bovine
semilavorate congelate dagli 834.577 quintali del 1988 ai
3.252.755 quintali del 1994 e le carni bovine preparate passano
dai 308 quintali del 1989 agli 87.794 quintali del 1994;
senza eccedere in inopportune correlazioni statistiche, è
da sottolineare che tale politica commerciale si consolida con la
diffusione del Sbe;
le stesse proposte più volte sostenute dalle autorità
inglesi sul trasporto degli animali vivi, più che orientate al
benessere degli animali, rispondevano all'esigenza poc'anzi
richiamata;
nel 1994, il servizio veterinario di Trapani individuava
due casi di bovini provenienti dal Regno Unito affetti da Sbe;
ai fatti suddetti si deve aggiungere che in Italia le
recenti normative relative ai macelli sono risultate
insostenibili per i piccoli impianti, costringendo alla chiusura
molti di essi;
questa situazione ha creato le premesse per una
diffusione di centri di macellazione clandestini;
la riduzione delle risorse pubbliche per l'abbattimento
del bestiame malato ha contribuito alla nascita di un nuovo
fenomeno illegale, e cioè quello di denunciare finti furti per
nascondere bestiame ammalato (brucellosi eccetera), da destinare
successivamente alla macellazione clandestina;
dai fatti schematicamente richiamati emerge la
straordinaria importanza che assume, a livello nazionale e
internazionale, la sicurezza alimentare e il tema della qualità
globale dei sistemi agro-alimentari e di come sia indispensabile
correlare sempre più ogni forma di aiuto pubblico ad una
contropartita dei destinatari in termini di interessi generale
della collettività;
per queste ragioni è necessario correlare gli aiuti
comunitari e nazionali previsti per gli allevatori all'impegno da
parte degli stessi di un disciplinare in grado di offrire tutte
le garanzie del caso (vedi le positive iniziative di alcuni
consorzi di carne bovina);
la recente iniziativa del Ministero delle risorse
agricole, alimentari e forestali relative al marchio CI è più
orientata agli aspetti commerciali del problema e non ai problemi
sostanziali della sicurezza della qualità degli alimenti;
tale sicurezza può essere raggiunta solo attraverso un
potenziamento rapido delle forme consortili degli allevatori e
dalla adozione da parte degli stessi di un codice di
autodisciplina per la produzione di carne e latte;
impegna il Governo:
a promuovere una iniziativa nei confronti degli altri paesi
della Unione europea affinché, dopo la direttiva Cee 88/146, si
proceda rapidamente alla approvazione di nuove direttive allo
scopo di: a) aggiungere i ".gb - agonisti" alla lista delle
sostanze proibite, fatta eccezione per l'impiego a scopo
terapeutico per i cavalli e gli animali domestici; b) chiarire e
saggiare nuove procedure di controllo dei residui negli animali
vivi ed inasprire le sanzioni; c) definire norme che portino ad
escludere gli allevatori che utilizzano sostanze illecite dagli
aiuti comunitari;
a promuovere una conferenza europea sulla sicurezza
alimentare, nonché a rafforzare un ispettorato europeo
repressione frodi, sul modello del Drug food administration degli
Stati Uniti;
a promuovere in Italia un "patto per la sicurezza
alimentare" tra i produttori agricoli, trasformatori e
consumatori, in grado di valorizzare la stragrande maggioranza di
alimenti sicuri, vittime di concorrenze sleali;
a sostenere l'associazionismo dei consumatori, dotando gli
stessi di adeguati strumenti di vigilanza e di controllo;
a definire nuovi provvedimenti per rivedere sanzioni
amministrative e penali per chi si rende responsabile di pratiche
illegali (sospensione dagli ordini professionali di quei tecnici
complici, nell'uso e nella diffusione di sostanze illegali
nell'alimentazione zootecnica);
a rendere più incisiva la lotta alla criminalità
organizzata, nel settore della cosiddetta "mafia degli ormoni",
che attraverso crescenti ramificazioni internazionali con i paesi
dell'est, nonché spesso in correlazione con il traffico di droga,
fornisce e spesso ricatta i produttori, costringendoli nei fatti
all'uso di queste sostanze;
a procedere con urgenza alla riforma urgente
dell'ispettorato repressione frodi, valorizzando la positiva
esperienza un moderno strumento a supporto dei consumatori;
a promuovere una innovazione globale delle politiche
agro-alimentari, tale da correlare ogni incentivo o altra forma
di pubblico ad un impegno formale del destinatario alla adozione
di un codice di autodisciplina, e cioè a rendersi disponibile
alla adozione disciplinare per la sicurezza delle produzioni
alimentari;
a sollecitare una rapida applicazione del decreto del
Presidente della Repubblica 30 aprile 1996, n. 317, per
l'adozione della direttiva dell'Unione europea n. 102/92 relativa
alla anagrafe dei bovini;
a sollecitare al più presto un pronunciamento scientifico
aggiornato sulla possibile diffusione della proteina prione nel
latte.
(1-00017)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
BOVINI, CARNI, IMPORTAZIONI, MALATTIE INFETTIVE DEGLI ANIMALI, SOFISTICAZIONI ALIMENTARI, ZOOTECNIA
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

DPR 1996 0317