ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVE DI DIBATTITO 8/00003

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 12
Seduta di annuncio: 0 del 04/10/1994
Abbinamenti
Atto 8/00001 abbinato in data 04/10/1994
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: LEGA NORD
Data firma: 04/10/1994
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LEGA NORD 10/04/1994
LEGA NORD 10/04/1994


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
19/10/1994
Partecipanti allo svolgimento/discussione
SVOLGIMENTO 04/10/1994
LEGA NORD
Fasi iter:

PRESENTATO IL 04/10/1994

DISCUSSIONE IL 04/10/1994

ABBINAMENTO (ATTO NON CAPOSTIPITE) IL 04/10/1994

RINVIATO IL 04/10/1994

DISCUSSIONE IL 19/10/1994

ASSORBITA IL 19/10/1994

ITER CONCLUSO IL 19/10/1994

La XII Commissione,
considerato che:
si ritiene necessario mantenere la legge n. 194 in virtù
della funzione positiva che ha avuto nella riduzione degli aborti
clandestini, anche se è noto che la legalizzazione dell'aborto
non ha del tutto sradicato il fenomeno ancora esistente in alcune
realtà territoriali come il Mezzogiorno;
la legge 194 è stata male interpretata e non completamente
applicata nella parte relativa alla prevenzione visto che i
consultori, in essa previsti, non sono stati fino ad oggi in
grado di svolgere la funzione sociale che ad essi è stata per
legge preposta;
nel quadro delle iniziative della prevenzione appare
determinante il ruolo centrale che i consultori devono svolgere,
è necessario riqualificarli al fine di renderli più accessibili
alla consultazione nonché in grado di dare delle risposte alle
molteplici aspettative ed esigenze delle donne;
le cause che inducono all'aborto sono legate a molteplici
aspetti, non solo di carattere sociale ma anche di ordine
economico;
alla base della scelta da parte di una donna di abortire
stanno quasi sempre ragioni e difficoltà pratiche ed oggettive,
come la mancanza di un lavoro e di una condizione sociale stabile
che assicuri una esistenza entro i canoni della normalità e della
decenza;
numerosi studi nonché ragioni di carattere economico
dimostrano che il ricorso all'aborto, per una quota
preponderante, non costituisce una scelta di elezione ma è una
conseguenza della incapacità concreta, causata dalla mancanza di
una informazione corretta oltreché completa, di regolare la
fecondità con metodi alternativi, o perché poco conosciuti o
perché vengono impiegati e preferiti quelli a più alto rischio di
fallimento;
esiste lo spazio per un'azione programmatica di prevenzione
attraverso una corretta informazione sui metodi contraccettivi e
sulla fisiologia della riproduzione, si calcola che nell'arco di
5 anni, adottando un'efficace campagna informativa, l'abortività
potrebbe essere ridotta del 50 per cento;
una delle cause della bassa natalità in Italia e dei
conseguenti effetti disastrosi che una siffatta situazione genera
a livello demografico è la volontà, unitamente alla necessità,
delle famiglie italiane di programmare il numero dei figli;
il Parlamento non può ignorare fenomeni così allarmanti per
il futuro del Paese e deve indicare al Governo, per gli aspetti
di sua competenza, le linee programmatiche per gli interventi che
occorre intraprendere nel sociale;
impegna il Governo
a) a completare sia la rete consultoriale sul territorio
sia gli organici, eliminando le condizioni di precarietà che sono
certamente punti cruciali;
b) all'organizzazione di corsi di aggiornamento
strettamente finalizzati alla realizzazione di programmi di
prevenzione, supporto e tutela della famiglia e della maternità;
c) a diffondere in maniera uniforme su tutto il territorio
i dipartimenti materno-infantili con particolare riguardo al
potenziamento delle agevolazioni socio-economiche a sostegno di
madri nubili;
d) a ridurre il ricorso all'aborto clandestino, che permane
a livelli inaccettabilmente alti, attraverso il potenziamento dei
servizi, con particolare riguardo alle regioni in cui sussistono
difficoltà di accesso;
e) a ridurre e colmare le ragioni di ordine sociale,
economico e culturale che sono molto spesso alla base del ricorso
all'aborto (dati statistici rilevano che il 70 per cento dei
ricorsi all'aborto clandestino avviene nelle regioni meridionali,
dove le motivazioni di carattere culturale hanno un peso
preponderante);
f) a garantire un'integrazione tra tutti i servizi che
concorrono alla realizzazione della legge 194;
g) a garantire un'informazione corretta ed educativa al
fine di incentivare il ricorso delle donne ai servizi garantiti
dai consultori;
h) a valorizzare, attraverso diversi interventi di
sensibilizzazione, la maternità, restituendo ad essa quel valore
sociale ed umano che essa ha nella dimensione femminile e nella
vita di una donna, andando oltre i canoni prefissati entro i
quali si è portati a considerarla.
(8-00003)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
ABORTO, CONSULTORI FAMILIARI, CONTRACCEZIONE, EDUCAZIONE SESSUALE, INTERPRETAZIONE ED APPLICAZIONE DELLA LEGGE
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

L 1978 0194