Primo firmatario: Gruppo: PROG.FEDER. Data firma: 03/10/1994
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
PROG.FEDER.
10/03/1994
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10/03/1994
Destinatari
Ministero destinatario:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
PRESENTATO IL 03/10/1994
La III Commissione, considerando che è volontà e interesse dell'Italia perseguire una politica di cooperazione e di buon vicinato con i paesi confinanti; considerando che è impegno solidamente assunto e comunemente condiviso da tutti i paesi membri dell'Unione Europea di favorire il graduale allargamento dell'Unione Europea stessa ai paesi dell'Europa centrale e orientale; considerando che il Centro Europa assume un carattere strategico per la politica estera italiana e che le relazione economiche e commerciali che l'Italia intrattiene in quell'area, la diffusa e crescente presenza di imprese italiane, i rapporti culturali che derivano dalla storia e da antichi e consolidati legami, i comuni interessi di stabilità politica, fanno sì che l'Italia possa assolvere ad una funzione decisiva di "ponte" tra Unione Europea e paesi del centro Europa; preoccupata per l'impasse nei negoziati bilaterali che comincia ad avere riflessi negativi sulla condizione della comunità italiana in Istria, e sta determinando contraccolpi nelle relazioni di buon vicinato e dell'interscambio di frontiera; considerando che è interesse dell'Italia che la Slovenia e - una volta create le premesse - la Croazia si integrino quanto più e quanto prima possibile nell'U.E., e ciò al fine di garantire una fascia di stabilità politica ad un confine orientale in cui tuttora divampano conflitti etnici e vere e proprie guerre; considerando che un accordo di associazione o l'entrata a pieno titolo nell'U.E. presuppone la piena accettazione da parte di questi Paesi di valori, princìpi e standard normativi che sono alla base dell'U.E. e quindi il pieno rispetto dei diritti delle minoranze, a cominciare da quella italiana che vive in Istria e il riconoscimento del diritto alla proprietà privata degli immobili e del suolo, della libera circolazione delle persone e dei capitali, ciò che potrebbe permettere agli esuli che lo volessero di riacquistare una casa in questi paesi, e di insediarvisi; ritenendo che i problemi ancora aperti tra l'Italia e le due repubbliche confinanti potrebbero dunque essere risolti tanto più facilmente su un piano bilaterale, quanto più vi sarà l'omologazione di questi paesi a valori e regole europee e che quindi l'Italia dovrebbe essere la più interessata e la più attiva nell'opera di avvicinamento tra U.E. e Slovenia, e - una volta create le condizioni - tra U.E. e Croazia; considerato l'interesse italiano e dell'area del Nord-Est in particolare che si intensifichi fin d'ora la cooperazione transfrontaliera, anche come occasione di sviluppo su basi nuove di quest'area; considerando peraltro che i tempi del negoziato per il trattato di Associazione della Slovenia all'Unione Europea consentirebbero - senza porre ostacoli al processo multilaterale - di proseguire contestualmente il negoziato bilaterale dandovi soluzione adeguata; impegna il Governo a dare parere positivo all'avvio delle procedure di associazione della Slovenia all'Unione Europea, determinando così le condizioni favorevoli ad una rapida e positiva conclusione del negoziato italo-sloveno che può avvenire contestualmente alla definizione dell'accordo di associazione; a dare piena attuazione agli impegni di cooperazione già assunti con i vari accordi interstatali, ivi compresi quelli dell'Iniziativa Centro Europea; e a definire nuovi programmi di cooperazione anche transfrontaliera, utilizzando a pieno sia strumenti e finanziamenti comunitari, sia la legge per le aree di confine (l. 19/91); ad accettare il numero delle persone effettivamente interessate alla restituzione dei beni abbandonati o espropriati dopo il 1945 in Slovenia e Croazia e avanzare ai governi di queste due repubbliche proposte concrete e realistiche, per una soluzione definitiva di tale questione, anche sulla base di una precedente, parziale intesa sullo stesso problema intervenuta tra l'Italia e l'allora R.S.F.Y. nel 1983; ad ottenere precise garanzie dal governo della Croazia e la conferma degli impegni da parte di quello della Slovenia di un'effettiva tutela della nostra minoranza e della salvaguardia del patrimonio storico-culturale italiano nell'Istria, nel Quarnero e in Dalmazia; a definire con le due repubbliche un accordo trilaterale che garantisca uniformità di trattamento e di libera circolazione per gli italiani che vivono in Istria e nel Quarnero; a chiarire che il riconoscimento della cittadinanza italiana ai membri della nostra comunità in Istria e Quarnero non comporta lo svincolo da quella slovena o croata; ad assumere iniziative, anche di carattere legislativo, che manifestino "l'interesse permanente" del nostro Paese per le comunità italiane all'estero, potenziando gli strumenti di sostegno fin qui attivati a favore delle comunità degli italiani in Istria e Quarnero; ad assumere iniziative, anche di carattere legislativo, per la tutela della comunità slovena in Italia; a presentare al Parlamento entro il mese di dicembre le linee strategiche della politica estera italiana verso l'Europa Centrale e Orientale e predisporre, fin dalla legge Finanziaria che il Parlamento esaminerà nelle prossime settimane, le poste di bilancio necessarie al finanziamento dei programmi relativi. (7-00095)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
COMUNITA' EUROPEA, STATI ESTERI, TRATTATI ED ACCORDI INTERNAZIONALI