ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00009

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 12
Seduta di annuncio: 133 del 08/02/1995
Abbinamenti
Atto 1/00026 abbinato in data 08/02/1995
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: FED.LIB.DEM
Data firma: 08/02/1995
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
PART.POP.ITAL. 02/08/1995
CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO 02/08/1995
CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
PART.POP.ITAL. 02/08/1995
FED.LIB.DEM 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
FED.LIB.DEM 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
FORZA ITALIA 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995
CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO 02/08/1995
ALLEANZA NAZIONALE 02/08/1995


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
08/02/1995
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 08/02/1995
MINISTRO - (MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO (PER LA FAMIGLIA E LA SOLIDARIETA' SOCIALE))
 
DICHIARAZIONE VOTO 08/02/1995
FORZA ITALIA
CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO
FORZA ITALIA
 
INTERVENTO 08/02/1995
FED.LIB.DEM
 
DICHIARAZIONE VOTO 08/02/1995
ALLEANZA NAZIONALE
PROG.FEDER.
Fasi iter:

PRESENTATO IL 08/02/1995

DISCUSSIONE IL 08/02/1995

ABBINAMENTO (ATTO NON CAPOSTIPITE) IL 08/02/1995

ACCOLTO IL 08/02/1995

RESPINTO IL 08/02/1995

ITER CONCLUSO IL 08/02/1995

La Camera,
premesso che:
ogni persona, indipendentemene dall'età, dal sesso, dalla
religione e dall'appartenenza nazionale, possiede una dignità e
un valore incondizionati e inaliebabili; i diritti dell'uomo -
riconosciuti e tutelati dalle Carte internazionali e dalla
Costituzione della Repubblica italiana (articolo 3) - sono innati
e prescindono da qualsiasi ordine costituzionale;
la famiglia, comunità di persone e prima cellula della
società, è il luogo privilegiato dalla nascita e della educazione
dei figli e come tale e un'istituzione fondamentale per la vita
di ogni società;
la Dichiarazione universale dei diritti umani (n. 16.3) si
riferisce alla famiglia come al "nucleo naturale e fondamentale
della società" che deve ricevere dalla "società e dallo Stato"
quella protezione a cui essa "ha diritto";
la risoluzione votata dal Parlamento europeo il 9 giugno
1983 prevede politiche di sostegno alla famiglia;
la Costituzione della Repubblica italiana "riconosce",
prende dunque atto, della sua autonomia e originarietà - "la
famiglia come società naturale fondata sul matrimonio" (articolo
29), e "ne agevola con misure economiche e altre provvidenze la
formazione e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare
riguardo alle famiglie numerose" (articolo 31);
lo Stato, in base ai princìpi indicati nella propria Carta
fondamentale (articoli 2, 3, 29, 30, 31, 36, 37, 38, 47 e 53), ha
la facoltà e il dovere di sostenere, favorire, difendere la
famiglia in quanto tale, specie quelle più bisognose e numerose,
e ciascuno dei suoi membri, attraverso adeguate scelte di
politica sociale; lo Stato, per il principio della sussidiarietà,
interviene soltanto la dove essa non basta realmente a se stessa
e lasciandola operare autonomamente la dove essa è
autosufficiente;
gli statuti comunali, in base alla legge n. 142 sulle
autonomie locali, riconoscono la famiglia come soggetto
istituzionale, capace a un tempo di essere centro di interessi
autonomi e protagonista di vicende socialmente rilevanti;
in Italia, a differenza, di altri paesi della Unione
europea, la legislazione vigente non attribuisce ai problemi
sociali una adeguata dimensione familiare con la conseguenza di
interventi amministrativi di natura esclusivamente
assistenzialistica, che tendono a considerare la famiglia
soggetto passivo di welfare, limitandosi a proteggerne - quando è
applicata - i singoli individui o le categorie più deboli
(anziani, minori, donne, persone con handicap, immigrati) e non
considerando le molteplici e insostituibili funzioni sociali che
la famiglia in quanto tale ricopre specialmente dal punto di
vista educativo, economico, di sostegno dei membri deboli, di
ricambio ed equità tra le generazioni;
nell'attuale situazione di grave crisi sociale ed economica
diventa sempre più urgente e imprescindibile che la famiglia ha e
deve avere nella nostra società e creare le condizioni
indispensabili all'adempimento di tutte le sue funzioni;
la popolazione italiana registra il più basso tasso di
fecondità nel mondo mentre si accresce quello di invecchiamento,
dal che derivano enormi squilibri demografici nella struttura
della popolazione. In particolare si rileva che le famiglie
composte da una sola persona anziana sono ormai più di 1 su 5 di
tutte le famiglie italiane e si ha una forte diminuzione della
popolazione in età lavorativa, fonte di preoccupazione per il
sistema di sicurezza sociale;
la bassissima fecondità e la forte velocità di
invecchiamento impongono una consistente immigrazione valutata, a
queste condizioni, in un flusso di 300 mila persone all'anno con
l'esigenza di una accoglienza adeguata che non è stata realizzata
neanche con l'attuale flusso di 50 mila persone l'anno (presenti
per ora più come individui che come famiglie);
le autorità centrali e locali non hanno ancora saputo
adeguare le normative, le strutture e l'organizzazione del lavoro
e dei servizi alla nuova condizione femminile che ha registrato
un cambiamento così radicale e rapido (dal 1972 al 1992 i posti
di lavoro sono cresciuti di 0,3 milioni per gli uomini e di 2,5
milioni per le donne) da far ricadere sulla donna tutto il peso
del mancato adeguamento delle leggi e delle strutture;
la formazione di nuove coppie da diversi anni è in Italia
ancora più in difficoltà che nel resto d'Europa sia per ostacoli
oggettivi (soprattutto quelle di trovare lavoro e casa) sia per
la mancanza di politiche di sostegno alle coppie giovani che
intendono formare una famiglia;
ai genitori, che la Costituzione riconosce come i primi e
principali educatori, deve essere data la effettiva possibilità
di scelta del tipo di scuola per i loro figli attraverso misure
legislative ed economiche;
la famiglia deve essere riconosciuta come soggetto primario
sul piano fiscale. Non è fiscalmente equo tassare in modo
praticamente eguale chi ha carichi familiari e chi non li ha, la
famiglia di due lavoratori senza figli e quella di due lavoratori
con figli, o addirittura penalizzare le famiglie monoreddito
rispetto a quelle che
godono di più redditi. E' una logica che va cambiata, come va
cambiato il perverso meccanismo della redistribuzione di ciò che
viene prelevato per gli assegni familiari (attualmente solo un
terzo); la capacità contributiva deve essere valutata
considerando il nucleo familiare;
tenuto presente che anche la convenzione dei Diritti del
fanciullo, firmata a New York il 20 novembre 1989, e ratificata
con legge 26 maggio 1971, n. 176, ribadisce il dovere degli Stati
di impegnarsi per "assicurare al fanciullo la protezione e le
cure necessarie al suo benessere";
rilevate, altresì, le esigenze di dedicare con urgenza
un'apposita sessione alla discussione delle proposte di legge
sulla famiglia;
impegna il Governo:
ad attuare nella loro pienezza gli articoli della
Costituzione che riguardano la famiglia, a colmare il grave
ritardo dell'Italia nelle politiche familiari rispetto agli altri
paesi della Unione europea, e in concreto a prevedere da subito
compatibilmente con le esigenze di rigore della legge finanziaria
per il 1995 - le seguenti misure:
la riforma del sistema degli assegni familiari con
l'emanazione di uno o più decreti legislativi concernenti
l'utilizzo della Cassa unica assegni familiari per prestazioni a
favore delle famiglie secondo princìpi e criteri che favoriscano
quelle più bisognose e più numerose, a partire dall'aumento dei
tetti di reddito per il godimento dell'assegno per il nucleo
familiare;
norme a tutela del lavoro di cura familiare, per l'iscrizione
alla assicurazione obbligatoria per l'invalidità e la vecchiaia
delle persone che si occupano delle cure domestiche della propria
famiglia; per tutelare le persone casalinghe in caso di
infortunio con la stipula da parte della regione di una
convenzione con un istituto di assicurazione; per l'erogazione da
parte delle regioni di integrazioni di reddito a favore delle
famiglie che volontariamente si prendano cura di membri malati o
anziani la cui situazione richiederebbe altrimenti il ricovero, o
di membri socialmente deboli o a rischio di emarginazione o di
disadattamento sociale;
provvedimenti per una più ampia tutela fiscale della famiglia
con l'introduzione del cosiddetto quoziente familiare (o di un
metodo equivalente che nel tassare il reddito familiare tenga
conto del numero dei componenti) realizzabile senza pregiudizio
per le entrate fiscali, modificando le aliquote e gli scaglioni
di tassazione in modo tale da rendere costante il gettito
tributario complessivo;
stabilire criteri per la individuazione, anche attraverso
scale di equivalenza, di fasce di reddito familiare che, tenendo
conto delle diverse caratteristiche socio-demografico-economiche
delle famiglie secondo parametri tecnicamente corretti e
scientificamente fondati, possano essere utilizzate tutte le
volte in cui il reddito familiare è la discriminante per ottenere
o meno determinate prestazioni o benefìci;
l'attribuzione alle regioni e agli enti locali delle risorse
necessarie per una maggiore efficienza dei servizi sociali sul
territorio (asili-nido, consultori, assistenza domiciliare agli
anziani);
una politica per la casa, specie nei grandi centri urbani,
che agevoli la formazione delle famiglie ed eviti la
emarginazione degli anziani con facilitazioni per l'accesso ai
mutui di un fondo speciale per l'acquisto o il recupero di case
di nuova istituzione anche con anziani a carico, nonché sgravi
fiscali e agevolazioni economiche per l'affitto;
riconoscere alle casalinghe lo stesso trattamento per la
maternità che hanno le lavoratrici con il pagamento di una
indennità due mesi prima e tre mesi dopo la nascita del figlio;
ampliare la disciplina dei congedi parentali e del part-time;
tutelare la famiglia rispetto ai mezzi di informazione;
attivarsi anche sul piano internazionale perché i diritti dei
minori siano riconosciuti ai bambini di ogni continente e di ogni
Stato del mondo, con particolare riferimento alle zone nelle
quali l'infanzia è drammaticamente coinvolta da fenomeni bellici
ed ai paesi nei quali più basso è il tenore di vita degli
abitanti;
presentare un disegno di legge a tutela dei diritti
dell'embrione, alla vita ed alla famiglia;
istituire, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri
(Ministero per la famiglia - Dipartimento per gli affari sociali)
di un osservatorio permanente sulla famiglia, costituito anche da
esponenti dell'associazionismo familiare, con il compito di
seguire lo stato delle famiglie italiana, di valutare l'impatto
sulle famiglie delle scelte di politica fiscale, economica e
sociale, nonché di monitorare la concreta attuazione dei
provvedimenti in materia di politiche familiari, redigendo un
rapporto annuale per il Parlamento;
incrementare gli interventi di sostegno alle famiglie con
portatori di handicap fisici e/o psichici, prevendendo maggiori
spazi per l'assistenza domiciliare;
snellire le procedure sulle adozioni speciali, in modo che si
ispirino più coerentemente al principio del diritto del bambino
ad essere inserito, al più presto possibile, in una unità
familiare; incoraggiare l'istituto dell'affidamento familiare dei
minori a favore delle famiglie in difficoltà; valorizzare le
comunità di tipo familiare, come le case famiglia, e le strutture
a favore dell'infanzia;
curare maggiormente le iniziative finalizzate ad una
diffusione della coscienza dei valori della paternità e maternità
responsabili, riqualificando le funzioni dei consultori
familiari, affinché possano adeguatamente svolgere un'opera di
promozione dei valori della vita umana;
porre allo studio il riordino dei servizi sociali che,
tenendo conto della qualità, armonizzino ed ottimizzino le
strutture pubbliche e private già esistenti.
(6-00009)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
AGEVOLAZIONI FISCALI, DONNE, EDUCAZIONE, FAMIGLIA, SERVIZI SOCIALI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

CONVENZIONE INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DEL FANCIULLO, L 1991 0176