Al Ministro delle risorse agricole, alimentari e foretali. -
Per sapere - premesso che:
gli sperimentatori degli IRSA sono stati inseriti, ai sensi
del decreto del Presidente della Repubblica n. 1318 del 1967, in
un apposito ruolo presso l'allora MAF ed equiparati (solo)
economicamente agli assistenti universitari;
con il decreto del Presidente della Repubblica n. 568 del
1987 gli sperimentatori dell'IRSA hanno ottenuto l'equiparazione
agli altri ricercatori del comparto e si è reso possibile (per
quelli che avevano un'anzianità di carriera di almeno 8 anni) la
partecipazione ad un esame per il conseguimento dell'idoneità per
l'attribuzione della seconda fascia retributiva, riservata alla
qualifica di 1^ ricercatore;
l'articolo 23 del citato decreto del Presidente della
Repubblica n. 569 del 1987 definiva le modalità di giudizio di
idoneità e poneva come condizione la emanazione preliminare di un
regolamento organico;
successivamente il MAF bandiva il concorso per il passaggio
alla 2^ fascia retributiva e pur non avendo emanato il
"regolamento" il bando veniva registrato dalla Corte dei conti;
un gruppo di ricercatori, che preferiva mantenere i vecchi
meccanismi nel trattamento economico di carriera, presentava un
ricorso straordinario al Capo dello Stato contro il citato
concorso rilevando, tra l'altro, la mancata emanazione del
regolamento organico da parte del Ministero;
intanto il concorso veniva regolarmente espletato, senza
che i partecipanti venissero informati del "ricorso pendente", i
risultati venivano registrati dalla Corte dei conti ed ai
vincitori veniva attribuito il nuovo trattamento economico;
nel 1991 il Consiglio di Stato chiedeva al MAF spiegazioni
riferite al citato ricorso ed alle modalità seguite
dell'espletamento del concorso, ricevendone risposta evasiva;
il MAF, in particolare, sosteneva la tesi che il bando di
concorso costituisce esso stesso "regolamento";
il Consiglio di Stato respingeva tale tesi ed accoglieva il
ricorso;
la Corte dei conti però rifiutava la registrazione del
decreto di accoglimento del ricorso;
a quel punto, il MAF chiedeva al Consiglio di Stato una
revisione del parere emesso e (finalmente) forniva nuove e più
valide argomentazioni a sostegno del suo operato;
il Consiglio di Stato nel giugno 1993, pur riconoscendo la
validità degli atti presentati dal MAF, rifiutava di rivedere il
proprio parere, essendo la prassi della revisione prevista solo
in alcuni casi eccezionali e giuridicamente ben definiti, ma
concludeva: "del resto, come è noto, ben può l'amministrazione,
ove lo ritenga opportuno, discostarsi dal predetto parere
deferendo, con opportuna motivazione, la questione al Consiglio
dei ministri";
l'amministrazione non riteneva di recepire il suggerimento
del Consiglio di Stato e in data 20 gennaio 1994 pubblicava il
decreto di annullamento del bando di concorso (registrato dalla
sola ragioneria centrale del Ministero e non dalla Corte dei
conti) seguito nei giorni scorsi dai decreti che retrocedono i
primi ricercatori al livello iniziale con taglio significativo
dello stipendio, con la restituzione di somme arretrate per
diverse decine di milioni pro capite -:
quali interventi urgenti intenda adottare affinché un
problema così grave, determinatosi per esclusiva responsabilità
dell'amministrazione, possa trovare piena, puntuale e definitiva
risoluzione senza pregiudicare la posizione giuridica soggettiva
acquisita dai numerosi sperimentatori vincitori di concorso;
se non ritenga di adottare, eventualmente con procedura
normativa di urgenza, atti legislativi di natura interpretativa,
con i quali regolarizzare, secondo princìpi di equità lo status
giuridico ed economico acquisito dai ricercatori vincitori di
concorso.
(5-00095)