Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della
difesa e dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la cosiddetta "Falange armata" è tornata anche recentemente
a minacciare di morte alcuni alti esponenti delle istituzioni
democratiche tra i quali il Capo dello Stato;
secondo una deposizione fatta dal segretario del Cesis
Paolo Fulci al giudice di Bologna Libero Mancuso, risulterebbe
che alcuni componenti della struttura segreta Gladio agirebbero
adesso sotto la sigla "Falange armata";
secondo Fulci la "Falange armata" dispone di "una rete
informativa in tutti i settori vitali dell'apparato pubblico" e
"manifesta una conoscenza delle tecniche di disinformazione che
va oltre i connotati solitamente spontaneistici di un gruppo di
matrice eversiva";
sarebbe composta - sempre secondo Fulci - "da addetti ai
lavori" che parlano in "gergo tecnico-militare e vantano spie
dappertutto". Si tratterebbe dunque di veri e propri
professionisti;
i nomi di 16 ufficiali della Gladio che comporrebbero la
"Falange armata" compaiono nella requisitoria del giudice
Mancuso;
tra essi troviamo Garibaldi Bruno, nome di copertura
Tarquinio, ufficiale del Sismi e responsabile tra il 1987 e il
1990 della Sezione Addestramento Speciale della Gladio. Fu lui -
secondo il Pm bolognese - ad intervenire allorché si ebbe notizia
del decesso del terrorista nero Gianni Nardi per segnalare tale
evento alla centrale della Gladio. La cosa acquisirebbe un
particolare significato poiché appare strano che il Garibaldi si
interessasse della sorte di Nardi, a suo tempo ritenuto, almeno
stando alla documentazione, "negativo" ai fini dell'arruolamento.
"E' evidente - scrive il Pm Mancuso - che quell'annotazione ha un
senso solo se Nardi era inserito nella struttura";
il Garibaldi si distinse inoltre "per aver diretto il
gruppo K inserito nella Sezione Addestramento Speciale". Una
struttura ufficialmente destinata a scorte per "big" politici ma
che risulta aver contribuito alla liberazione del generale Dozier
rapito dalle Br ed essersi attivato in occasione del sequestro
dell'Achille Lauro, della rivolta nel carcere di Trani e nel
dirottamento di un aereo egiziano a Malta. Un gruppo di
superagenti con forte autonomia, armi sofisticate e notevole
disponibilità economica. Molti di questi superagenti finiscono
però nell'elenco dei sospettati di appartenere alla "Falange
armata" stilato da Fulci;
vi sono infatti Gaetano Marcoccio (predecessore di
Garibaldi alla guida della sezione K), Antonio Bonanni, Carlo
Caporali, Carlo Marchionni, Antonio Nicolella e Mauro Morandi.
Quest'ultimo risulta anche tra gli arruolati del generale
Musumeci assieme a Roberto Scrocco, anch'egli nell'elenco dei
"16" ma non componente della sezione K;
risultano inoltre nell'elenco: Giulivo Conti, Mauro
Giannella, Luigi Masina, Paolo Martinello, Giuseppe Passero,
Alessio Scaglietta, Giorgio Tolu e Giorgio De Santis;
il 4 novembre 1993 il Cesis chiese ai servizi tutta la
documentazione su questi ufficiali. Documentazione che, come
risulta dalla perizia allegata alla requisitoria di Libero
Mancuso, risulta incompleta e spesso piena d'incongruenze -:
quali provvedimenti siano stati assunti nei confronti degli
ufficiali citati in premessa;
quale sia il loro status giuridico all'interno del Sismi,
se siano ancora in forza allo stesso ed in caso di risposta
affermativa quali mansioni svolgano;
se non intenda il Governo, al fine di favorire le inchieste
della magistratura e della Commissione parlamentare sulle stragi,
mettere a disposizione degli inquirenti i fascicoli personali
degli ufficiali in questione e quant'altra documentazione utile a
chiarire l'insieme della vicenda.
(4-05254)