Primo firmatario: Gruppo: ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO Data firma: 17/10/1994
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DEL TESORO
Stato iter:
17/03/1995
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO
24/02/1995
SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (MINISTERO DEL TESORO)
Fasi iter:
PRESENTATO IL 17/10/1994
RISPOSTA DEL GOVERNO IL 24/02/1995
ITER CONCLUSO IL 17/03/1995
Al Ministro del tesoro. - Per sapere - premesso: che il sistema monetario italiano è affetto da un'anomalia tanto macroscopica quanto inosservata, che a giudizio dello scrivente dovrebbe essere corretta; che, infatti, in Italia la proprietà della moneta non appartiene al popolo italiano, e per esso allo Stato, bensì ad un ente, la Banca d'Italia, alla quale lo Stato ha concesso la gestione monetaria complessiva, ivi compresa la proprietà dei valori monetari -: se non intenda promuovere una riforma legislativa che porti a definire la moneta un bene reale conferito, all'atto dell'emissione, a titolo originario in proprietà a tutti i cittadini appartenenti alla collettività nazionale italiana, con conseguente riforma dell'attuale sistema dell'emissione monetaria che trasforma la banca centrale da semplice ente gestore ad ente proprietario dei valori monetari. (4-04253)
Si risponde all'interrogazione parlamentare indicata in oggetto, in cui si sostiene che l'attribuzione alla Banca Centrale della "gestione monetaria complessiva, ivi compresa la proprietà dei valori monetari" ancorché legittima, costituirebbe, tuttavia, un'anomalia macroscopica da cui sarebbe affetto il sistema monetario italiano e che dovrebbe essere corretta dal legislatore, mediante una riforma volta a conferire la proprietà della moneta a tutti i cittadini appartenenti alla collettività nazionale italiana. Al riguardo, va precisato preliminarmente che è inesatto sostenere che la Banca centrale sia "proprietaria" dei valori monetari. In realtà, l'Istituto di emissione ha, per legge, il compito istituzionale di emettere moneta (articolo 1 dello Statuto della Banca d'ltalia approvato con Regio Decreto 11 giugno 1936 n. 1067, e successive modificazioni). Ad esso è, pertanto, affidata la "creazione" della moneta e la sua immissione in circolazione mediante il trasferimento ad altri soggetti, normalmente verso il corrispettivo di titoli o valute estere, attraverso le operazioni a tal fine legislativamente previste (quali, ad esempio, quelle di risconto o di anticipazione, disciplinate dagli articoli 27-30 del regio decreto 28 aprile 1910, n. 204, e successive modificazioni). Al termine della circolazione, la moneta ritorna all'Istituto di emissione, che provvede a ritirarla ed a distruggerla. In sostanza, per tutta la durata della circolazione, la moneta rappresenta un debito, una passività dell'Istituto di emissione; e come tale è iscritta nel suo bilancio, fra le poste passive. Si soggiunge che riforme legislative, che mirano ad attribuire l'esercizio delle funzioni monetarie a soggetti diversi dalle Banche Centrali - ad esempio l'autorità governativa o i privati -, oltre a rappresentare una sicura involuzione e a dar luogo ad un sistema di emissione della moneta inadeguato rispetto alle esigenze di uno Stato moderno, si porrebbero in insanabile contrasto con il trattato di Maastricht, il quale costituisce ormai, nel nostro ordinamento giuridico, fonte normativa di rango superiore alla legge ordinaria. Il Sottosegretario di Stato per il tesoro: Pace.
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CITTADINI ITALIANI, QUESTIONI MONETARIE E VALUTARIE, SISTEMA MONETARIO BANCARIO E INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA