ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03964

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 12
Seduta di annuncio: 68 del 06/10/1994
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: PROG.FEDER.
Data firma: 06/10/1994
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MISTO 10/06/1994
RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI 10/06/1994
PROG.FEDER. 10/06/1994
PROG.FEDER. 10/06/1994


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Stato iter:
04/04/1995
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/03/1995
SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

PRESENTATO IL 06/10/1994

RISPOSTA DEL GOVERNO IL 20/03/1995

ITER CONCLUSO IL 04/04/1995

Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nel territorio della ex Jugoslavia sono in atto una serie
di conflitti armati che già da tempo sono all'attenzione
dell'opinione pubblica internazionale;
la situazione generale dell'area è nel complesso
estremamente tesa anche là dove non si combatte ancora, per la
presenza di conflitti da tempo irrisolti (Kossovo, Sangiaccato e
Macedonia in particolare);
notizie riportate saltuariamente dalla stampa e rapporti di
diverse organizzazioni internazionali oltre alla situazione di
grave tensione nel Kossovo dovuta ai difficili rapporti tra il
Governo serbo e la popolazione in gran maggioranza di etnia
albanese ivi residente, fanno riferimento a diverse violazioni
dei diritti umani;
tale situazione in caso di apertura di un conflitto armato,
rischia di diventare un problema internazionale, con gravissimi
rischi per la stabilità europea;
è urgente perciò fare il possibile per arrivare ad una
sistemazione dell'intera area balcanica che veda il consenso sia
delle popolazioni sia di tutti gli Stati interessati;
nel frattempo sforzi possono e debbono essere compiuti per
favorire il dialogo tra tutte le parti e, migliorando le
condizioni materiali di vita, frenare la deriva verso posizioni
sempre più nazionaliste e bellicose;
il possibile alleviamento delle sanzioni internazionali nei
confronti di Serbia e Montenegro potrebbe permettere l'apertura
di nuovi spazi per favorire gli scambi e la crescita culturali,
di per sé importantissimi in situazioni del genere -:
quale sia la posizione del Governo italiano riguardo la
questione del Kossovo; se ritiene in particolare che la comunità
internazionale possa giocare un ruolo come terza parte per
facilitare il dialogo tra Governo serbo e controparte albanese
organizzata, sia nelle trattative volte a favorire una soluzione
pacifica della controversia, sia nei contatti volti a trovare
accordi per migliorare alcuni aspetti della civile convivenza e
ad alleviare le dure condizioni di vita cui sono soggetti la
maggior parte degli abitanti della regione (situazione sanitaria,
scolastica, alimentare);
quali siano i passi finora compiuti dal Governo italiano
nelle suddette direzioni;
quali siano in particolare i passi compiuti o che si ha
intenzione di compiere presso l'UNESCO. Se risulta che sia stata
resa pubblica, o comunque ha potuto consultare, la relazione
della missione UNESCO del maggio '93 che ha raccolto informazioni
sulla situazione educativa e scolastica nel Kossovo;
se qualcosa risulti di un incontro tenutosi il 12 dicembre
1993 tra l'allora Ministro Beniamino Andreatta e Ibrahim Rugova,
se ne sono seguiti altri e se si sono avuti contatti riguardo la
situazione del Kossovo con il Governo serbo;
quali siano le informazioni in possesso del Governo
italiano circa violazioni dei diritti umani nel Kossovo;
quali passi, nel caso, il Governo italiano intenda compiere
nei confronti della Serbia perché sia garantito un pieno rispetto
dei diritti umani;
se ritenga che, in caso di palesi violazioni dei diritti
umani in tale regione, ci si debba adoperare per legare il
superamento delle sanzioni economiche nei confronti della Serbia
al rispetto delle più elementari libertà civili in tutto il suo
territorio;
se ritenga opportuno sostenere e caldeggiare la creazione a
Prishtina di una Casa della Cultura sotto l'egida dell'UNESCO e
eventualmente dell'Unione Europea, luogo dove cittadini di tutte
le etnie possano incontrarsi, e dove possano usufruire di sussidi
educativi e didattici, di una biblioteca internazionale e di
corsi tenuti da docenti europei e locali.
(4-03964)
L'Italia ha costantemente seguito e segue con preoccupata
attenzione la situazione del Kossovo considerati anche i gravi
rischi di un'estensione alla regione del conflitto bosniaco.
La posizione dell'Italia al riguardo, che coincide con quella
dei partners comunitari, si fonda sulla necessità della
concessione a tale regione di un ampio regime di autonomia a
tutela delle sue peculiarità etniche, linguistiche e culturali,
da collocarsi peraltro nel quadro del principio
dell'intangibilità delle attuali frontiere.
E' convinzione del Governo italiano che, invece di perseguire
disegni separatistici dalle evidenti conseguenze destabilizzanti,
occorra rapidamente realizzare un regime di pacifica convivenza
tra le diverse comunità etniche.
La comunità internazionale, nell'ambito della Conferenza di
Ginevra, si è costantemente attivata per contribuire ad una
soluzione negoziata della questione, giungendo ad elaborare già
negli anni scorsi un progetto di statuto di autonomia per la
regione che riteniamo possa costituire un utile punto di
riferimento per l'avvio dei negoziati fra le due parti. Peraltro,
onde favorire la ripresa di tale dialogo, l'Italia, come gli
altri Paesi interessati, non ha mancato di sottolineare alle
Autorità serbe l'opportunità di adottare nel frattempo una serie
di misure intermedie, quali la riapertura delle scuole di ogni
ordine e grado e l'introduzione di specifiche misure economiche
in favore della comunità albanese.
La posizione dell'Italia è stata fatta presente alla
leadership albanese del Kossovo da ultimo in occasione di una
visita a Roma del leader kossovaro Rugova nel maggio 1994, nel
corso della quale ha incontrato il Sottosegretario Caputo. Il
Governo italiano ha al contempo esercitato una costante azione di
pressione sulle Autorità serbe al fine di indurle ad adottare un
atteggiamento costruttivo nei confronti delle istanze avanzate
dalla comunità albanese e non mancherà di ribadire la propria
posizione al riguardo nei prossimi incontri bilaterali.
In occasione della visita a Roma del Ministro degli Esteri
albanese Serreqi il 20 febbraio scorso è stato espresso un forte
invito a proseguire l'azione di moderazione esercitata dal
Governo albanese sulla leadership politica della regione, da
parte italiana costantemente apprezzata e valorizzata nei fori
multilaterali.
A tale riguardo va inoltre ricordato come l'obiettivo di
evitare uno "spill over" del conflitto bosniaco avesse indotto la
CSCS ad inviare nel Kossovo, oltre che nel Sangiaccato ed in
Voivodina, delle proprie missioni con funzioni di monitoraggio,
che tuttavia il Governo di Belgrado ha successivamente rifiutato
di ammettere sul proprio territorio. L'Italia, allorché ha
esercitato lo scorso anno la Presidenza di turno della
Conferenza, ha svolto una costante azione di pressione sulle
Autorità di Belgrado affinché queste riconsiderassero la propria
decisione e sosterrà in tale richiesta l'attuale Presidenza
ungherese.
Le misure sanzionatorie adottate dal Consiglio di sicurezza
contro la Federazione serbo-montenegrina sono peraltro legate
alla crisi bosniaca, senza un rapporto immediato con altre
questioni dell'area ex-jugoslava. Va peraltro sottolineato come
il Piano d'Azione dell'Unione Europea, presentato nel novembre
del 1993, preveda che il riconoscimento della Federazione
serbo-montenegrina ed il suo pieno reintegro nella comunità
internazionale siano legati all'adozione da parte di Belgrado di
adeguate misure di garanzia dei diritti umani e delle minoranze.
In merito alla situazione educativa e scolastica del Kossovo,
il Direttore Generale dell'UNESCO, Major, ha inviato due missioni
sul posto (maggio 1993 e gennaio 1994) per indagare sul grave
deterioramento delle condizioni in cui versava il settore
educativo e quello dei diritti dell'uomo nonché per proporre alle
Autorità di Belgrado ed ai rappresentanti degli albanesi del
Kossovo delle misure atte a favorire la riapertura degli istituti
scolastici e universitari.
Le missioni erano guidate dal signor Luis Ramallo,
Consigliere Speciale del Direttore Generale per i problemi
dell'educazione nel Kossovo.
Nelle sue missioni il Rappresentante dell'UNESCO si è
incontrato a Pristina e a Belgrado, con Autorità federali e serbe
e con esponenti della "Lega democratica del Kossovo".
In tali occasioni è stato riscontrato che il sistema
educativo versava in una drammatica situazione a seguito:
della soppressione della preesistente autonomia scolastica;
dell'imposizione, da parte delle Autorità serbe dei propri
programmi scolastici - in particolare di storia e letteratura -
dell'uso della lingua serbo-croata e dell'alfabeto cirillico;
del licenziamento di migliaia di insegnanti e capi di
istituto albanesi per stroncarne l'opposizione;
della chiusura dell'Università albanese di Pristina agli
albanesi per riservarla ai serbi; della cessazione delle
emissioni in lingua albanese da parte di radio e televisione.
Dal gennaio '92 risultava peraltro attivato da parte della
comunità albanese un sistema scolastico parallelo per garantire
con professori licenziati e a titolo gratuito l'insegnamento dei
programmi preesistenti al 1990, in locali privati, per
l'insegnamento secondario e universitario, negli edifici
pubblici, ma in orario pomeridiano, per l'insegnamento elementare
(peraltro praticamente disertato durante i corsi ufficiali del
mattino).
In esito a dette missioni è stata proposta, con il consenso
delle Autorità serbe e dei Rappresentanti della Lega Democratica
del Kossovo, l'inclusione dell'UNESCO nel gruppo di lavoro sul
Kossovo creato dalla Conferenza di Londra sulla ex-Jugoslavia per
facilitare il dialogo fra le parti, nonché la costituzione a
Pristina, di un'"antenna" UNESCO presso l'Ufficio locale
dell'UNHCR.
Secondo quanto riferito dal competente servizio del
Segretariato, si sarebbe ora in presenza di una situazione di
stallo, non avendo le Autorità di Belgrado dato finora seguito
all'offerta di creare la predetta "antenna" dell'UNESCO a
Pristina.
Il Sottosegretario di Stato per
gli affari esteri: Scammacca.
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
DIRITTI DELL'UOMO, MINORANZE ETNICHE, RELAZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

SERBIA, ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE PER L' EDUCAZIONE, LA SCIENZA E LA, CULTURA ( UNESCO ), KOSSOVO