Ai Ministri dei trasporti e della navigazione, dei lavori
pubblici e per la funzione pubblica e gli affari regionali. - Per
sapere - premesso che:
l'ingresso delle navi al porto di Anzio è compromesso da un
banco di sabbia avanzato notevolmente tanto da invadere la
normale rotta di accesso 90^-270^;
tale avanzamento è dovuto alle mareggiate ed alle correnti
ed è stato evidenziato da scandagli successivi all'escavazione
fatta, nel 1989, dalla motodraga Pantagruele;
da tale data non si è più provveduto ad una ulteriore
escavazione, nonostante le ripetute richieste di intervento
effettuate dalla locale Capitaneria di porto presso la regione
Lazio;
la situazione attuale, molto precaria, rischia di
degenerare, creando rischio e pericolosità alle manovre di
entrata ed uscita dal porto medesimo, perché le immersioni
massime di metri 4,50 costringono i piloti a far transitare i
navigli vicini alla costa;
le condizioni meteorologiche e le correnti, nonché
l'avvallamento delle onde sul basso fondale, possono causare
l'impatto delle carene con il fondo, fortunatamente sabbioso;
perdurando tale situazione si arriverebbe alla completa
ostruzione dell'entrata del porto con la conseguente paralisi del
traffico e del lavoro portuale, con notevole pregiudizio di tutta
l'attività marittima del porto di Anzio -:
se siana a conoscenza dei motivi per i quali la regione
Lazio non ha accolto le richieste di escavazione avanzate dalla
Capitaneria di porto di Anzio;
perché non si può destinare al porto di Anzio una motodraga
del Genio civile tra quelle che scavano, inutilmente, nel porto
di Fiumicino;
se non ritengano di intervenire accertando le
responsabilità di una eventuale omissione con grave pregiudizio
dell'incolumità degli utenti del porto di Anzio;
se non ritengano di dover disporre urgentemente
l'escavazione della rotta di accesso 90^-270^.
(4-01356)