ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01134

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 12
Seduta di annuncio: 11 del 02/06/1994
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO
Data firma: 02/06/1994


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 02/06/1994

SOLLECITATO DAL PARLAMENTARE IL 16/06/1994

Ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per
conoscere - premesso che:
il Consiglio dei ministri ha proposto lo scioglimento del
consiglio comunale di San Lorenzo Maggiore in provincia di
Benevento per infiltrazioni della malavita organizzata;
tale notizia riportata dall'Ansa è rimbalzata domenica 22
maggio 1994 sulla stampa nazionale e sui quotidiani locali
suscitando nella comunità di San Lorenzo Maggiore stupore,
meraviglia ed amarezza per una decisione considerata
ingiustificata e non rispondente alla realtà dei fatti;
l'attuale amministrazione guidata dal dottor Emmanuele De
Libero che capeggiava una lista civica è stata eletta nel giugno
del 1993 battendo la lista della DC guidata dall'ex sindaco
Iannotti Giuseppe con uno scarto di oltre 200 voti su un corpo
elettorale di 1500 elettori, risulta in carica da soli 10 mesi
mentre la precedente amministrazione a guida democristiana ha
portato il comune di San Lorenzo al dissesto finanziario con
oltre 3 miliardi di debito;
sempre la precedente amministrazione era risultata
implicata in vicende poco chiare che avevano provocato nella
passata legislatura una precisa interrogazione parlamentare
dell'onorevole Carmine Nardone, Beneventano, del PDS, con
richiesta di scioglimento;
l'ex sindaco Giuseppe Iannotti, democristiano, risulta
rinviato a giudizio con processo fissato al 19 gennaio 1995
insieme al titolare della ditta LAMA e a due impiegati del comune
di San Lorenzo Maggiore;
il suddetto rinvio a giudizio vede per oggetto un giro di
assegni intercorso fra la ditta LAMA di Pasquale Massaro nato a
Nola il 15 gennaio 1944 e residente a San Lorenzo Maggiore, già
noto per collegamenti con organizzazioni malavitose del
napoletano e del casertano, e lo stesso sindaco Giuseppe
Iannotti, imputato insieme a due dipendenti per essere stato
presidente il primo, testimoni i secondi in ben cinque gare di
appalto tutte vinte dalla LAMA costruzioni;
sempre lo stesso ex sindaco Iannotti Giuseppe è stato
processato in primo e secondo grado per voto di scambio, assolto,
ma con ricorso del P.M. in Cassazione;
era stato ripetutamente richiesto sin dal 1991 che si
prendessero provvedimenti cautelativi da parte del Ministro
dell'interno nei confronti del suddetto Iannotti Giuseppe e
dell'amministrazione da lui presieduta;
sempre lo stesso Iannotti Giuseppe ha avuto la moglie
assunta nel periodo in cui era sindaco di San Lorenzo presso la
USL n. 7 in un concorso che è stato ritenuto pilotato e per il
quale la stampa locale (vedi quindicinale Segnali) ha pubblicato
dati e tabelle punteggi dimostrando le illegalità compiute senza
ricevere alcuna querela;
invece l'amministrazione retta da De Libero Emmanuele fino
ad oggi ha esperito solo tre gare di appalto, di lire 74 milioni,
220 milioni 143 milioni e le suddette gare sono state aggiudicate
la prima alla ditta Lopez da Pontelandolfo, la seconda alla ditta
Petrella da Guardia S. la terza alla ditta Basile da Casalduni;
durante la precedente amministrazione retta da Iannotti
Giuseppe la solita ditta LAMA si era aggiudicata ben 12 gare di
appalto per un valore complessivo di circa 3 miliardi e sempre la
stessa ditta è inserita nel dissesto finanziario del Comune per
lavori affidati senza regolare gara d'appalto per l'importo di
240 milioni;
al contrario durante la precedente amministrazione si era
affacciata in San Lorenzo la ditta Iovine di Casal di Principe e
dintorni, vincitrice di una gara d'appalto per un importo di 400
milioni, nota per collegamenti camorristici e legata alla ditta
LAMA;
l'attuale amministrazione retta da Emmanuele De Libero ha
fatto eseguire lavori di somma urgenza a ditte locali per
piccolissimi importi (da un milione a 3 milioni) che
complessivamente non raggiungono i 20 milioni e fra questi lavori
vi sono anche lavori pubblici sull'acquedotto rurale di lieve
entità affidati alla ditta Conti Umberto;
tale ditta Conti Umberto appartiene ad una famiglia che
viene ritenuta dalle autorità inquirenti appartenente alla
malativa organizzata, pur essendo originaria di San Lorenzo
Maggiore e da ritenere più opportunamente espressione della
criminalità locale non essendo noti i collegamenti di carattere
camorristico;
si è parlato di minacce avanzate da questa famiglia Conti
durante lo svolgimento della campagna elettorale del 1993, ma
l'opinione pubblica locale respinge tali affermazioni sapendo
bene che la suddetta famiglia era stata da sempre legata alla
passata amministrazione e che soltanto per una rottura con la
nota ditta LAMA nella ultima competizione si era schierata dalla
parte della nuova amministrazione, risultando peraltro non
determinante e ininfluente visto lo svolgimento regolare e
pacifico della campagna elettorale, e lo stesso risultato con
oltre 200 voti di scarto toglie ogni dubbio;
l'accesso ai documenti del comune da parte della Prefettura
di Benevento, ha portato al ritiro e controllo di documenti e di
atti che non giustificano il sospetto di infiltrazioni malavitose
e che al di là dei lavori di somma urgenza e delle tre gare di
appalto regolarmente svolte, al di là dello sforzo per mettere
ordine in un comune disastrato e dissestato, riguardavano e
riguardano tutti i procedimenti amministrativi legati alla
passata amministrazione fra cui logicamente anche quelli
riguardanti la ditta LAMA, che dall'attuale amministrazione si è
vista annullare la gara di appalto della discarica comunale per
procedimento illegittimo e svolta durante la precedente
amministrazione -:
se il Governo non intenda far conoscere, in relazione alla
procedura finalizzata allo scioglimento del consiglio comunale,
chi ha presentato denuncia contro gli attuali amministratori e
sulla base di quali indizi;
chi ha svolto le indagini investigative e su richiesta di
quale autorità;
quali persone sono state ascoltate come testi e se è stato
verificato se le suddette persone avessero motivi di risentimento
contro la nuova amministrazione;
se gli atti amministrativi controllati dopo il decreto di
accesso sono stati catalogati per periodi, sono stati sottoposti
a riscontro e a verifica rapportati alla realtà e dimensione del
paese, ai tempi di emanazione e di esecuzione;
se la presenza di rapporto di lavoro, peraltro di
lievissima entità, da parte del comune con una ditta considerata
appartenente alla criminalità organizzata è stata sottoposta a
riscontro incrociato per individuare effettive azioni di
influenza malavitosa nei confronti dell'amministrazione diretta
da Emmanuele De Libero;
se sono stati ascoltati testi che appartenessero ad altre
istituzioni in rapporto con il comune, o testi appartenenti alla
società civile per sottoporre a verifica le affermazioni dei
testi ascoltati;
se è stato poi alla fine operato un doveroso riscontro
generale a tutti i livelli prima di procedere alla emissione di
un provvedimento definito cautelativo, ma che appare invece
punitivo repressivo e ingiustificato;
se la Prefettura di Benevento ha inoltrato la
documentazione corredata da opportune relazioni frutto di
indagini specifiche o si è basata solo su note informative
generiche e su documenti utilizzati come pezze di appoggio delle
suddette note;
se è a conoscenza della realtà socio-economica del piccolo
centro e se è a conoscenza anche che la comunità locale è pronta
a protestare pubblicamente contro tale decisione, mentre in paesi
limitrofi stanno nascendo comitati di solidarietà nei confronti
degli attuali amministratori di San Lorenzo;
se è a conoscenza delle voci che circolano nella provincia
e che parlano chiaramente di azione punitiva voluta nei confronti
dei suddetti amministratori;
se non ritiene al punto in cui stanno le cose più opportuno
sospendere il provvedimento di scioglimento del Consiglio e
provvedere a nuove indagini da non far svolgere a investigatori
della provincia in modo da giungere ad un risultato di chiarezza
per ristabilire la dignità dello Stato, che non può prestarsi ad
azioni pilotate di qualunque tipo e subite per mancata conoscenza
dei fatti e per dimostrare che la garanzia del diritto esiste per
tutti, specie in una provincia che da sempre ha subìto lo
strapotere del ceto politico democristiano corrotto e delle
istituzioni ad esso collegate e da esso condizionate;
se non ritiene di procedere in provincia di Benevento ad
una vera indagine sullo stato di salute di alcune amministrazioni
locali, perché è sorprendente lo scioglimento del Consiglio
comunale di San Lorenzo Maggiore, mentre dalla prefettura di
Benevento nulla si muove per i comuni di Telese, di Sant'Agata
dei Goti e Baselice, dove esistono situazioni evidenti di
illegalità che hanno già visto l'intervento della magistratura;
se non appare al signor ministro dell'interno perlomeno
strano che dopo un decreto di accesso agli atti del comune fatto
a marzo, durante la campagna elettorale, nella quale il sindaco
di San Lorenzo è stato assolutamente disimpegnato, e dopo appena
un mese è subito pronta la richiesta dello scioglimento del
Consiglio di un'amministrazione che aveva dato il via alla
propria gestione da pochi mesi, mentre nel 1991-1992 e nel primo
semestre del 1993, nonostante interrogazioni parlamentari e varie
denunce la prefettura non avviava nessun provvedimento di accesso
né si preoccupava di infiltrazioni malavitose, che stando invece
al parere della magistratura e della stessa opinione pubblica
erano ben evidenti specie per i collegamenti fra la ditta LAMA,
la ditta Iovine e l'ex sindaco Iannotti del comune di San Lorenzo
Maggiore;
se tutto questo infine non è un modo strano di procedere al
controllo sulle attività degli enti locali, che consente di fatto
proprio alla vera criminalità di restare impunita, mentre
scoraggia definitivamente le persone valide della società civile
da ogni approccio con la politica locale e amministrativa;
se, infine, non ritiene opportuno che sulla vicenda di San
Lorenzo Maggiore si facciano gli opportuni controlli per i quali
l'interrogante è disponibile ad offrire ulteriori informazioni
utili per chiarire definitivamente la vicenda e per impedire che
in provincia di Benevento si dica apertamente che niente è
cambiato visto che a comandare sono sempre gli stessi che anche
ieri facevano e disfacevano.
(4-01134)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
MAFIA E CAMORRA, ORGANI E UFFICI COMUNALI, SOPPRESSIONE DI ORGANI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

SCIOGLIMENTO

GEO-POLITICO:

SAN LORENZO MAGGIORE (BENEVENTO+ CAMPANIA+)