Primo firmatario: Gruppo: RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI Data firma: 19/05/1994
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI
05/19/1994
RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI
05/19/1994
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELL'INTERNO
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
PRESENTATO IL 19/05/1994
Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso: che il 3 maggio 1994 la Procura di Bari ha emanato 34 ordini di custodia cautelare contro amministratori e politici regionali, dirigenti amministrativi e sanitari, medici e imprenditori impegnati nella sanità privata e, fra questi, il Presidente della SpA Case di cura riunite Francesco Cavallari e suo cognato dottor Paolo Biallo, direttore amministrativo delle stesse; che il 13 maggio 1994 il giudice per le indagini preliminari ha respinto la richiesta di libertà provvisoria e/o la concessione degli arresti domiciliari per gli interessati; che tale inchiesta si affianca ad altre di competenza della Direzione distrettuale antimafia, relative ai rapporti fra la Geroservice, società fornitrice di servizi per le Case di cura riunite, e la criminalità organizzata presente fra il personale dipendente; che la notizia dell'arresto del Cavallari è stata accompagnata dalla pubblicazione sulla Gazzetta del Mezzogiorno, principale quotidiano regionale, di una lettera di autodifesa dello stesso, dal titolo "Un golpe in nome della giustizia"; che nella stessa lettera il Cavallari si definisce vittima di una congiura "di magistrati adusi alla gestione del potere che sono i primi a violare i diritti di libertà e democrazia", citando il Procuratore nazionale antimafia Siclari e prevedendo una "sciagura immane che ne deriverà per migliaia e migliaia di persone"; che, successivamente, alcuni sindacati autonomi del settore hanno espresso attacchi pubblici a magistrati ed ai consiglieri regionali dell'opposizione e, fra questi, in particolare, alla consigliere Silvia Godelli del Gruppo Sinistra per l'Alternativa; che in alcuni ambienti della sanità, a partire dalle Case di cura riunite, è stato montato un clima di aggressione verbale, di linciaggio morale, di minacce contro la consigliere Silvia Godelli e contro i magistrati impegnati nell'inchiesta e che non sono mancati numerosi episodi di intimidazione e annunci di ritorsioni anche fisiche, con telefonate anonime ma inequivocabili; che il 13 maggio 1994, contemporaneamente alle decisioni del Gip, un corteo di dipendenti delle CCR, organizzato e guidato dai sindacati autonomi è sfilato per le vie della città, chiedendo con forza la liberazione del Cavallari ed inviando minacce contro i magistrati e la consigliere Silvia Godelli, come riportato dalla stampa e dalle emittenti televisive locali; che il corteo ha sostato a lungo davanti alla Casa circondariale di Corso B. Croce, finquando, salutato da un'ovazione, non è apparso da una finestra il Direttore amministrativo delle CCR dottor P. Biallo; che il corteo, indisturbato, ha bloccato per ore la strada antistante la Regione, con slogan e minacce contro la consigliere Silvia Godelli, che suonano ad offesa verso l'intera istituzione regionale, oltre che contro magistrati, esponenti politici dell'opposizione e le istituzioni stesse; che le modalità della manifestazione e le soste davanti al carcere ed alla sede della Regione, lasciano trasparire una regia volta a condizionare l'operato della Magistratura e a dissuadere gli esponenti politici che chiedono pulizia nella vicenda, strumentalizzando, così, le legittime preoccupazioni dei lavoratori delle CCR, fra i quali è infiltrata la criminalità organizzata -: a) le ragioni per le quali sia stato autorizzato l'itinerario del corteo con sosta davanti al carcere, ove sono rinchiusi i dirigenti delle CCR, pur essendo prevedibile una degenerazione della manifestazione, trasformata da legittima difesa del posto di lavoro, ad occasione di aperto sostegno agli imputati, con danno per il livello di civiltà e vita democratica della città; b) se si sia provveduto alla individuazione dei responsabili delle minacce rivolte a persone; c) quali misure di sicurezza siano state o si intendono assumere a tutela delle istituzioni, dei magistrati e degli esponenti politici impegnati in una sacrosanta battaglia per la moralizzazione della sanità. (4-00672)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CLINICHE E CASE DI CURA, CONSIGLIERI REGIONALI, CUSTODIA CAUTELARE, DIRETTORI AMMINISTRATIVI, INCOLUMITA' PERSONALE, INDAGINI GIUDIZIARIE, MAFIA E CAMORRA, MAGISTRATI, MANIFESTAZIONI E CORTEI, PRESIDENTI E VICE PRESIDENTI, VIOLENZA E MINACCE
SIGLA O DENOMINAZIONE:
GEO-POLITICO:
PUGLIA, PROCURA DELLA REPUBBLICA, BARI (BARI+ PUGLIA+), DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA ( DIA )