ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00012

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 12
Seduta di annuncio: 1 del 15/04/1994
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO
Data firma: 15/04/1994


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Stato iter:
19/09/1994
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/08/1994
MINISTRO - (MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE)
Fasi iter:

PRESENTATO IL 15/04/1994

RISPOSTA DEL GOVERNO IL 25/08/1994

ITER CONCLUSO IL 19/09/1994

Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere -
premesso che:
al Ginnasio Liceo Classico "Massimo D'Azeglio" si è
verificata una serie di episodi preoccupanti rispetto alla tutela
dei diritti fondamentali della persona (in particolare della
libertà d'espressione e di opinione), ed il clima che ne consegue
costituisce un grave elemento di tensione all'interno della
scuola e tra la scuola stessa ed elementi esterni. In riferimento
specifico ai seguenti fatti:
a partire da un'espressione contenuta in un articoletto
scritto da uno studente, apparso sul giornalino scolastico, si è
creato un caso politico: nella fattispecie si rimproveravano
all'allievo in questione presunte simpatie nostalgiche per il
Ventennio. Di qui, la pressione psicologica sull'autore
dell'articolo e sull'insieme degli studenti del liceo è andata
crescendo, fino a raggiungere livelli di violenza psicologica
inaudita. Per citare un solo episodio fra i tanti, ma
significativo del clima d'intolleranza e di prevaricazione che
risulta da questa catena di episodi, risulta che un docente, tale
professor Guerra, abbia addirittura distribuito, nelle classi che
gli sono state affidate, un questionario al quale lo studente,
qualificandosi con nome e cognome, era tenuto a rispondere ad una
serie di domande tese da un lato ad identificarne gli
orientamenti politici (ad esempio: "Quale atteggiamento assumi di
fronte al fascismo?" oppure "Qual è la posizione della tua
famiglia di fronte al fascismo?" eccetera) e dall'altro ad
aggredire con una violenza inaudita il singolo autore
dell'articoletto in questione (alla domanda "cosa pensi
dell'articolo...?", tra le risposte suggerite ne compaiono alcune
significative: "è immorale" oppure "è una sparata retorica"
eccetera). Lo studente che aveva firmato l'articolo, sottoposto
ad un vero e proprio linciaggio da parte di alcuni docenti e
persino delle redazioni cittadine di alcuni quotidiani, con il
consueto corollario di telefonate e lettere minatorie, ha dovuto
abbandonare la scuola, riportandone un grave trauma psicologico
che assai difficilmente gli consentirà di riprendere gli studi
presso un'istituto dove le opinioni, se non condivise, si
discutono, si presuppone, senza mettere nessuno alla gogna.
Nonostante la vergognosa vicenda fosse stata denunciata dal
quotidiano L'indipendente, né il Preside, né il Provveditore
hanno deciso provvedimenti contro quei docenti che avevano
esercitato intimidazioni sull'autore dell'articoletto e
sull'insieme degli allievi della scuola: non una parola è stata
spesa per denunciare la violazione del diritto alle proprie
opinioni costituita da quella vera e propria "schedatura" (a fine
intimidatorio?) del profilo politico degli allievi operata dal
professor Guerra, quando egli li ha obbligati a rispondere al
questionario identificandosi con nome e cognome. Ben altra misura
è stata usata in altra vicenda relativa al medesimo istituto. Si
tratta del caso di un docente di Storia e Filosofia, tale
professor Coppellotti, che viene attaccato da mesi non solo da
alcuni colleghi, ma con sistematicità da certa stampa locale. La
colpa del professore consisterebbe nell'adottare - quali testi da
commentare e discutere criticamente in classe - oltre a volumi
quali "Questa Repubblica" (testo di educazione civica a cura del
professor Gustavo Zagrebelsky, ordinario di diritto
costituzionale all'università di Torino e studioso non certo
sospettabile di simpatie per ideologie di stampo fascista) o al
"Sommario di storia" a cura di Finzi-Bartolotti edito dalla
Zanichelli (una casa editrice fra le più schierate a sinistra),
anche il nuovo libro "Il mito della Resistenza" di R. Gobbi e il
volume "Nazionalsocialismo e bolscevismo - la guerra civile
europea", testo fondamentale dello storico tedesco Ernst Nolte,
autore di cui il professor Coppellotti ha curato diverse
traduzioni per alcune delle case editrici italiane più affermate.
Un testo che ha suscitato discussioni tra gli storici, e che
proprio per questo risulta interessante nella prospettiva di un
confronto critico tra le posizioni delle diverse correnti
storiografiche contemporanee.
Da qualche tempo contro il professor Coppellotti appaiono
sulla cronaca cittadina di La Stampa e soprattutto de La
Repubblica articoli velenosi al limite della diffamazione (contro
i quali l'interessato ha già pensato di adire le vie legali),
articoli che tendono - sulla base di argomentazioni evidentemente
pretestuose e talvolta francamente risibili - a dare della
persona un'immagine distorta di un antisemita (si è addirittura
insinuato che il docente perseguirebbe gli allievi con cognome
ebraico!), di un cieco e fazioso revisionista e, quel ch'è
peggio, di un cattivo insegnante, plagiatore delle coscienze dei
suoi allievi. A queste iniziative, esterne alla scuola, se ne
sono aggiunte altre da parte di singoli colleghi che invitavano
il Preside ad isolare e censurare il professor Coppellotti, in
base alla consueta deformazione delle sue opinioni, liberamente
espresse, che fanno oltre al resto riferimento agli insegnamenti
del Nolte, storico considerato fra i più autorevoli anche dalla
stampa "progressista". Alle continue pressioni, interne ed
esterne alla scuola, sul Preside e sul Provveditore (con tanto di
lettere anonime firmate da sedicenti gruppi di genitori di
allievi del professore, che ne chiedono l'allontanamento), ha
fatto seguito un'inopportuna quanto infondata ispezione a carico
del suddetto docente.
A titolo di smentita di tutto ciò che viene insinuato da
questo coro di esecrazioni, si potrebbe osservare che il
professor Coppellotti è in realtà uno storico valente, che ha già
pubblicato oltre trenta volumi per diverse ed autorevoli case
editrici italiane, molte delle quali tradizionalmente
appartenenti all'area culturale della sinistra, e che figura come
relatore nei dibattiti tra gli storici di massimo livello, molti
dei quali (protagonisti a suo tempo della Resistenza) gli hanno
sempre riconosciuto dirittura morale ed onestà intellettuale.
Così come al professore continuano a pervenire attestati (questi
non anonimi) di stima e solidarietà da parte di allievi ed
ex-allievi;
si segnala come il clima di intolleranza che si è creato
all'interno del Liceo "Massimo D'Azeglio" - dovuto ad un'evidente
politica dei due pesi e delle due diverse misure -, unito alle
inopportune iniziative personali di singoli docenti, e
soprattutto alle inaccettabili ingerenze nella vita della scuola
da parte di ambienti perlopiù giornalistici estranei
all'istituto, ed alle pesanti pressioni esercitate sul Preside,
sui docenti e persino sugli allievi (intimiditi o puniti per
reati d'opinione), nuoccia gravemente all'immagine (già appannata
dopo questa serie di casi gonfiati da certi giornalisti
irresponsabili) di uno degli Istituti più prestigiosi e ricchi di
tradizioni, e soprattutto ricordato dai Torinesi come luogo di
formazione, di libertà nel dibattito culturale e di vivacità
intellettuale -:
se sia al corrente di queste vicende, con riferimento agli
attentati ai diritti fondamentali della persona, alla libertà
dell'insegnamento ed alla libera espressione delle proprie
opinioni, nonché degli episodi d'intimidazione, sopra denunciati,
ai danni di studenti e docenti non allineati alle opinioni
prevalenti tra i loro colleghi e soprattutto con quelle della
redazione torinese di alcuni quotidiani, che contro di essi hanno
scatenato da mesi un'ignominiosa quanto ingiustificata campagna
di diffamazione, la quale ha già prodotto gravi danni
irreparabili all'immagine del Liceo;
se intenda accertare, tramite un'accurata inchiesta, le
responsabilità individuali, all'interno dell'istituto in
questione, con riferimento specifico all'episodio della
"schedatura" politica degli allievi;
quali provvedimenti intenda adottare rispetto
all'organizzazione, all'interno del Liceo in questione, di questa
pretestuosa campagna d'intimidazione, scandalistica e
persecutoria, condotta a fini evidentemente strumentali da chi ha
interesse a creare un caso per motivi di carriera, dentro la
scuola e con evidenti collegamenti ed eventuali prospettive
nell'ambito della stampa e dell'editoria di certa sinistra
torinese, talmente intollerante da non ammettere che un docente
proponga ai propri allievi un esame critico e comparato delle
tesi delle diverse scuole storiografiche tramite la verifica
diretta su testi d'ispirazione politica diversa, ma che tace
quando altri docenti operano schedature politiche dei propri
allievi o ne costringono addirittura alcuni a lasciare la scuola
per non dover subire inaudite violenze psicologiche;
quali altri provvedimenti urgenti intenda adottare per
contrastare il clima d'intolleranza che regna dentro l'istituto,
per difendere il prestigio dell'istituto stesso di fronte
all'aggressione degli ambienti sopra citati, per garantire infine
il rispetto dei diritti della persona (tra cui quello di
professare liberamente le proprie idee senza essere per questo
intimidito, schedato o diffamato) e per tutelare la libertà e la
professionalità dei docenti (con riferimento, tra l'altro, alla
libera scelta dei testi da adottare);
se intenda infine intervenire presso il Provveditore agli
Studi di Torino affinché venga tutelata e garantita contro le
continue ingerenze esterne, sopra denunciate, l'autonomia del
Preside e dell'Istituto stesso.
(4-00012)
Con riferimento all'interrogazione parlamentare in oggetto
indicata, si premette che l'andamento didattico del liceo
classico "M. D'Azeglio" di Torino è stato seguito con la dovuta
attenzione da parte del provveditore agli studi di quella sede,
il quale, in ordine ai fatti segnalati, non ha mancato di portare
a conoscenza di questo Ministero le risultanze di due indagini,
all'uopo affidate ad un ispettore tecnico.
Tali risultanze hanno in effetti confermato che, nel novembre
del 1992, il professor Giancarlo Guerra ebbe a distribuire agli
alunni della classe II F un questionario che conteneva frasi,
come quelle riportate nell'interrogazione e, quindi, del tutto
inaccettabili sul piano culturale ed educativo.
Siffatta circostanza non sfuggì, tuttavia, al Capo di
istituto il quale, con circolare interna, dispose che la consegna
del questionario in parola fosse sospesa ed indirizzò, in data 30
novembre 1992, una lettera al professor Guerra al quale fece, tra
l'altro, rilevare l'improponibilità di domande che ponevano i
ragazzi nella condizione di violare un legittimo riserbo su
opinioni o comportamenti di appartenenti al proprio nucleo
familiare.
Nella circostanza il preside, nell'ambito dei poteri
discrezionali riconosciutigli ai sensi dell'articolo 396 -
lettera f) - del decreto legislativo n. 297 del 16 aprile 1994,
ritenne sufficiente l'intervento come sopraadottato, astenendosi
dal proporre misure di carattere disciplinare anche al fine di
non turbare l'andamento ed i rapporti interni dell'istituto.
Lo stesso preside, peraltro, ha esercitato la propria
discrezionalità in maniera non diversa - così come si rileva
dalle risultanze ispettive - anche quando, nell'aprile dell'anno
scolastico 1992/93, ebbe a trovare, sempre nella classe II F, una
pagina di un quotidiano locale, nella quale il citato professor
Guerra censurava, sotto vari aspetti, l'operato scolastico del
professor Francesco Coppellotti.
A proposito di quest'ultimo, si osserva che questo Ministero,
già nell'anno scolastico 1992/93, aveva disposto una visita
ispettiva, che fu espletata dall'ispettore tecnico, professor
Antonio Portolano.
Tale visita, nel corso della quale furono attentamente
esaminati i verbali e gli atti relativi alla programmazione delle
attività didattiche ed alle riunioni degli organi collegiali del
liceo, si concluse senza che fossero state rilevate censure di
alcun genere sull'immagine e le capacità professionali del
professor Coppellotti.
A conclusioni non sostanzialmente diverse risulta essere
pervenuta la seconda indagine affidata dal provveditore agli
studi di Torino, in data 22 aprile 1994, all'ispettore tecnico
dottor Giuseppe Bertagna.
Infatti, nella relazione finale concernente l'indagine
ultimamente effettuata si evidenzia, in particolare, che,
nonostante l'esistenza, tra alcuni allievi del liceo ed il
professor Coppellotti, di un rapporto dialettico non sempre
scevro di polemiche e di contrasti, non si è ravvisata alcuna
situazione di incompatibilità ambientale; nella stessa relazione
si rileva, inoltre, che il citato docente "non è stato
protagonista, dalla precedente visita ispettiva ad oggi, di
aggressioni verbali a colleghi o alunni; né ha manifestato
intemperanze negli organi collegiali; né coinvolto
istituzionalmente il liceo in polemiche pubbliche".
Al fine, comunque, di evitare che eventuali contrasti ed
incomprensioni tra le diverse componenti scolastiche si
ripercuotessero negativamente sulla vita dell'istituto,
l'ispettore, dottor Bertagna, già nella relazione presentata
nell'aprile dell'anno scolastico 1993/94, si preoccupò di
invitare il preside a non tollerare "sia inadeguatezze eventuali
del professor Coppellotti sia azioni come quelle ... di cui si è
reso protagonista il professor Guerra....".
Dal proprio canto questo Ministero, per il tramite del
provveditore agli studi di Torino - cui la presente è diretta per
conoscenza - richiama la particolare attenzione del preside del
liceo "D'Azeglio" ad assumere, senza indugi, le misure necessarie
ad evitare che il comportamento di singoli docenti possa arrecare
grave danno al prestigio dell'istituto.
Il Ministro della pubblica
istruzione: D'Onofrio.
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
INSEGNANTI, LIBERTA' DI PENSIERO, STUDENTI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

ROMA (ROMA+ LAZIO+), LICEO CLASSICO