Primo firmatario: Gruppo: LEGA NORD Data firma: 22/02/1995
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
MISTO
02/22/1995
LEGA NORD
02/22/1995
LEGA NORD
02/22/1995
LEGA NORD
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LEGA NORD
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LEGA NORD
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LEGA NORD
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LEGA NORD
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LEGA NORD
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LEGA NORD
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LEGA NORD
02/22/1995
LEGA NORD
02/22/1995
Destinatari
Ministero destinatario:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
05/04/1995
Partecipanti allo svolgimento/discussione
SVOLGIMENTO
02/03/1995
LEGA NORD
Fasi iter:
PRESENTATO IL 22/02/1995
DISCUSSIONE IL 02/03/1995
ABBINAMENTO (ATTO NON CAPOSTIPITE) IL 02/03/1995
RINVIATO IL 02/03/1995
DISCUSSIONE IL 08/03/1995
RINVIATO IL 08/03/1995
DISCUSSIONE IL 05/04/1995
RITIRATO IL 05/04/1995
ITER CONCLUSO IL 05/04/1995
La Camera, premesso che: il disastro conseguente agli eventi alluvionali verificatisi nella prima decade di novembre dello scorso anno ha scompaginato e compromesso il patrimonio industriale, agricolo, commerciale, turistico ed artigianale; in parecchi centri urbani e rurali del nord-ovest d'Italia si sono prodotti danni materiali che, tradotti in numeri e cifre, mettono a nudo l'estrema gravità della situazione. Sono 17.817 le attività d'impresa colpite dall'esondazione dei fiumi, per un totale definitivo di 2.120 miliardi di danni arrecati in 7 regioni italiane, individuabili soprattutto nel tessuto economico, produttivo e distributivo delle città piemontesi. Sulla scorta dei dati in nostro possesso è proprio tra queste ultime che può leggersi l'imponente testimonianza numerica del dramma: in Piemonte, infatti, si contano 1.200 comuni danneggiati per complessivi 1.900 miliardi di danni, oltre al maggior numero di vittime e di beni immobili distrutti, inagibili o lesionati. In alcuni comuni e città le zone alluvionate costituiscono il 50 per cento delle aree urbane, con una rilevante concentrazione di esercizi commerciali ed artigianali. Il tutto si somma alle migliaia e migliaia di ettari di terreni inondati con l'istantanea distruzione di colture ed allevamenti. Le perdite non possono affatto limitarsi al conteggio di quanto è andato materialmente perduto in quelle tragiche giornate. Infatti, i segni più profondi lasciati dall'alluvione sono quelli materiali che, nelle settimane seguenti il disastro, si sono progressivamente delineati e che derivano, per le imprese industriali, dal forzato blocco delle attività o dai ritardi nella produzione e dalla conseguente perdita dei mercati; per il comparto artigianale e commerciale, dall'azzerato giro di affari, dall'indebolita capacità di spesa della domanda, dalla distruzione di strutture, attrezzature, impianti e scorte; per le aziende agricole e rurali, dalla lunga paralisi lavorativa che farà seguito all'opera di ricostruzione e di bonifica di quanto è andato perduto e allagato. In alcuni centri urbani più colpiti, stremati e minati ancor prima dell'alluvione da una congiuntura economica particolarmente delicata, che negli ultimi anni ha interessato senza distinzione tutto il territorio nazionale, la forza imprenditoriale medio-piccola è stata letteralmente dimezzata, causando non soltanto pesantissimi ed inevitabili contraccolpi sull'economia locale e regionale, ma anche devastanti ricadute, soprattutto sul versante dell'occupazione, già caratterizzato da preoccupanti quanto allarmanti indicatori negativi, soprattutto per quanto riguarda l'alto numero dei senza lavoro iscritti nelle liste di collocamento; risulta evidente, riesaminando i dati più probanti aggiornati, che il totale dei danni effettivi e autodenunciato dalle migliaia di attività danneggiate è, nonostante tutto, inferiore a quello stimato dalle relazioni tecniche stilate nelle settimane susseguenti all'evento alluvionale. Pertanto si può dedurre che i costi definitivi previsti a consuntivo per coprire i danni arrecati dall'alluvione non saranno così elevati come da più parti, invece, si temeva; il 12 gennaio 1995 il Ministro dei lavori pubblici, di concerto con il Ministro delle finanze, ha emanato un decreto recante disposizioni per i rimborsi IVA nei comuni colpiti dagli eventi sismici verificatisi nel 1980-1981 in Campania, Basilicata e Puglia. Il contributo viene riconosciuto in relazione alla cessione di beni e alla prestazione di servizi, documentati da fatture emesse dal 1^ luglio 1993 al 31 dicembre 1995, nei confronti dei soggetti danneggiati dagli eventi sismici del novembre 1980 e del febbraio 1981 nei comuni della Campania, della Basilicata e della Puglia, destinati alla finalità di ricostruzione o ristrutturazione dei fabbricati, ancorché destinati ad uso diverso da quello abitativo, nonché delle opere pubbliche e di pubblica utilità danneggiate o distrutte da detti eventi sismici, impegna il Governo: ad attuare entro 30 giorni un'accurata opera di monitoraggio al fine di individuare l'esistenza di fondi residui in base agli stanziamenti previsti dai decreti-legge n. 646 del 1994 e n. 691 del 1994 convertiti in legge e a redistribuirli con le agevolazioni previste dagli ordini del giorno presentati nella seduta di martedì 14 febbraio 1995 durante la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 dicembre 1994, n. 691, recante misure urgenti per la ricostruzione e la ripresa delle attività produttive nelle zone colpite dalle eccezionali avversità atmosferiche e dagli eventi alluvionali nella prima decade del mese di novembre 1994, recepiti dal Governo come impegno e come raccomandazione, che comprendono interventi mirati e generali, approvati dall'unanimità dell'assemblea (rimborsi IVA, banche, inserimento dei comuni disastrati nelle aree a declino industriale ed agricolo, eliminazione del tetto di 200 milioni, aumento dei contributi a fondo perduto, eccetera); ad assumere iniziative finalizzate a sanare lo stato di "vuoto legislativo" per i soggetti di fatto esclusi da ogni contributo e/o agevolazioni, per esempio i proprietari di immobili ad uso non residenziale, proprietari di licenza e di beni strumentali che decidono di trasferire la propria attività, eccetera; a verificare il comportamento degli istituti bancari al fine di evitare vessazioni sui cittadini già gravemente danneggiati dagli eventi alluvionali; a ricostituire il fondo a disposizione della protezione civile per le emergenze, riassorbito dal bilancio dello Stato; a coordinare gli interventi sulle opere di mantenimento e ripristino dell'assetto idrogeologico dei fiumi o dei corsi d'acqua minori; a vigilare sull'operato della conferenza Stato-regioni, affinché non stravolga le intenzioni espresse dalla Camera dei Deputati con gli ordini del giorno prima ricordati; a verificare la possibilità, per gli operatori che ne facciano richiesta, di convertire mutui preesistenti con i previsti mutui agevolati; a relazionare alla Camera dei deputati, sullo stato di attuazione dei decreti e sull'opera di monitoraggio effettuata, entro 45 giorni. (1-00082)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CALAMITA' NATURALI, CONTRIBUTI PUBBLICI, DANNI, IMPRESE MEDIE E PICCOLE, INONDAZIONI, PIOGGE E ALLUVIONI, RIMBORSO DI IMPOSTE
SIGLA O DENOMINAZIONE:
GEO-POLITICO:
LIGURIA, PIEMONTE, DECRETO LEGGE 1994 0646, DECRETO LEGGE 1994 0691