ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00082

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 12
Seduta di annuncio: 143 del 22/02/1995
Abbinamenti
Atto 1/00052 abbinato in data 02/03/1995
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: LEGA NORD
Data firma: 22/02/1995
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MISTO 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995
LEGA NORD 02/22/1995


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
05/04/1995
Partecipanti allo svolgimento/discussione
SVOLGIMENTO 02/03/1995
LEGA NORD
Fasi iter:

PRESENTATO IL 22/02/1995

DISCUSSIONE IL 02/03/1995

ABBINAMENTO (ATTO NON CAPOSTIPITE) IL 02/03/1995

RINVIATO IL 02/03/1995

DISCUSSIONE IL 08/03/1995

RINVIATO IL 08/03/1995

DISCUSSIONE IL 05/04/1995

RITIRATO IL 05/04/1995

ITER CONCLUSO IL 05/04/1995

La Camera,
premesso che:
il disastro conseguente agli eventi alluvionali
verificatisi nella prima decade di novembre dello scorso anno ha
scompaginato e compromesso il patrimonio industriale, agricolo,
commerciale, turistico ed artigianale; in parecchi centri urbani
e rurali del nord-ovest d'Italia si sono prodotti danni materiali
che, tradotti in numeri e cifre, mettono a nudo l'estrema gravità
della situazione.
Sono 17.817 le attività d'impresa colpite dall'esondazione
dei fiumi, per un totale definitivo di 2.120 miliardi di danni
arrecati in 7 regioni italiane, individuabili soprattutto nel
tessuto economico, produttivo e distributivo delle città
piemontesi.
Sulla scorta dei dati in nostro possesso è proprio tra queste
ultime che può leggersi l'imponente testimonianza numerica del
dramma: in Piemonte, infatti, si contano 1.200 comuni danneggiati
per complessivi 1.900 miliardi di danni, oltre al maggior numero
di vittime e di beni immobili distrutti, inagibili o lesionati.
In alcuni comuni e città le zone alluvionate costituiscono il
50 per cento delle aree urbane, con una rilevante concentrazione
di esercizi commerciali ed artigianali. Il tutto si somma alle
migliaia e migliaia di ettari di terreni inondati con
l'istantanea distruzione di colture ed allevamenti.
Le perdite non possono affatto limitarsi al conteggio di
quanto è andato materialmente perduto in quelle tragiche
giornate. Infatti, i segni più profondi lasciati dall'alluvione
sono quelli materiali che, nelle settimane seguenti il disastro,
si sono progressivamente delineati e che derivano, per le imprese
industriali, dal forzato blocco delle attività o dai ritardi
nella produzione e dalla conseguente perdita dei mercati; per il
comparto artigianale e commerciale, dall'azzerato giro di affari,
dall'indebolita capacità di spesa della domanda, dalla
distruzione di strutture, attrezzature, impianti e scorte; per le
aziende agricole e rurali, dalla lunga paralisi lavorativa che
farà seguito all'opera di ricostruzione e di bonifica di quanto è
andato perduto e allagato.
In alcuni centri urbani più colpiti, stremati e minati ancor
prima dell'alluvione da una congiuntura economica particolarmente
delicata, che negli ultimi anni ha interessato senza distinzione
tutto il territorio nazionale, la forza imprenditoriale
medio-piccola è stata letteralmente dimezzata, causando non
soltanto pesantissimi ed inevitabili contraccolpi sull'economia
locale e regionale, ma anche devastanti ricadute, soprattutto sul
versante dell'occupazione, già caratterizzato da preoccupanti
quanto allarmanti indicatori negativi, soprattutto per quanto
riguarda l'alto numero dei senza lavoro iscritti nelle liste di
collocamento;
risulta evidente, riesaminando i dati più probanti
aggiornati, che il totale dei danni effettivi e autodenunciato
dalle migliaia di attività danneggiate è, nonostante tutto,
inferiore a quello stimato dalle relazioni tecniche stilate nelle
settimane susseguenti all'evento alluvionale. Pertanto si può
dedurre che i costi definitivi previsti a consuntivo per coprire
i danni arrecati dall'alluvione non saranno così elevati come da
più parti, invece, si temeva;
il 12 gennaio 1995 il Ministro dei lavori pubblici, di
concerto con il Ministro delle finanze, ha emanato un decreto
recante disposizioni per i rimborsi IVA nei comuni colpiti dagli
eventi sismici verificatisi nel 1980-1981 in Campania, Basilicata
e Puglia. Il contributo viene riconosciuto in relazione alla
cessione di beni e alla prestazione di servizi, documentati da
fatture emesse dal 1^ luglio 1993 al 31 dicembre 1995, nei
confronti dei soggetti danneggiati dagli eventi sismici del
novembre 1980 e del febbraio 1981 nei comuni della Campania,
della Basilicata e della Puglia, destinati alla finalità di
ricostruzione o ristrutturazione dei fabbricati, ancorché
destinati ad uso diverso da quello abitativo, nonché delle opere
pubbliche e di pubblica utilità danneggiate o distrutte da detti
eventi sismici,
impegna il Governo:
ad attuare entro 30 giorni un'accurata opera di
monitoraggio al fine di individuare l'esistenza di fondi residui
in base agli stanziamenti previsti dai decreti-legge n. 646 del
1994 e n. 691 del 1994 convertiti in legge e a redistribuirli con
le agevolazioni previste dagli ordini del giorno presentati nella
seduta di martedì 14 febbraio 1995 durante la conversione in
legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 dicembre 1994, n.
691, recante misure urgenti per la ricostruzione e la ripresa
delle attività produttive nelle zone colpite dalle eccezionali
avversità atmosferiche e dagli eventi alluvionali nella prima
decade del mese di novembre 1994, recepiti dal Governo come
impegno e come raccomandazione, che comprendono interventi mirati
e generali, approvati dall'unanimità dell'assemblea (rimborsi
IVA, banche, inserimento dei comuni disastrati nelle aree a
declino industriale ed agricolo, eliminazione del tetto di 200
milioni, aumento dei contributi a fondo perduto, eccetera);
ad assumere iniziative finalizzate a sanare lo stato di
"vuoto legislativo" per i soggetti di fatto esclusi da ogni
contributo e/o agevolazioni, per esempio i proprietari di
immobili ad uso non residenziale, proprietari di licenza e di
beni strumentali che decidono di trasferire la propria attività,
eccetera;
a verificare il comportamento degli istituti bancari al
fine di evitare vessazioni sui cittadini già gravemente
danneggiati dagli eventi alluvionali;
a ricostituire il fondo a disposizione della protezione
civile per le emergenze, riassorbito dal bilancio dello Stato;
a coordinare gli interventi sulle opere di mantenimento e
ripristino dell'assetto idrogeologico dei fiumi o dei corsi
d'acqua minori;
a vigilare sull'operato della conferenza Stato-regioni,
affinché non stravolga le intenzioni espresse dalla Camera dei
Deputati con gli ordini del giorno prima ricordati;
a verificare la possibilità, per gli operatori che ne
facciano richiesta, di convertire mutui preesistenti con i
previsti mutui agevolati;
a relazionare alla Camera dei deputati, sullo stato di
attuazione dei decreti e sull'opera di monitoraggio effettuata,
entro 45 giorni.
(1-00082)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CALAMITA' NATURALI, CONTRIBUTI PUBBLICI, DANNI, IMPRESE MEDIE E PICCOLE, INONDAZIONI, PIOGGE E ALLUVIONI, RIMBORSO DI IMPOSTE
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

LIGURIA, PIEMONTE, DECRETO LEGGE 1994 0646, DECRETO LEGGE 1994 0691