Atto 1/00062 abbinato in data 21/12/1994 Atto 1/00063 abbinato in data 21/12/1994
Firmatari
Primo firmatario: Gruppo: LEGA NORD Data firma: 20/12/1994
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
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Destinatari
Ministero destinatario:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
COMUNICAZIONE GOVERNO
21/12/1994
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO)
INTERVENTO
21/12/1994
LEGA NORD
ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO
PROG.FEDER.
RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI
PART.POP.ITAL.
MISTO
CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO
FORZA ITALIA
FED.LIB.DEM
MISTO
MISTO
MISTO
INTERVENTO
22/12/1994
MISTO
FORZA ITALIA
PROG.FEDER.
FED.LIB.DEM
DICHIARAZIONE GOVERNO
22/12/1994
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO)
RITIRO FIRMA
17/01/1995
CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO
Fasi iter:
INTERLOCUTORIO IL 17/01/1995
PRESENTATO IL 20/12/1994
DISCUSSIONE IL 21/12/1994
ABBINAMENTO (ATTO CAPOSTIPITE) IL 21/12/1994
RINVIATO IL 21/12/1994
DISCUSSIONE IL 22/12/1994
RINVIATO IL 22/12/1994
La Camera, premesso che: in sede parlamentare si manifestano divergenze sempre più profonde tra le forze dell'attuale coalizione; la disarmonia e la conflittualità tra i poteri dello Stato logorano le Istituzioni e avviliscono la democrazia; l'inadeguatezza della politica economica e sociale rischia di compromettere uno sviluppo omogeneo del Paese; sul piano interno ed internazionale è avvertita l'esigenza di un nuovo Governo; il nuovo Governo dovrà avere il compito principale di determinare rapporti corretti con gli organi costituzionali, condizione indispensabile per assicurare la "governabilità" e il rispetto delle regole, e condizione necessaria per assicurare legittimamente il primato della politica; ritiene necessaria e indispensabile la formazione di un nuovo Governo che: restituisca serenità al Paese; ristabilisca condizioni di armonia e collaborazione tra i poteri dello Stato nella distinzione e nel rispetto dei rispettivi ruoli costituzionali; garantisca un quadro di certezze agli operatori economici e precise condizioni favorevoli alla pace sociale e alla ripresa produttiva; rassicuri le istituzioni europee e i mercati internazionali; collabori con il Parlamento nella improrogabile definizione delle regole e delle riforme necessarie per adeguare il nostro sistema istituzionale ad una più puntuale difesa dei nuovi diritti dei cittadini, ad una ordinata e pacifica convivenza sociale, ad uno sviluppo equilibrato e omogeneo inteso esplicitamente a favorire il lavoro, l'innovazione, l'iniziativa di ciascun soggetto individuale e collettivo; ritiene necessario che tale Governo sia sostenuto da una ampia base parlamentare che faccia riferimento al filone liberaldemocratico nelle componenti di ispirazione cristiana e laica e al filone socialdemocratico. I gruppi parlamentari, pur nella loro identità e nella distinzione delle loro rispettive prospettive strategiche, debbono convergere nella definizione di un programma di riforme e di misure intese a: 1) avviare a soluzione, con rigore ed equità, i problemi del risanamento della finanza pubblica nei tempi imposti dalla gravità della situazione e dagli impegni europei; affrontare la questione della disoccupazione, soprattutto quella più consistente delle aree svantaggiate, della competitività e dell'ammodernamento del nostro sistema produttivo; sviluppare il sistema formativo e gli organismi di ricerca; procedere alla riforma dello "Stato sociale", capace di superare le politiche assistenzialistiche e nello stesso tempo garantire a tutti (persone e famiglie), innanzitutto ai più deboli, il diritto di partecipazione e di solidarietà; 2) realizzare una generale riforma della organizzazione costituzionale dello Stato per rinnovare il rapporto tra Stato e cittadino sulla base dei princìpi del federalismo istituzionale e fiscale, democratico e solidale,come strumento per ricostituire nella sua pienezza l'unità della nazione, sulla base dei princìpi di sussidiarietà, responsabilità e cooperazione; potenziare la funzione delle regioni in armonia con un diverso sistema delle autonomie locali, basata sul principio di sussidiarietà, che garantisca l'effettivo esercizio delle funzioni attribuite, con risorse finanziarie adeguate, reperite anche attraverso un sistema ispirato ai princìpi dell'autonomia impositiva; riformare la struttura di governo secondo il modello delle grandi democrazie parlamentari europee e dunque rifiutando ogni ipotesi presidenzialistica, ma, al tempo stesso, rafforzando la stabilità delle istituzioni e in particolare evidenziando il rapporto tra il Primo Ministro e il suo esecutivo con il Parlamento nell'esercizio delle funzioni di indirizzo; 3) stabilire regole efficaci a tutela della concorrenza e della libertà dei mercati contro la formazione di monopoli e oligopoli sia pubblici che privati: in particolare trovare senza indugio una nuova disciplina delle comunicazioni che garantisca il diritto dei cittadini ad una informazione completa e pluralistica, che assicuri pari dignità nella informazione a tutte le opinioni e alle diverse aree politiche e aree culturali che attraverso la drastica riduzione dei limiti di concentrazione dei mezzi e delle risorse pubblicitarie riapra il mercato dei "media" ad una pluralità di soggetti secondo le indicazioni della Costituzione e per ultimo enunciate dalla Corte costituzionale nella recente sentenza; 4) completare le riforme istituzionali ed elettorali capaci di determinare una alternanza al governo di coalizioni di forze politiche diverse ma unite dalla comune adesione ai princìpi di libertà e di democrazia iniziando dalla approvazione di una legge elettorale regionale incentrata su un sistema maggioritario a doppio turno che consenta agli elettori di scegliere maggioranze regionali nel limpido confronto tra programmi e schieramenti concorrenti e garantisca alle minoranze una rappresentanza adeguata allo svolgimento dei loro essenziali compiti di critica, controllo e prospettazione di alternative politico-programmatiche; realizzare altresì: la riforma della legge elettorale nazionale sulla base dei medesimi princìpi; il rafforzamento delle garanzie di indipendenza della magistratura ordinaria, amministrativa e contabile in un rapporto preciso e armonico con gli altri poteri dello Stato che si rifaccia ai valori della Carta costituzionale e alla necessaria responsabilità ed effettiva autonomia della giurisdizione da qualsiasi ingerenza, come condizione indispensabile per ritrovare la certezza del diritto; un riconoscimento del ruolo autonomo della Banca d'Italia, e delle autorità alle quali sono attribuiti compiti di controllo della legalità e dell'imparzialità tra i soggetti politici economici e sociali; l'introduzione di una moderna e rigorosa disciplina delle forme di finanziamento della politica dei partiti e dell'associazionismo che assicuri parità di condizione trasparenti ed efficaci, strumenti di prevenzione della corruzione; il rafforzamento della lotta alla delinquenza organizzata in qualunque forma si esprima ritenendo che lo Stato può qualificare la sua azione e il suo primato della politica solo attraverso una scrupolosa, legale e legittima azione contro le forze della deviazione soprattutto per quanto riguarda le aree esposte a maggior rischio; 5) introdurre una nuova disciplina della ineleggibilità e della incompatibilità allo scopo di prevenire e risolvere l'insorgere di conflitti tra gli interessi privati facenti capo a titolari di incarichi di governo o altre cariche pubbliche e gli interessi pubblici che essi devono tutelare e rappresentare; constatato che risponde in ogni caso all'interesse primario del Paese che le riforme indicate siano approvate da questo Parlamento respingendo qualunque ipotesi di scioglimento anticipato delle due Camere che aggraverebbe in modo drammatico conflitti, tensione e ingovernabilità del Paese e rinvierebbe di molti mesi la necessaria azione di risanamento e di ricostruzione; rilevato che alcune delle riforme sopraindicate sono pregiudiziali rispetto a qualunque consultazione elettorale che voglia consentire ai cittadini di pronunziarsi su chiari e coerenti alternative di governo; considerato che per il programma di riforme generali è necessario un vasto consenso, auspica che si possa registrare la convergenza di una maggioranza parlamentare ampia, aperta ai gruppi che vorranno concorrere al necessario cambiamento secondo le linee sopraenunciate; esprime ai sensi dell'articolo 94 della Costituzione, la propria sfiducia al Governo. (1-00061)