ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00022

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 12
Seduta di annuncio: 47 del 02/08/1994
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: PROG.FEDER.
Data firma: 02/08/1994
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
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PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
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PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994
PROG.FEDER. 08/02/1994


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 02/08/1994

La Camera,
premesso che:
gli ultimi dati della Banca d'Italia confermano la più
volte lamentata cronica debolezza del sistema bancario del
Mezzogiorno, compendiabile nelle seguenti cifre: con il 36 per
cento della popolazione, il Mezzogiorno annovera solo il 24 per
cento degli sportelli, il 21 per cento dei depositi di credito
ordinario, il 20 per cento degli impieghi di credito speciale e
il 17 per cento degli impieghi di credito ordinario, così che il
rapporto fra impieghi e depositi locali è solo del 63,3 per
cento, contro l'83,7 per cento del resto del territorio e il 79,4
per cento della media nazionale;
la medesima fonte indica altresì una forbice fra tassi
bancari attivi e passivi a vista che, rispetto alla media
nazionale del 6,96 per cento, oscilla nelle regioni meridionali
fra il 7,45 per cento della Puglia e il 9,40 per cento della
Basilicata, contro oscillazioni nel resto del paese fra il 6,06
per cento dell'Emilia Romagna e il 7,83 per cento dell'Umbria;
la Centrale dei rischi evidenzia per sua parte un'elevata
rischiosità degli impieghi bancari riscontrabile nelle regioni
meridionali, dove il rapporto fra sofferenze e impieghi
complessivi si colloca al 12,47 per cento, contro il 4,29 per
cento del Nord Italia e il 5,80 per cento del centro Italia
(coincidente con la media nazionale);
il sottodimensionamento dell'attività bancaria nel
Mezzogiorno, specialmente sul versante degli impieghi, è
giustificato solo in parte dall'andamento delle sottostanti
grandezze dell'economia reale, considerando che secondo recenti
dati resi noti dalla Confindustria il valore aggiunto al costo
dei fattori dell'area meridionale ammonta comunque al 24,6 per
cento del totale nazionale;
è evidente che il gap - voluto o meno - fra richiesta e
offerta locali di servizi bancari "ufficiali" viene colmato da
operatori non controllati (società finanziarie non segnalate
all'Ufficio italiano dei cambi) se non addirittura in odore di
abusivismo (società cooperative di credito, casse mutue,
privati), che nella maggior parte dei casi praticano credito ad
usura e non raramente impiegano fondi riciclati da proventi di
attività illecite;
il potenziale ruolo calmieratore che potrebbe essere
rivestito dal sistema bancario grazie all'impiego delle
importanti, ma tuttora teoriche, risorse di credito agevolato a
medio e lungo termine destinate agli investimenti produttivi
nelle aree svantaggiate del paese, rimane tuttora bloccato
dall'atteggiamento dilatorio del Ministero dell'industria, che
non ha ancora provveduto a firmare le convenzioni con le banche
erogatrici malgrado sia trascorso oltre un anno e mezzo dal varo
della legge 19 dicembre 1992, n. 488;
impegna il Governo:
a informare tempestivamente il Parlamento sulle operazioni di
ristrutturazione, accorpamento e/o fusione tra banche
meridionali, che operano nel Mezzogiorno indicando soluzioni tese
a correggere impostazioni che di fatto aumentano le condizioni di
dipendenza del sistema bancario meridionale;
a favorire la creazione delle condizioni di efficienza
dell'economia meridionale in generale, e del sistema bancario e
finanziario in particolare, idonee ad eliminare sia pure
progressivamente, anche attraverso il contenimento dei rischi, la
forbice fra tassi bancari attivi e passivi e ad incoraggiare
l'impiego su scala locale del risparmio ivi accumulato;
ad adottare i provvedimenti amministrativi necessari per
mettere in moto il meccanismo dell'intervento ordinario in favore
delle aree svantaggiate, allargando effettivamente il
convenzionamento per l'erogazione del relativo credito agevolato
al maggior numero possibile di idonee banche sia nazionali che
locali, rispettando così la lettera e lo spirito dell'articolo 47
del Testo Unico creditizio;
a verificare con attenzione il rispetto della normativa
vigente sulla trasparenza delle condizioni praticate dalle
banche, dai finanziatori del credito al consumo e dalle società
finanziarie meridionali per favorire attraverso la concorrenza
degli sportelli bancari un più facile accesso al credito da parte
delle imprese e degli operatori economici meridionali;
a contrastare con la massima determinazione la diffusione nel
Mezzogiorno di operatori abusivi pseudo-bancari e
pseudo-finanziari, di privati e di organizzazioni criminali con
il conseguente strascico di episodi di riciclaggio di denaro
sporco e di imposizione ricattatoria di tassi usurari;
a incoraggiare la creazione nelle aree meridionali di borse
locali, atte a consentire alle piccole e medie imprese della zona
di usufruire di capitali di rischio, a costi minori rispetto
all'indebitamento bancario, e la parallela diffusione di
intermediari professionali di investimento, quali i fondi
mobiliari chiusi e le società di ventur capital.
(1-00022)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
BANCHE ISTITUTI E AZIENDE DI CREDITO, CREDITO, IMPRESE MEDIE E PICCOLE, MEZZOGIORNO, MUTUI E PRESTITI, REATI CONTRO IL PATRIMONIO, RICICLAGGIO FINANZIARIO, TASSO DI INTERESSE
SIGLA O DENOMINAZIONE:

USURA

GEO-POLITICO:

L 1992 0488