La Camera,
premesso che:
il 13 aprile del 1993, l'IRI, l'Intersind nazionale, la
SME, le organizzazioni sindacali e le RSA giunsero, dopo lunga
trattativa e mesi di occupazione della sede di Napoli, ad un
accordo sul futuro della SMI, pur nel dissenso dei dipendenti in
ordine allo smembramento dell'azienda;
tale accordo prevede al punto 1) l'impegno della SME "per
la salvaguardia dell'occupazione del personale della sede di
Napoli in forza alla data dell'accordo. Tale impegno troverà
adeguata collocazione da parte dell'IRI Spa negli atti di
attuazione del previsto programma di privatizzazione"; al punto
2) l'impegno della SME: a) "con l'assenso dell'azionista IRI,
all'adozione delle delibere del Consiglio della società relative
alla privatizzazione: a mantenere la localizzazione a Napoli
della sede sociale ed operativa, procedendo, altresì, ad un
graduale processo di concentrazione a Napoli delle funzioni
diversamente ubicate"; b) "a realizzare a Napoli, entro il 31
dicembre 1993, una iniziativa economicamente valida mediante la
costituzione di un'apposita società, dotata di un adeguato
capitale sociale alla quale potrà essere assegnato lo svolgimento
di specifiche attività anche di supporto alle società partecipate
del settore della distribuzione e della ristorazione o di Atena";
al punto 3) l'impegno della finanziaria a localizzare "a Napoli,
entro il primo semestre del 1994, tutte le funzioni della società
Atena";
benché "inscindibile e reciprocamente vincolante",
risulta che l'IRI e la SME non intendano più rispettare l'intesa
in parola;
in particolare si torna a mettere in discussione la
localizzazione della sede sociale ed operativa e le conseguenti
possibilità di sviluppo e quella società Atena, che pare si
intenda mantenere a Milano con i medesimi dirigenti, forse a
causa delle indagini in corso da parte della magistratura che
coinvolgono anche l'amministratore delegato ed il dirigente dello
sviluppo di quest'ultima;
per la firma dell'accordo del 13 aprile si impegnarono
attivamente e personalmente il dottor Tedeschi, già
amministratore delegato dell'IRI ed il dottor Micheli, direttore
generale dell'IRI;
dell'accordo si è reso garante e, sino a qualche giorno
fa, ne ha sostenuto il pieno rispetto, il professor Giancarlo
Elia Valori, presidente della SME,
impegna il Governo
a discutere e verificare con il Parlamento i criteri, le
modalità ed i fini che stanno orientando le scelte che
coinvolgono la SME;
a garantire il rispetto dell'accordo raggiunto lo scorso
aprile, in tutti i suoi punti.
(1-00007)