SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (MINISTERO PER LE RISORSE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI)
INTERVENTO
23/09/1993
LEGA NORD
PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA
DEMOCRATICO CRISTIANO
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO
FEDERAZIONE DEI VERDI
DEMOCRATICO CRISTIANO
PARERE GOVERNO
14/10/1993
SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (MINISTERO PER LE RISORSE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI)
DICHIARAZIONE VOTO
14/10/1993
PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA
Fasi iter:
PRESENTATO IL 13/07/1993
DISCUSSIONE IL 23/09/1993
RINVIATO IL 23/09/1993
DISCUSSIONE IL 14/10/1993
MODIFICATO IL 14/10/1993
ACCOLTO IL 14/10/1993
APPROVATO IL 14/10/1993
ITER CONCLUSO IL 14/10/1993
La XIII Commissione, considerato che: l'attuale situazione nazionale e comunitaria del settore vitivinicolo è caratterizzata da una grave crisi legata: a) al calo dei consumi nella Comunità europea che ha portato la media procapite dai 55 litri del periodo 1971/75 agli attuali 33 litri ed in Italia dai 102 litri agli attuali 61 litri; b) alle conseguenti forti eccedenze di prodotto che ammontano a 134 milioni di ettolitri di vino in giacenza nella Comunità europea alla fine della campagna 92/93 ed in 26 milioni di ettolitri in Italia; c) alla forte concorrenza sui mercati internazionali dei produttori extracomunitari (Paesi dell'Est e dell'America Latina); d) all'attuazione del regolamento (CEE) n. 816/87 della Commissione del 20 marzo 1987, "che fissa, per la campagna 1986-1987, le percentuali della produzione di vini da tavola da consegnare alla distillazione obbligatoria di cui all'articolo 41 del regolamento (CEE) n. 337/79", ha provocato una serie di problemi connessi a remunerazioni differenti ed inique del prodotto e alle distorsioni conseguenti all'impianto abusivo di nuovi vigneti la cui redditività sembra derivare soltanto dal processo di distillazione; l'esigenza di tutela e di valorizzazione della produzione vitivinicola, che fondata su una secolare tradizione produttiva e culturale oltre che su esperienze e professionalità di grande valore, fa dell'Italia il Paese maggior produttore e maggior esportatore di vino con conseguenze nettamente positive per la nostra bilancia agro-alimentare; i programmi di estirpazione predisposti dalla Comunità europea non hanno dato i risultati sperati in relazione all'impossibilità tecnica di applicare regole rigide ed uniformi su tutto il territorio comunitario; l'esagerato sovraccarico burocratico che presiede tutte le fasi dell'attività vitivinicola costituisce una aprioristica ed inaccettabile limitazione tecnica ed imprenditoriale; al continuo calo della redditività del settore, corrisponde l'inesistenza di serie alternative produttive alla coltura della vite capaci di assicurare apprezzabili risultati economici per il produttore agricolo; a livello comunitario è in avanzata fase di studio la proposta di riforma della organizzazione comune di mercato del settore vitivinicolo, impegna il Governo ad assumere, con la massima urgenza, gli opportuni provvedimenti per precisare che, con riferimento al meccanismo della distillazione ed alla sua applicazione, devono essere prese a riferimento produzioni, vendite, consumi e giacenze relative alle regioni geografiche, e non più quelle riferite all'intero territorio dello Stato, nonché per stabilire l'istituzione di un'unica distillazione facoltativa che possa essere chiesta dal mese di ottobre dell'anno successivo a quello di produzione con l'obbligo di distillare le giacenze che superano specifiche medie di riferimento senza interventi finanziari di sostegno della Comunità europea non ammissibili neppure per la distillazione obbligatoria, nel caso di ulteriore presenza di eccedenze; ad escludere dalla organizzazione comune di mercato del settore vitivinicolo le produzioni di uva da tavola che devono ricevere una specifica regolamentazione nell'ambito del settore ortofrutticolo; ad eliminare con riguardo al saccarosio, l'attuale situazione, per cui o nessun produttore impiega tale sostanza e si eliminano gli aiuti al mosto concentrato oppure tutti possono farne uso secondo pari opportunità operative per i vitivinicoltori della Comunità europea e nel rispetto di una leale e corretta concorrenza tra gli stessi: attualmente ciò non sussiste in quanto i viticoltori francesi e tedeschi possono usare lo zucchero per elevare il grado alcolico dei loro vini ma non quelli italiani che si trovano, per tanto, in una posizione di netta inferiorità; a promuovere la riforma del settore mediante l'adozione di regolamenti comunitari intesi a stanziare opportuni fondi diretti ad incentivare i controlli antisofisticazione e fissando sanzioni e pene da recepire in ciascun Stato membro; a contemplare nei regolamenti di riforma del settore l'obbligo della indicazione del luogo di raccolta del prodotto nel caso di vendita di vino al consumatore, assicurando la tutela della zona di produzione e la garanzia la genuinità, intesa come origine, del prodotto al consumo; a sostenere l'attività di ricerca in campo viticolo ed enologico individuando per i prodotti utilizzazioni alternative; ad incrementare la produzione di bevande a minor gradazione alcolica da proporre ad una vasta gamma di consumatori con il sostegno di opportune campagne pubblicitarie, condotte con le organizzazioni ufficiali della sanità e finanziate dalla Comunità europea e dagli Stati membri, miranti a incentivarne il consumo; a semplificare la disciplina che trova la propria sede nei vari regolamenti comunitari vigenti nella materia; ad introdurre nuove disposizioni in campo igienico-sanitario da rispettare nelle diverse fasi di lavorazione e cessione del prodotto, uguali per tutti gli stati membri ed applicabili in modo uniforme; a prevedere che aiuti e provvidenze siano destinate esclusivamente a chi è impegnato a tempo pieno nello svolgimento dell'attività vitivinicola. (7-00252)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CONCORRENZA, CONTRIBUTI PUBBLICI, DISTILLAZIONE, FONDI E FINANZIAMENTI COMUNITARI, IMPRESE AGRICOLE, ISPEZIONI SANITARIE, REGOLAMENTI DELLA COMUNITA' EUROPEA, STUDI E RICERCHE, VINO, VITICOLTURA