Ai Ministri di grazia e giustizia e dell'interno. - Per
sapere - premesso che:
la provincia di Massa Carrara è caratterizzata
dall'infiltrazione della criminalità organizzata, come dimostrato
in questi anni dal verificarsi di episodi malavitosi e criminali;
nel 1987 l'Imeg (Industria Marmi e Graniti) possedeva,
attraverso la sua controllata Sam, il sessanta per cento delle
connessioni per l'estrazione del marmo dalle cave dei bacini
apuani. Attraverso un'operazione finanziaria la società
Calcestruzzi Ferruzzi, collegata ad alcune società siciliane,
tentò la scalata all'azienda;
tale episodio è stato oggetto di un'inchiesta del sostituto
procuratore dottor Lama che ipotizzava un interesse della mafia
all'acquisizione della società Imeg al ribasso. In conseguenza
dell'indagine il sostituto procuratore venne messo sotto
inchiesta da parte del Ministro di grazia e giustizia,
protempore, onorevole Claudio Martelli, per verificare
l'interesse del giudice Lama a coinvolgere il nome dei Ferruzzi
nella vicenda;
un'altra inchiesta fu aperta da parte del procuratore Capo,
dottor Ceschi. Il risultato fu che, nonostante l'ipotesi avanzata
dal dottor Lama, l'indagine non è più proseguita;
se la vicenda Imeg ha determinato la scalata al potere
economico da parte della mafia, il conflitto in corso tra i clan
emergenti della zona è la prova che, nella provincia di Massa
Carrara, si sta rafforzando l'infiltrazione della mafia,
particolarmente attratta dall'affluire di ingenti finanziamenti
statali e comunitari;
anche il SIULP ha denunciato l'infiltrazione della
criminalità organizzata nella provincia, lamentando una cronica
carenza di personale e di infrastrutture, sia nel settore
giudiziario che di sicurezza;
la piccola impresa della provincia di Massa Carrara è
minacciata dal controllo da parte della criminalità organizzata,
che cerca di conquistare attività economiche fiorenti;
da alcune denunce di commercianti si rileva anche il
fenomeno del racket soprattutto nella zona della Lunigiana;
la provincia di Massa Carrara, posta tra due importanti
aree turistiche (provincia di Lucca e La Spezia) costituisce un
importante snodo per le attività criminali;
in tale sede hanno infatti fissato la propria dimora alcuni
pregiudicati calabresi, dediti al riciclaggio di denaro sporco;
Giuseppe "Piddu" Madonia avrebbe scelto Ronchi, località
balneare della provincia di Massa Carrara, ormai da quattro o
cinque anni come luogo di villeggiatura, perché certo di poter
usufruire di una forte copertura;
i traffici illeciti sono agevolati dalla posizione del
porto di Marina di Carrara che offre la possibilità di avere
rapporti economici con l'estero. Traffici garantiti dalla
mancanza di un reale controllo da parte delle forze dell'ordine,
le quali soffrono, ormai da tempo, di mancanza di organico, così
come più volte denunciato dalle organizzazioni sindacali;
la massoneria è presente in Toscana in ogni sua forma e
nella provincia di Massa Carrara esistono varie logge, sia in
Lunigiana che a Massa e Carrara. Risulta che ne facciano parte
politici, giornalisti, magistrati, architetti, avvocati;
oggi, nonostante il fermento rappresentato dall'inchiesta
di Cordova (ex Procuratore capo da Palmi), nessuna indagine è
stata aperta per verificare se la massoneria rappresenta il
veicolo dell'infiltrazione criminale nel potere economico;
si parla anche dell'esistenza di un "comitato d'affari" che
determinerebbe il fallimento di aziende attraverso il controllo
dei fidi bancari: in particolare ci si riferisce al settore dei
rifiuti e a quello riguardante la zona Industriale Apuana;
in materia di ambiente, edilizia e amministrazione, sono
stati presentati numerosi esposti che a partire almeno dal 1986
tentano di porre all'attenzione della magistratura il pericolo
derivante da un sempre più forte legame fra la criminalità
organizzata, specie di stampo mafioso camorristico, potentati
economici, comitati d'affari e massoneria. Si lamenta in generale
che a seguito delle molteplici indicazioni ricevute, sia come
denunce dirette che come eventuali segnalazioni in varia forma,
molto spesso si è assistito o ad un'archiviazione o al silenzio;
in data 6 dicembre è stato presentato, da numerosi
cittadini e associazioni, un esposto al CSM e alla Commissione
parlamentare antimafia, sull'inattività degli uffici giudiziari
della provincia di Massa Carrara;
tali uffici appartengono alla Corte di appello di Genova,
appartenenza che genera notevoli inconvenienti e disfunzioni, già
oggetto, di segnalazione, fra l'altro, del SIULP -:
se intendano attivarsi e come, ciascuno nell'ambito delle
proprie competenze, in relazione a quanto segnalato al fine di
garantire nella provincia di Massa Carrara l'efficienza
dell'amministrazione della giustizia;
se il Ministro degli interni intenda potenziare gli
organici delle forze dell'ordine, realizzando strutture adeguate
alla ricezione del personale da dislocare uniformemente su tutto
il territorio della provincia;
se l'interrogato ministro di grazia e giustizia intenda
attivarsi affinché gli uffici giudiziari di Massa Carrara
facciano parte della Corte d'Appello di Firenze, facilitando in
tal modo anche i collegamenti con le forze dell'ordine, la
prefettura e la questura che già dipendono dai rispettivi
organismi toscani.
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