ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19563

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 11
Seduta di annuncio: 270 del 04/11/1993
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE
Data firma: 04/11/1993


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 04/11/1993

Ai Ministri per i beni culturali ed ambientali e
dell'interno. - Per sapere - premesso che:
quest'anno ricorre il 50^ anniversario della morte del
pittore livornese Plinio Nomellini e che il comune di Livorno,
nelle persone dell'assessore alla cultura Marco Bertini e la
direttrice del Museo "G. Fattori" Daniela Nenci, ha
organizzato presso la Casa della Cultura, presente il
professor Raffaele Monti docente di arte contemporanea e la
nipote del pittore dottoressa Barbara Nomellini, la
commemorazione della vita e delle opere dell'artista;
Plinio Nomellini, nato a Livorno il 6 agosto 1866 e
deceduto l'8 agosto 1943, giovanissimo per la sua
predisposizione all'arte fu premiato con una borsa di studio
che gli consentì di frequentare l'Accademia di Pittura di
Firenze e di avere quale mastro Giovanni Fattori;
nel 1891 l'artista, dopo un viaggio a Parigi, abbandona
il filone "macchiaiolo" per approdare all'impressionismo e
compone due capolavori ispirati alla vita degli operai dei
cantieri di Sampierdarena e a quella dei marinai in attesa di
arruolamento: "La Diana al lavoro" e "Piazza di Caricamento",
che in seguito ispireranno "Il Quarto Stato" a Pellizza da
Volpedo;
tra le sue stupende pitture, composte in periodi storici
diversi sino alla sua morte, sono da annoverare: "La
Glorificazione", "Il Commercio", "L'Industria Navale", "La
partenza di Amerigo Vespucci da Livorno", "Il Cannone dei
Lupi", "I Garibaldini Livornesi", "L'Allegoria dell'Italia",
"La Rivoluzione Fascista", "L'Allegoria di Livorno", "Saluto
alla Bandiera", "Ignoto Militi", "Incipit Nova Aetas", "Rossa
Falange", "Ritratto di Popolare", "Curva del Viale Regina
Margherita", "Ritorno dai Campi", "Paesaggio", "La Difesa di
Livorno";
molte di queste opere, di proprietà pubblica, erano
esposte, sino al bombardamento di Livorno nel maggio 1943,
presso i palazzi della Provincia, Comune, Istituti Tecnico
Commerciale e Nautico di Livorno, la Pinacoteca Labronica ed
il Circolo Filologico Livornese;
nonostante Plinio Nomellini venisse definito "il pittore
del Duce", Stalin volle che alcuni suoi stupendi lavori
rimanessero esposti nel Museo di Arte Moderna persino durante
gli anni della sua più feroce dittatura e repressione;
nella città di Livorno, invece, con l'avvento delle
giunte social comuniste tutte le opere più significative di
Pinto Nomellini furono "epurate" e confinate in magazzini
spesso umidi e non consoni alla conservazione di tele di tale
importanza pittorica;
nel 1990 un cronista del quotidiano livornese "Il
Telegrafo" (che ha cessato le pubblicazioni), trovò e
fotografò nella torre di Villa Maria (museo di arte
contemporanea di Livorno) il capolavoro "Incipit Nova Aetas"
che presentava devastanti crepe con caduta dello spessore del
colore, muffe ed appiattimento della lucentezza;
l'allora assessore alla cultura del comune di Livorno,
Bassano, assicurò che il capolavoro sarebbe stato restaurato
al più presto e restituito al patrimonio artistico dei
livornesi;
durante le celebrazioni del 50^ anniversario della morte
dell'artista, nessun riferimento è stato fatto in merito alla
restaurazione dell'opera sopra descritta, né di tutte le altre
delle quali è sconosciuta persino l'attuale ubicazione -:
se non ritengano che, considerata l'importanza artistica
delle pitture, ma anche l'enorme valore commerciale delle
stesse, che sia necessario ed opportuno appurare dove siano
attualmente le opere, di proprietà pubblica, del grande
artista livornese, di chi siano in possesso ed a quale titolo;
se non ritengano, quanto meno criticabile, questo
scempio attuato contro l'arte moderna;
se non siano ravvisabili responsabilità, civili o
penali, nel comportamento delle giunte comuniste che per tutti
questi anni hanno "epurato e costretto" all'oblio ed al
degrado, forse irreparabile, le stupende tele di Plinio
Nomellini;
se non ritengano, infine, auspicabile il recupero ed il
restauro di tutte le opere di proprietà pubblica al fine di
costituire nella città di Livorno un museo personale
dell'artista, per toglierlo dall'oblio cui è stato
colpevolmente relegato sino ad oggi e restituirlo, nel suo
massimo splendore, alla collocazione che merita nel patrimonio
artistico nazionale e mondiale.
(4-19563)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
ARTISTI, OPERE D'ARTE, PITTURA E SCULTURA, RESTAURI
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

LIVORNO (LIVORNO+ TOSCANA+)