ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14216

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 11
Seduta di annuncio: 182 del 18/05/1993
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: PARTITO SOCIALISTA ITALIANO
Data firma: 18/05/1993
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO 05/18/1993


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO delegato in data 02/06/1993
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 18/05/1993

INTERLOCUTORIO IL 02/06/1993

Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere -
premesso che:
sul numero del 3 febbraio 1993 del settimanale L'Italia è
stato pubblicato un articolo dedicato al tema delle
privatizzazioni a firma di Marco Torre, intitolato "E il 2 giugno
fecero la festa alla Repubblica", in cui si legge fra l'altro
quanto segue:
"2 giugno 1992: muore il giudice Falcone. Mentre l'Italia si
indigna e scende in piazza, qualcun altro dà il via alla svendita
dello Stato. Prime vittime "annunciate", i patrimoni bancari ed
industriali più prestigiosi. Il nome dell'operazione è
privatizzazione. Formula magica presentata alla collettività come
unica cura per risanare la nostra economia e che, invece,
nasconde un business dalle proporzioni incalcolabili, patti di
sangue tra le famiglie più influenti del capitalismo, dinastie
imprenditoriali, banche e signori della moneta. Accordi e
strategie politiche ben precise con un minimo comun denominatore:
scippare agli Stati, considerati un inutile retaggio del passato
ed un odioso freno alla globalizzazione del mercato, la sovranità
monetaria. L'Italia un'espressione geografica delle lobby,
dell'impero multinazionale anglo-americano. E' quanto viene
deciso, anzi, sancito ufficialmente, il 2 giugno 1992 a bordo
dello yacht reale "Britannia" (che si trova "per caso" nelle
nostre acque territoriali) da rappresentanti della Bzw (la
società di brokeraggio della Barclay's), della Baring & Co.,
della S.G. Warburg e da nostri dirigenti dell'ENI, dell'AGIP, da
Mario Draghi del Ministero del tesoro, da Riccardo Gallo
dell'IRI, da Giovanni Bazoli dell'Ambroveneto, Antonio Pedone del
Crediop e da alti funzionari della COMIT, delle Generali e della
Società Autostrade. Lo rivela un documento dell'Executive
Intelligence Review.
Poche ore di discussione e l'affare prende corpo. Al Governo
il compito di giustificare la filosofia dell'operazione (con
un'adeguata campagna stampa di drammatizzazione dei dati del
deficit pubblico).
(...) Anche la svalutazione della lira è stata soltanto un
comodo affare per le finanziarie di Wall Street. Calcolato in
dollari, l'acquisto delle nostre imprese da privatizzare è
diventato, infatti, per gli acquirenti americani, meno costoso
del 30 per cento. La stessa lira si va assestando ormai sul
valore politico di circa 1.000 lire per marco, esattamente come
da richiesta (imposizione) internazionale.
Ma non bisogna stupirsi. Il disegno di espansione delle
grandi finanziarie anglo-americane è noto e viene da lontano.
La società Mont Pelerin, che per dodici anni ha dominato
l'economia inglese; Sir Leon Brittain, ex commissario CEE e
vecchio esponente del Governo Tatcher: il club segreto dei
Bilderberg (frequentato dal nostro Agnelli, da Kissinger, da
Rothschild); i loro associati newyorkesi della Goldman Sachs,
della Merrill Lynch, della Salomon Brothers; i loro sostenitori
nel Fondo Monetario Internazionale, nell'OCSE ecc; personaggi,
sigle ed organizzazioni che non spuntano a caso, fanno parte
della storia. Sono la storia. Ricorrono in tutti gli importanti
processi di trasformazione dell'economia mondiale.
Tre di queste finanziarie, ad esempio, sono direttamente
"interessate" alle nostre privatizzazioni. Collaborano, infatti,
con il Governo.
Vediamo qualche dettaglio che le riguarda.
La Goldman Sachs (la prima di Wall Street, adesso anche con
sede operativa a Milano) è uno dei più influenti manipolatori del
prezzo del petrolio e del valore della moneta. Il suo leader
supremo, Robert Rubin, è il capo del consiglio di sicurezza
nazionale del neo-presidente Clinton.
La Salomon Brothers gestisce il greggio mondiale ed opera
prevalentemente nel settore delle materie prime. Il suo nuovo
presidente, Warren Buffet, è il principale azionista del
Washington Post, della rete televisiva ABC ed ha forti interessi
nella Wells Fargo Bank e nella American Express.
La Merrill Lynch, infine, incaricata dall'IRI il 9 ottobre
scorso di preparare la privatizzazione del Credito Italiano, ha
occupato spesso le cronache per alcune operazioni di riciclaggio
di danaro sporco tra l'Italia, la costa orientale degli Stati
Uniti e Lugano (la famosa "pizza connection", il processo alla
famiglia mafiosa newyorkese dei Bonanno)";
quanto riportato dal settimanale L'Italia nell'articolo
sopra citato è stato oggetto di ulteriori, numerosi e documentati
articoli del settimanale stesso, del Corriere della Sera, del
settimanale Il Sabato e del quotidiano politico, economico e
finanziario Il Globo-Ore 12, dimostrando con ciò di essere
notizia tutt'altro che priva di fondamento o di secondaria
importanza;
a tale riunione sullo yacht reale "Britannia", di carattere
evidentemente riservato per non dire occulto, avrebbe partecipato
anche - come riferisce sempre il settimanale L'Italia - il
Senatore Beniamino Andreatta, Ministro degli esteri e Ministro
del bilancio -:
se risulti al Governo che risponda al vero quanto precede,
che agli interroganti pare di inaudita gravità, in quanto la
strategia occulta neocolonialista posta in essere da tali società
finanziarie multinazionali non può non avere effetti devastanti
sull'economia italiana, con grande pregiudizio della situazione
sociale ed occupazionale del nostro Paese;
se, in presenza di tale accertata ed operante strategia
ostile, il Governo intenda immediatamente adottare nei confronti
di esponenti politici ministeriali, di dirigenti ministeriali e
di dirigenti di aziende a partecipazione statale provvedimenti di
censura e quali;
se la presenza sullo yacht reale britannico dell'ex
Ministro del bilancio e attualmente Ministro degli esteri, non
costituisca, a giudizio del Presidente del Consiglio dei
ministri, motivo di preoccupazione popolare oltre che un richiamo
alla sovranità ed alla centralità del Parlamento, soprattutto nel
momento in cui ad esso si chiede di affrontare e valutare e
attuare il piano per le privatizzazioni che, a quanto è dato
capire, avrà inevitabili ricadute occupazionali e sociali;
se, infine, il Governo non intenda, se del caso, investire
della questione, con opportuni atti ufficiali, la magistratura
romana competente, onde meglio accertare quanto accaduto.
(4-14216)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
CESSIONE DI BENI, DIRIGENTI DI AZIENDA, IMPRESE, IMPRESE STRANIERE, INDAGINI GIUDIZIARIE, LIRA, NAVI E NATANTI, PARTECIPAZIONI STATALI, PRIVATIZZAZIONI, QUESTIONI MONETARIE E VALUTARIE, RELAZIONI INTERNAZIONALI, SISTEMA MONETARIO BANCARIO E INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA, SOCIETA' MULTINAZIONALI, TASSO DI CAMBIO
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

CONSORZIO DI CREDITO PER LE OPERE PUBBLICHE ( CREDIOP ), ENTE NAZIONALE IDROCARBURI ( ENI ), ISTITUTO PER LA RICOSTRUZIONE INDUSTRIALE ( IRI ), MINISTERO DEL TESORO, SOCIETA' AUTOSTRADE SPA, GRAN BRETAGNA, AGIP, BANCA COMMERCIALE ITALIANA ( COMIT )