Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri per
le funzioni connesse al riordinamento delle partecipazioni
statali. - Per sapere - premesso che:
sul problema delle privatizzazioni delle Aziende statali o
delle partecipazioni statali stanno sorgendo numerosi
interrogativi circa i modi, i tempi e le reali finalità che si
intendono perseguire con le dimissioni patrimoniali e,
recentemente, anche per la perdita di valore della lira rispetto
al dollaro ed al marco tedesco, circa i reali "beneficiari" di
tali operazioni;
singolarmente, nel processo di privatizzazione in corso, il
solo ente già trasformato in Spa e di cui si cerca in ogni
maniera di accelerare il trasferimento al privato, anche
ricorrendo alla scissione delle attività pubbliche rispetto a
quelle assicurative, è proprio l'INA. Ente pubblico atipico, non
deficitario e senza fondi di dotazione da parte dello Stato,
esercitava la funzione di moralizzatore e calmieratore del
mercato assicurativo, già dominato per oltre il 60 per cento
dalle Società multinazionali o estere, e si poneva teoricamente
quale garante degli assicurati circa il buon esito delle
obbligazioni contratte dalle Compagnie;
la trasformazione dell'INA in SpA ha già prodotto
conseguenze negative riguardanti il decremento della produttività
(riduzione di nuovi contratti in portafoglio), l'incremento dei
riscatti e dei prestiti nonché la perdita della quota di mercato
precedentemente acquisita, riducendo conseguentemente il valore
commerciale della neonata SpA da collocare in borsa;
dalla stampa settimanale nazionale (L'Italia settimanale
del 3 febbraio 1993) si è appreso che il 2 giugno 1992 si sarebbe
tenuto, a bordo del panfilo reale inglese, Britannia, un vertice
di questi gruppi finanziari internazionali (cui avrebbero
partecipato anche rappresentanti di Enti statali o pubblici
italiani, compresi nel novero di quelli da "privatizzare"),
avente all'ordine del giorno la caduta del valore della lira a
quota mille rispetto al marco e l'accelerazione della
privatizzazione delle aziende pubbliche di cui l'INA - per la sua
patrimonialità e per il numero degli assicurati è una delle più
appetibili - per avviare il processo di colonizzazione della
nostra economia;
dalla stampa periodica nazionale (Il Borghese numero di
marzo 1993) si è appreso che il PRI avrebbe costituito un'Agenzia
di affari per imprese americane ed italiane, denominata PRIMA,
nel cui Comitato d'onore figurano, tra gli altri proprio i
rappresentanti delle Aziende statali, pubbliche o a
partecipazione statale che devono essere "privatizzate" tra cui
il Presidente dell'Ente Ferrovie dello Stato Necci ed il
Presidente dell'INA Pallesi;
se non ritengano di dovere esperire le opportune indagini
e, ove i fatti rappresentati, come sembra, rispondessero a
verità, procedere alla rimozione dagli incarichi di quei
rappresentanti compromessi nella manovra finanziaria che tende a
fare dell'Italia una colonia al servizio delle economie più forti
ed alla sospensione dei progetti di alienazione delle Aziende
loro affidate al fine di valutarne l'effettiva rispondenza alle
esigenze di pubblica utilità.
(4-12390)