ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09650

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 11
Seduta di annuncio: 116 del 14/01/1993
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE
Data firma: 14/01/1993


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
  • MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA delegato in data 27/01/1993
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

PRESENTATO IL 14/01/1993

INTERLOCUTORIO IL 27/01/1993

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro di
grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che:
1) con rapporto dell'11 maggio 1987 della Guardia di
finanza di Palermo, in una denuncia che riguardava Tognoli
Oliviero e altre 32 persone, con competenze territoriali di
(nell'ordine) Catania, Modica, Palermo - tra cui (per quanto
riguarda la procura di Catania) Rendo Mario, Rendo Luigi, Rendo
Massimo, Rendo Ugo, Napoli Carmelo, Campione Santo, Campagna
Umberto, Massimo Ottavio, Leone Maria, Bosco Aldo -, la stessa
Guardia di finanza, con riferimento ad episodi del 1980-1981
riferiva che, dall'esame testimoniale reso da Rendo Mario al
giudice istruttore dottor Falcone (e dai testi Ciaurelli e
Lombardo) le "movimentazioni occulte di denaro sarebbero state
sottostanti ad evasioni fiscali realizzate dai Tognoli e dal
Rendo nell'ambito delle loro attività imprenditoriali... Gli
acquirenti avrebbero, pertanto, pagato prezzi maggiorati
esponendo in tal modo costi superiori, in realtà inesistenti, la
cui eccedenza sarebbe stata loro restituita dal Tognoli
attraverso assegni circolari o libretti al portatore";
che a seguito di rogatoria in Svizzera sui rapporti
intrattenuti presso istituti svizzeri, emergeva in particolare
"versamento di US $ 635.495 dal c/c 356, denominato Santa Flavia
ed acceso presso il Credit Suisse di Bellinzona a favore del
Banco di Roma per la Svizzera - rif. Roberto; versamento di US $
372.980 dal c/c 27987 denominato Nassau ed acceso presso la BSI
di Mendrisio, anch'esso a favore del Banco di Roma di Lugano,
rif. Roberto"; ulteriori accreditamenti a favore dello stesso
"Roberto" provenienti dal conto di Mendrisio, denominato "Lione";
che il citato conto Santa Flavia (nella titolarità e
disponibilità di Greco Leonardo e Tognoli Oliviero, risultava
alimentato da un unico versamento di US $ 1.000.000 provenienti
dai conti di Lugano di Cuntrera Pasquale e Caruana Alfonso (quali
provento di partite di stupefacenti);
che "il conto Roberto del Banco di Roma di Lugano"
sembrerebbe essere riconducibile al più volte menzionato Rendo
Mario o, comunque, a suoi familiari; che "in proposito, lo stesso
Rendo Mario, in sede di testimonianza al dottor Falcone,
ammetteva la possibilità che i suoi figli fossero titolari di
conti bancari in Svizzera";
che inoltre gli accertamenti della Guardia di finanza
venivano estesi al periodo successivo (1982-1984), con la
conclusione (pagina 31 rapp. cit.) che le irregolarità accertate
nei rapporti Rendo-Tognoli "non erano limitate al periodo
compreso tra il 1979 ed il 1981 ma si estendeva anche agli anni
successivi, fino alla completa cessazione di ogni attività della
FAS, avvenuta nel giugno 1984";
che, secondo quanto prospettato nel citato rapporto
"l'evasione fiscale sopra descritta non appare l'unico scopo
idoneo a giustificare la predisposizione di un così ampio sistema
frodatorio, in quanto avrebbe penalizzato la società del Tognoli
facendole esporre ricavi in realtà mai conseguiti" con la
conseguenza che - sempre secondo le prospettazioni della finanza
- "le fittizie forniture rappresentassero, in realtà, lo
strumento per giustificare, in Italia, movimenti compensativi di
accreditamenti di valuta effettuati precedentemente in Svizzera a
favore di Mario Rendo o di suoi congiunti, dal Tognoli, che si
avvalevano delle loro attività imprenditoriali per fornire
un'apparente copertura legale per la "ripulituta" dei
narcodollari";
che pertanto la Guardia di finanza di Palermo denunciava
tali fatti alla procura di Catania "ritenendo che il ruolo svolto
da Rendo Mario nella vicenda sia in qualche modo riconducibile
all'ambito dell'associazione per delinquere di tipo mafioso
innanzi citata";
che, sempre dalla Guardia di finanza venivano individuati
i reati di associazione per delinquere finalizzata all'evasione
fiscale ed al falso bilancio mediante utilizzo di fatture per
operazioni inesistenti, per decine di miliardi, specificamente
indicati in operazioni individuate esattamente nel rapporto
stesso;
2) che recentemente, in una intervista (pubblicata sul
Venerdì di Repubblica il 28 agosto 1992) il generale Pizzuti, ha
testualmente dichiarato (pagina 15) - senza smentite -:
"L'indagine fu completata ed accertammo per Graci, Rendo,
Costanzo e Finocchiaro una truffa all'IVA di 110 miliardi, un
giro vorticoso di fatture false con la mafia come partner.
Interrogato, Rendo disse che quei soldi sottratti al fisco
servivano per vincere gli appalti, per pagare le tangenti del 20
per cento pretese da certi uomini politici. E dalle indagini
presso la Cassa per il Mezzogiorno, il Ministero dei lavori
pubblici e la regione siciliana gli imprenditori che in testa a
tutti avevano ricevuto appalti erano i cavalieri di Catania ed i
palermitani Cassina, Salvo e Greco". "Nonostante tutto i
cavalieri non vennero fermati"...
3) che, come risulta noto da atti pubblici di inchieste
passati in giudicato o comunque in fase dibattimentale sul caso
Calvi e sul Banco Ambrosiano, risulta che gran parte del denaro
uscito dalle banche di tale gruppo venivano accreditate su conti
dello IOR in istituti di credito italiani da dove venivano
trasferite al Banco di Roma per la Svizzera (la Svirobank di
Lugano) - controllato dallo IOR stesso -, e cioè presso
l'istituto, su cui risultano - in caso al sopraindicato conto
rif. Roberto - pervenute le sopraindicate somme - proventi di
vendite di stupefacenti trattate dai Cuntrera e Caruana - rimesse
da altri istituti svizzeri;
vanno considerate le specifiche norme processuali in
materia di competenza per territorio -:
se risulti al Governo quale seguito abbia avuto la denuncia
sopracitata presso la procura della Repubblica di Catania, in
particolare considerato anche che è prossima (1984) la
prescrizione dei denunciati reati;
se e in che modo è stato registrato il rapporto della
Guardia di finanza (come "procedimento a carico" o meno), nei
confronti dei personaggi catanesi denunciati, in particolare in
relazione al reato di falso in bilancio e associazione per
delinquere nei pubblici registri.
(4-09650)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
APPALTO, CONTI CORRENTI BANCARI, DENUNCIA RAPPORTO E REFERTO, EVASIONI FISCALI, FATTURA COMMERCIALE, GUARDIA DI FINANZA, IVA, MAFIA E CAMORRA, REATI FINANZIARI E VALUTARI, RICICLAGGIO FINANZIARIO
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

CASSA PER IL MEZZOGIORNO ( CASMEZ ), SVIZZERA, PROCURA DELLA REPUBBLICA, PALERMO (PALERMO+ SICILIA+), CATANIA (CATANIA+ SICILIA+), MODICA (RAGUSA+ SICILIA+)