Ai Ministri dell'interno e della pubblica istruzione. - Per
sapere - premesso che:
il giorno 28 ottobre 1992 i vigili urbani di Forlì hanno
dato esecuzione ad una ordinanza dell'assessore comunale ai
servizi sociali per scacciare, dal territorio comunale per motivi
"igienico-sanitari" quattro famiglie Rom ed i loro 25 bambini che
frequentavano le scuole e gli asili della città;
le famiglie erano seguite dai servizi sociali della USL
locale e dalla associazione Papa Giovanni XXIII;
due componenti le famiglie hanno lavorato lo scorso anno in
aziende della zona, ed uno di loro ha richiesto l'iscrizione
all'albo delle imprese artigiane;
le famiglie sono state censite all'ultimo censimento nel
comune di Forlì;
l'intervento dei vigili urbani ha suscitato le proteste
della associazione Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste
Benzi, che dal 1991 segue da vicino l'inserimento del nucleo a
Forlì;
il Comune è inadempiente nei confronti della legge
regionale n. 47 del 1988 che stabilisce che debbano essere
realizzati campi nomadi nei capoluoghi e non ha attivato alcuna
procedura per il reperimento dell'area e per la variante
specifica al PRG;
già nel 1991 il medesimo gruppo di nomadi era stato
scacciato dal Comune ma l'intervento dei compagni di scuola dei
bambini che avevano scritto una lettera al sindaco, che ebbe
risalto sulla stampa nazionale, costrinse l'Amministrazione
comunale a rivedere i propri propositi e a cercare una soluzione
temporanea;
a maggio, senza alcuna ordinanza, i nomadi sono stati
sgomberati con la promessa, sancita innanzi al Prefetto di Forlì,
della attuazione di un'area per il mese di settembre, per
consentire il ritorno a scuola dei bambini, tutti promossi e
regolarmente reiscritti ma, violando anche gli impegni assunti,
il 28 ottobre 1992, in modo coercitivo i Rom sono stati
nuovamente scacciati;
nel dibattito svoltosi in Consiglio Comunale il giorno 30
ottobre 1992 il sindaco ha dichiarato che i reali motivi dello
sgombero riguardavano presunti collegamenti fra i nuclei
familiari e non ben precisati episodi di ordine pubblico, per i
quali il Comune non ha comunque alcuna competenza e che non erano
indicati in ordinanza;
l'allontanamento delle famiglie Rom non consente
l'inserimento in attività lavorative per gli adulti e certamente
comporterà l'abbandono della scuola per i ragazzi;
lo Statuto del comune di Forlì, approvato ai sensi della
Legge 142/90, stabilisce che "il Comune di Forlì ispira la
propria azione al principio della solidarietà umana, con
particolare attenzione alle situazioni di emarginazione, senza
discriminazione di razza" e "tutela la maternità e l'infanzia in
un contesto di sicurezza sociale" e ancora "riconosce i diritti
delle famiglie" -:
cosa intenda fare il ministro dell'interno per garantire i
più elementari diritti alle famiglie Rom espulse dal Comune di
Forlì ed in particolare quelli dei bambini;
cosa intenda fare il ministro dell'interno per impedire che
si verifichino fatti di intolleranza così grave nei confronti di
chi chiede un giusto inserimento nella vita civile;
quali sarebbero le iniziative che si intendono adottare al
fine di evitare che un Comune eserciti impropriamente competenze
in materia di ordine pubblico che spettano agli organi di
polizia;
quali iniziative si intendano adottare per garantire la
piena applicazione dello Statuto comunale;
quali iniziative intendano assumere per garantire il
diritto allo studio dei bambini allontanati dalla ordinanza
comunale.
(4-07247)