Primo firmatario: Gruppo: PARTITO SOCIALISTA ITALIANO Data firma: 05/08/1992
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELL'AMBIENTE
Stato iter:
20/04/1993
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO
11/02/1993
MINISTRO - (MINISTERO DELL'AMBIENTE)
Fasi iter:
PRESENTATO IL 05/08/1992
RISPOSTA DEL GOVERNO IL 11/02/1993
ITER CONCLUSO IL 20/04/1993
Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: con decreto n. 115 del 19 maggio 1992, è stata opportunamente istituita la riserva marina delle isole Egadi; tale decreto riguarda in particolare l'isola di Marettimo, estesa per chilometri 15, con 18 chilometri di costa in gran parte accessibile solo via mare, dove vive una comunità profondamente legata all'isola, che ha dimostrato in passato e continua a dimostrare come sia possibile fruire delle risorse naturali senza arrecare danno all'ambiente -: se, nel rispetto dei valori naturali e culturali dell'isola, al fine di non paralizzarne le attività produttive, provocandone la desertificazione demografica, il Ministro non intenda valutare la opportunità di procedere a una parziale correzione del decreto in oggetto mediante un ridimensionamento della zona di riserva integrale (zona A) e una riduzione dei vincoli delle zone di riserva generale (zona B) e di riserva parziale (zona C); se, al fine di acquisire necessari ulteriori elementi di conoscenza, anche tenuto conto del giustificato malessere diffuso fra la popolazione interessata, non intenda incontrare al più presto gli amministratori di Favignana, comune nel quale ricade l'isola di Marettimo. (4-04342)
Si comunica che con decreto 27 dicembre 1991 è stata istituita la riserva naturale marina Isole Egadi. E' noto che l'istituzione di un'area protetta comporta limitazioni rigide ai diversi tipi di attività antropiche; limitazioni e vincoli che, nel caso oggetto della presente interrogazione, possiedono caratteri differenziali di articolazione e graduazione a seconda del diverso tipo di tutela previsto per le varie zone: zona A di riserva integrale; zona B di riserva generale; zona C di riserva parziale. Nella zona A di riserva integrale, sono vietate: l'asportazione, anche parziale, e il danneggiamento delle formazioni geologiche e minerali; la navigazione, l'accesso e la sosta di navi e natanti di qualsiasi genere e tipo, ad eccezione di quelli debitamente autorizzati dall'ente gestore per motivi di servizio o di studio; la balneazione; la pesca sia professionale che sportiva con qualunque mezzo esercitata; l'immersione con o senza apparecchi respiratori, fatte salve le immersioni autorizzate dall'ente gestore per finalità di ricerca scientifica; la caccia, la cattura, la raccolta, il danneggiamento e in genere qualunque attività che possa costituire pericolo o turbamento delle specie animali o vegetali, ivi compresa l'immissione di specie estranee; l'alterazione, con qualsiasi mezzo, diretta o indiretta, dell'ambiente bentonico e delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche delle acque, nonché la discarica dei rifiuti solidi e liquidi e in genere l'immissione di qualsiasi sostanza che possa modificare, anche transitoriamente, le caratteristiche dell'ambiente marino; le attività che possono comunque arrecare danno, intralcio o turbativa alla realizzazione dei programmi di studio e di ricerca da attuarsi sull'area. Nella zona B di riserva generale sono vietate: le immersioni con apparechi autorespiratori se non previa autorizzazione dell'ente gestore della riserva; la pesca subacquea; qualsiasi altra forma di pesca sportiva o professionale che non sia stata previamente autorizzata dall'ente gestore della riserva. Sono consentite la balneazione, la fotografia subacquea in apnea nonché la navigazione oltre i 500 metri dalla costa. L'ente gestore può consentire la navigazione, anche entro i 500 metri dalla costa ai natanti adibiti alla visita del pubblico, con personale debitamente autorizzato dall'ente stesso, nonché nei modi e nei periodi che dovranno essere previsti dal regolamento. Nella zona C di riserva parziale sono consentite: la pesca professionale, la pesca sportiva e le immersioni con apparecchi autorespiratori, previa autorizzazione dell'ente gestore della riserva secondo quanto sarà previsto dal regolamento è comunque vietata qualunque forma di pesca con reti da traino. In tale zona saranno effettuati interventi di protezione e di incremento delle risorse ittiche, anche mediante eventuale immissione di strutture artificiali, da realizzarsi in aree opportunamente scelte sulla base di specifiche indagini scientifiche. Per quanto riguarda l'isola di Marettimo, sono presenti una zona A di riserva integrale, e due zone B di riserva generale, e una zona C di riserva parziale. La zona A di riserva integrale comprende il tratto di mare tra la punta che delimita a sud-ovest Cala Bianca, il faro a sud di punta Libeccio e l'isobata di 50 metri, e delimitata dalla congiungente i punti indicati nella cartografia allegata al decreto. La zona B di riserva generale comprende nell'isola di Marettimo due aree: a) il tratto di mare tra la punta che delimita a sud-ovest Cala Bianca, la punta Troia e l'isobata dei 50 metri delimitato dalla congiungente i punti indicati nella cartografia allegata al decreto. b) il tratto di mare tra la punta Bassana, il faro a sud di punta Libeccio e l'isobata dei 50 metri delimitato dalla congiungente i punti indicati nella cartografia allegata al decreto. La zona C di riserva parziale comprende il residuo tratto di mare all'interno del perimetro della riserva. L'articolo 8 del summenzionato decreto, prevede la regolamentazione della riserva, per cui con l'approvazione del regolamento potranno essere previsti fra i servizi della riserva anche le attività di visita guidata all'interno della stessa zona A, con definizione di percorsi, tempi, numero e tipologia dei natanti, che, come esplicitamente previsto dall'articolo 3 ultimo comma, potranno essere gestiti in via prioritaria ed agevolata dai residenti locali. Considerato inoltre che la quasi totalità della costa orientale dell'isola risulta libera da limitazioni di uso, essendo solo soggetta ai vincoli di regolamentazione previsti per la zona C, come sopra specificato, ed essendo perciò di massima consentite sia la pesca che le attività turistiche e ricreative, emerge una pianificazione ambientale che non solo non determinerà penalizzazione dell'economia locale, ma potrà invece favorire uno sviluppo duraturo basato sulla conservazione delle risorse naturali ed ambientali. Si riferisce, infine, che, congiuntamente all'ispettorato centrale della difesa mare del Ministero della marina mercantile, il servizio conservazione della natura di questo Ministero, ha preso parte a diversi incontri con i rappresentanti del comune di Favignana. L'ultimo si è tenuto in data 13 novembre u.s. ed è in tale sede emersa la disponibilità dell'amministrazione comunale di Favignana a collaborare con questo Ministero per la realizzazione della riserva. Ci si propone di continuare tali incontri al fine di raggiungere intese e consensi per il funzionamento a regime dell'area protetta e la contestuale realizzazione di specifici piani di sviluppo per la comunità locale; il prossimo si terrà a Roma - Piazza Venezia 11 - il 15 c.m. con i rappresentanti delle categorie. Il Ministro dell'ambiente: Ripa di Meana.