Ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per
sapere - premesso che:
Antonio Angelo Pinna, il pastore nuorese condannato in
secondo grado alla pena di 23 anni di reclusione dalla Corte
d'assise d'appello di Firenze per il sequestro dell'industriale
Dante Belardinelli, si è sottratto in data 16 giugno 1992 alla
cattura, allontanandosi in tutta tranquillità dall'Aula poco
prima della sentenza;
è perfettamente inutile che il Ministro della Giustizia
promuova il varo di norme finalizzate all'"indurimento" della
normativa supergarantista, quando poi, in sede di esecuzione
pena, la giustizia dello Stato si lascia beffare in maniera così
clamorosa -:
per quali motivi non siano state predisposte, in prossimità
della sentenza de quo, le più opportune misure di controllo atte
a rendere impossibile la fuga dall'aula della Corte d'assise
d'appello di Firenze dell'imputato Antonio Angelo Pinna,
processato per un reato gravissimo quale autore di un sequestro
di persona;
quali direttive si intendano impartire alle forze di
Polizia, allo scopo di evitare il reiterarsi di simili fatti, che
rischiano di ridicolizzare la giustizia italiana anche di fronte
all'opinione pubblica europea, già molto severa e critica nei
confronti della piaga dei sequestri di persona e della
criminalità mafiosa.
(4-02328)