Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle
poste e delle telecomunicazioni. - Per sapere - premesso che:
la legge n. 223 del 23 agosto 1990 è stata emanata dopo 14
giorni di assoluta assenza di ogni norma legislativa nel settore
radiotelevisivo. Dal giorno della pubblicazione, la legge ha
previsto una serie di obblighi e vincoli da ottemperare dalle
emittenti private, nazionali e locali, quali: limitazioni delle
interruzioni pubblicitarie, limitazioni dell'affollamento
pubblicitario e delle sponsorizzazioni, di trasmettere un minimo
di ore e simili;
a queste direttive il ministro delle poste deve dare
riscontro con il rilascio delle concessioni entro il 23 agosto
1992;
nonostante siano già trascorsi due anni dalla pubblicazione
e le emittenti locali vivano in una situazione precaria, dovendo
continuare ad investire nella propria azienda senza avere, non
solo, la certezza di ottenere la concessione, ma senza sapere
quali potranno essere i bacini di utenza loro assegnati -:
se nel comportamento del Ministro delle poste e negli
uffici competenti non sia ravvisabile una omissione d'atti di
ufficio;
se risulti per quali misteriosi motivi il Ministro delle
poste Vizzini abbia promesso, prima della campagna elettorale per
le elezioni politiche, il rilascio delle concessioni non
ottemperando poi a questo dovere e quali siano gli insormontabili
problemi che ostano al rilascio delle stesse;
quali siano i tempi previsti per giungere alla definitiva
assegnazione delle frequenze. Qualora le concessioni non
dovessero essere rilasciate entro il termine previsto, che è il
23 agosto 1992, il Governo dovrebbe far sapere contro chi
dovrebbero muovere azione legale le emittenti private per
chiedere il risarcimento danni per i mancati guadagni causati
alla ottemperanza degli articoli di legge della legge n. 223 del
1990.
(4-01931)