Primo firmatario: Gruppo: RIFONDAZIONE COMUNISTA Data firma: 17/06/1992
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
RIFONDAZIONE COMUNISTA
06/17/1992
RIFONDAZIONE COMUNISTA
06/17/1992
RIFONDAZIONE COMUNISTA
06/17/1992
Destinatari
Ministero destinatario:
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 25/06/1992
Stato iter:
19/10/1993
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO
02/10/1993
MINISTRO - (MINISTERO DELLA DIFESA)
Fasi iter:
PRESENTATO IL 17/06/1992
INTERLOCUTORIO IL 25/06/1992
RISPOSTA DEL GOVERNO IL 02/10/1993
ITER CONCLUSO IL 19/10/1993
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e della difesa. - Per sapere - premesso che: nel dicembre del 1999 scade il contratto di cessione della base di Camp Darby (Pisa) concessa ai militari americani nel 1951 con accordo segreto firmato dal ministro degli esteri pro tempore Pacciardi; i consigli comunali di Livorno e Pisa hanno sollecitato, in diverse mozioni, il non rinnovo del contratto di cessione, il ripristino dalla sovranità nazionale sul territorio della base, la smilitarizzazione della base stessa; mercoledì 3 giugno il Presidente della giunta regionale toscana Vannino Chiti, è stato ricevuto nella base di Camp Darby dal comandante colonnello James Stephan Koons. Sorprendentemente il presidente Chiti ha omesso di comunicare al comandante della base i contenuti delle risoluzioni citate, quello di analoghe prese di posizioni del consiglio regionale, trasformando di fatto l'incontro in una sorta di riconciliazione tra amministrazioni locali e comandi americani; occorre ricordare come la sede dell'8th US Army Area Support Group, sia stata al centro di diverse indagini della magistratura. Sospettata tra l'altro di essere stata la base nella quale si addestravano all'uso di esplosivi i neofascisti del colonnello Amos Spiazzi, il giudice Felice Casson, nella sua inchiesta su Gladio, ha inutilmente chiesto di sentire in merito il comandante di Camp Darby; la non collaborazione con la magistratura italiana è solo uno degli esempi della scarsa trasparenza nella quale è chiusa la base americana. Risulta agli interroganti che i 500 dipendenti civili italiani della base sono stati assunti dopo una rigida selezione politica e dopo aver affermato l'indisponibilità ad usare il loro diritto di sciopero sancito dalla Costituzione. Risulta inoltre operare in zona la potentissima loggia massonica statunitense "Franklin" -: se il Governo non ritenga opportuno far rispettare la scadenza del 1999 preordinando con i comandi americani le tappe, le modalità e i tempi del loro ritiro dalla base di Camp Darby; se non ritenga di dover esprimere già adesso l'indisponibilità italiana a prorogare il contratto di cessione della base, considerata la volontà del Congresso americano di ridurre sostanzialmente la presenza dei soldati americani in Europa; se non ritenga di predisporre insieme agli enti locali interessati un Piano di riconversione civile dell'area oggi occupata dai militari, attraverso la valorizzazione dal Parco naturale San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli. (4-01878)
Si risponde anche a nome della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministro degli Affari Esteri. La base militare di CAMP DARBY è una installazione, situata sul territorio nazionale, concessa in uso alle Forze Armate USA (nell'ambito del Trattato del Nord Atlantico), per esigenze NATO, che non gode di alcuna extraterritorialità. Essa viene utilizzata per attività logistiche non operative di telecomunicazioni, deposito munizioni, deposito carburanti e sede di uffici per le costruzioni portuali ed altri elementi di sostegno. Non risulta che sia stata utilizzata per corsi ed esercitazioni da parte di organizzazioni di "destra" o quale probabile deposito di materiale ed armi per l'organizzazione Gladio. Quanto alla segnalata opportunità di attenersi alla scadenza del contratto di cessione della base di CAMP DARBY, è bene precisare che la concessione in uso alle Forze armate statunitensi di specifiche aree demaniali è regolata dalle disposizioni concordate tra l'Italia e gli Stati Uniti in esecuzione degli impegni stabiliti dallo scambio di lettere intercorso tra il Ministro degli Esteri Sforza e l'ambasciatore degli USA J.C. Dunn in data 29 giugno 1951. Ciò nell'interesse della difesa collettiva e della reciproca assistenza, al fine della salvaguardia della pace e della sicurezza, ed in esecuzione dell'articolo III del Trattato del Nord Atlantico. Peraltro, né il richiamato scambio di lettere, né le conseguenti disposizioni concordate fissano una data di scadenza delle intese stesse o dei correlati impegni con esse assunti. D'altra parte, nella piena vigenza del Trattato dell'Atlantico del Nord, e più specificamente degli impegni internazionalmente assunti da parte italiana in esecuzione del citato articolo III, ed in presenza della riaffermata rilevanza rivestita dall'Alleanza Atlantica, non sussiste alcuna motivazione politica o giuridica per giustificare iniziative del Governo italiano volte alla denuncia unilaterale di impegni rientranti nel contesto esecutivo della norma citata. In particolare, proprio dal punto di vista politico, una simile iniziativa sarebbe del tutto inopportuna per gli inevitabili contraccolpi che essa avrebbe sui rapporti italo-statunitensi e sull'equilibrio dell'alleanza Atlantica in seno alla quale, com'è noto, il nostro Paese riveste un ruolo di non secondaria importanza. Il Ministro della difesa: Fabbri.
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
BASI MILITARI, PARCHI NAZIONALI E RISERVE NATURALI