Primo firmatario: Gruppo: FEDER. EUROPEO PR Data firma: 25/05/1992
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario
Gruppo
Data firma
FEDER. EUROPEO PR
05/25/1992
FEDER. EUROPEO PR
05/25/1992
FEDER. EUROPEO PR
05/25/1992
FEDER. EUROPEO PR
05/25/1992
FEDER. EUROPEO PR
05/25/1992
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELL'INTERNO
MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
MINISTERO DELL'AMBIENTE
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI
MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO (PER GLI AFFARI REGIONALI)
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO SENZA PORTAFOGLIO (PER LE POLITICHE COMUNITARIE) delegato in data 10/07/1992
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
PRESENTATO IL 25/05/1992
INTERLOCUTORIO IL 19/06/1992
INTERLOCUTORIO IL 10/07/1992
Ai Ministri dell'interno, di grazia e giustizia, dell'ambiente, per i beni culturali e ambientali e per le riforme istituzionali e gli affari regionali. - Per sapere - premesso che: nel 1978, l'amministrazione regionale della Valle d'Aosta, aveva varato un "programma organico di restauro e valorizzazione della cinta muraria romana di Aosta" (delibera n. 2477 del 25 maggio 1978), ma proprio a partire da quella deliberazione si è proceduto in maniera totalmente inversa con interventi sempre più irresponsabili e irrimediabili su tre diversi lati della cinta; nel 1979 sul lato orientale, una vecchia casa valdostana (la cosiddetta casa Charrey) insistente sulle mura e quindi vincolata (decreto ministeriale 18 aprile 1910, decreto ministeriale 2 ottobre 1964) anziché essere restaurata in base alla normativa esistente ed a precise e specifiche direttive del Consiglio superiore delle antichità e belle arti, veniva completamente trasformata per ricavarne alcuni alloggi pseudorustici; tra il 1985 e il 1990, un altro deturpante intervento veniva condotto sul lato meridionale della cinta con la costruzione di un parcheggio sotterraneo pluripiano con soprastante bus terminal (quest'ultimo oltretutto mai utilizzato dai pullmans come ha rilevato il Ministero dei trasporti tramite l'ispettorato della motorizzazione civile, che l'ha ritenuto non idoneo); neanche in questo caso si tenne in alcun conto né della vincolistica di base né di uno specifico decreto ministeriale (decreto ministeriale 10 giugno 1954) che dichiarava di pubblica utilità tutta la zona antistante le mura stesse, imponendo di configurare entro due anni una zona archeologica atta a tutelare e valorizzare il tratto di cinta in esame, con il risultato di precludere alla vista il tratto di mura in questione con un incredibile garbuglio di tubi, vetro fumé e cemento armato; il terzo irrimediabile intervento è in corso di realizzazione sul lato occidentale della cinta muraria, nel tratto compreso tra il corpo meridionale della Porta Decumana e la cosiddetta Torre del Lebbroso (si tratta questa volta della nuova biblioteca regionale), nonostante fosse a disposizione una vastissima area libera appena all'esterno della cinta muraria; a tutto ciò si aggiunge che buona parte degli edifici setteottocenteschi insistenti sulle mura sono stati demoliti, mentre altre parti sono crollate durante i lavori, come ha ammesso la stessa sovrintendenza, e che alcuni lacerti di muri e di facciate sono stati mantenuti in piedi ed associati o inglobati nella colata "moderna" in cemento armato; sulla costruzione della biblioteca regionale fu presentata il 10 ottobre 1990 un'interrogazione (n. 3-02652), alla quale non vi è mai stata risposta, per denunciare le evidenti violazioni di precise norme di legge e per sapere quali provvedimenti si volessero adottare da parte delle autorità competenti; va ricordato che, in base alla legge costituzionale n. 4 del 26 febbraio 1948 - Statuto speciale per la Valle d'Aosta, articolo 3, lettera m) - la regione non gode, in materia di antichità e belle arti, della potestà legislativa, ma solo della potestà integrativa e di attuazione delle leggi della Repubblica -: 1) se non ritengano che in materia di difesa del patrimonio culturale e monumentale del Paese, già notevolmente deturpato, sia necessario un intervento più incisivo e determinato per impedire che proprio gli amministratori, che dovrebbero garantirne la conservazione, ne facciano invece scempio; 2) quali iniziative si intendano assumere per impedire, nell'ambito di competenza del Governo della Repubblica, che questa ultima grave manomissione della cinta muraria di Aosta sia portata a termine e per far sì che la biblioteca regionale sia costruita in un luogo più idoneo. (4-01169)
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
OPERE PUBBLICHE, TUTELA DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI