ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00089

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 11
Seduta di annuncio: 1 del 23/04/1992
Firmatari
Primo firmatario:
Gruppo: MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE
Data firma: 23/04/1992


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SANITA'
  • MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
Stato iter:
07/06/1993
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/05/1993
MINISTRO - (MINISTERO DELLA SANITA')
Fasi iter:

PRESENTATO IL 23/04/1992

SOLLECITATO DAL PARLAMENTARE IL 30/09/1992

RISPOSTA DEL GOVERNO IL 25/05/1993

ITER CONCLUSO IL 07/06/1993

Ai Ministri della sanità e di grazia e giustizia. - Per
conoscere - premesso che:
alla notizia secondo la quale in Italia sarebbe stata
introdotta, dopo la prescritta sperimentazione sanitaria,
la pillola abortiva denominata RU-486 (e meglio nota come
"pillola del giorno dopo") in violazione persino della legge
n. 194, rendendo così l'aborto una pratica di ordinaria
amministrazione, una sorta di "fai-da-te" dello stragismo
dei nascituri, al di fuori di qualunque responsabilità personale
e di una qualsivoglia regolamentazione e controllo pubblico,
l'interrogante presentò una serie di atti ispettivi che
- all'epoca - anche per le risposte pervenute dal Governo
fecero non poco scalpore;
la ditta produttrice, già oggetto di reiterate contestazioni
negli USA ed in Francia, dichiarò che non aveva più intenzione
alcuna di esportare in Italia il "farmaco" in parola mentre
il Governo affermò di non averne autorizzato, e che comunque
in futuro non ne avrebbe mai autorizzato, la sperimentazione;
in data 5 febbraio 1992 Il Golfo, quotidiano dei napoletani,
ha pubblicato un articolo a firma di Antonella Sinopio intitolato
"Aborto farmacologico in Italia - abortire senza traumi
- una sperimentazione fatta in Campania da medici meridionali"
e nel quale parlando della RU-486 si afferma: "Il prodotto
la cui commercializzazione non era stata permessa nel nostro
Paese, è invece oggi disponibile proprio nella nostra regione,
grazie alla sperimentazione dell'equipe della divisione
di ostetricia e ginecologia dell'ospedale civile di Cava
dei Tirreni, condotto dal direttore della divisione, il
professore Achille Della Ragione. "Abbiamo sperimentato
una associazione di farmaci in commercio da anni - ci spiega
l'artefice della scoperta - ottenendo la possibilità di
provocare farmacologicamente un aborto completo in una percentuale
di casi sovrapponibile alle casistiche realizzate in Francia
con la somministrazione di una singola dose di Migepristone
(l'RU-486, appunto), un antagonista al progesterone. La
sperimentazione è avvenuta nel rispetto della legge n. 194
del 22 maggio 1978, essa apre nuovi scenari sull'utilizzo
dei farmaci per l'Ivg, ottenendo grandi risultati con effetti
collaterali controllabili. La somministrazione di prostaglandine
(il Cervidi è il nome commerciali del prodotto) e ossitoni
(Syntocinon), sotto forma di candelette vaginali, propinata
ogni tre ore, viene controllata attraverso esami ecografici.
Con tale sistema - continua Della Ragione - si ispezionano
le variazioni della camera gestazione, quando detta camera
è scomparsa completamente, l'aborto si ritiene realizzato.
Per quanto riguarda la contro pubblicità degli effetti collaterali
si verifica soltanto un sanguinolento intermittente dai
genitali nell'ordine di trentaquattro assorbenti al dì,
per un periodo che va dai tre ai sette giorni, dopo l'induzione
dell'aborto, ma questo è tutto"";
ora, a parte la notorietà abortista del dottor Della
Ragione, che fu implicato anni fa nella vicenda di discutibili
pratiche abortive delle quali ebbe ad interessarsi la magistratura
appare del tutto priva di fondamento la di lui opinione
che la sperimentazione in atto sia conforme alla legge n.
194 essendo vero esattamente il contrario; se così fosse
stato, non ci sarebbero state le vivacissime polemiche parlamentar
e di stampa in ordine alla introduzione ed alla sperimentazione
in Italia della RU-486, dato anche che la profonda immoralità
della questione è causata dalla totale deresponsabilizzazione
della donna che assuma il farmaco come un qualsiasi analgesico
e la sua illegalità dalla sicura mancanza, come detto -
una volta sperimentato il prodotto e una volta che esso
venga commercializzato in Italia - dei controlli sanitari
e di formale regolamentazione pubblica in una materia tanto
delicata;
sono ben noti i gravi effetti sanitari e le controindicazioni
registrate all'estero in numerose circostanze, tali da aver
introdotto a non poche perplessità sia la azienda produttrice
che il mondo sanitario;
inquietante appare poi il termine "sperimentazione"
adoperato dal Della Ragione in quanto secondo le affermazioni
rese pubblicamente dal ministro De Lorenzo, mai essa è stata
autorizzata in Italia per l'RU-486 né lo stesso ministro
ha mai affermato (a meno che questi abbia sottaciuto la
circostanza) che sia stata autorizzata la sperimentazione
associata di farmaci che abbiano i medesimi effetti della
RU-486, ostandovi infatti tutte le considerazioni morali,
legali e sanitarie sopra svolte -:
se intenda assumere idonee iniziative per fermare
immediatamente la sperimentazione e, se mai autorizzata,
per quali motivi ciò sia avvenuto nel silenzio ed in contrasto
con dichiarazioni rese pubblicamente dal ministro; risultando
l'esistenza di un esposto penale al procuratore della Repubblica
di Salerno, se alla data della risposta consti che esso
abbia avuto corso e con quale esito.
Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo
di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima
legislatura, n. 4-31305 del 12 febbraio 1992.
(4-00089)
In merito ai diversi quesiti posti con l'atto parlamentare
cui si risponde, questo Ministero - nell'ambito delle proprie
attribuzioni dirette e sulla base degli atti d'ufficio - deve
ribadire, a conferma di quanto già chiarito in sede di risposta
ad altre analoghe interrogazioni, che non è stata autorizzata
alcuna sperimentazione della cosiddetta "pillola del giorno dopo"
'0 "RU 486" per impiego abortivo.
Di tale specialità farmaceutica d'origine francese, invece, è
stata autorizzata la sperimentazione a fini di terapia palliativa
del tumore della mammella, ma l'impresa che vi era stata
autorizzata - la casa "Roussel e Maestretti" - non risulta aver
dato seguito a detto provvedimento.
Il Ministro della sanità: Garavaglia.
Classificazione EUROVOC:
CONCETTUALE:
ABORTO, COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI, MEDICINALI, SPERIMENTAZIONE CLINICA
SIGLA O DENOMINAZIONE:

GEO-POLITICO:

L 1978 0194, PILLOLA RU 486