Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro
dell'interno. - Per sapere - premesso che:
su diversi quotidiani è apparsa la notizia di iniziative o
trattative in corso tra esponenti della Dc e altri partiti per
una ipotetica candidatura, nelle prossime elezioni per il sindaco
di Roma, del prefetto Carmelo Caruso;
secondo alcune notizie di stampa lo stesso prefetto Caruso
sarebbe stato contattato, per verificarne la disponibilità, "dai
vertici Dc";
secondo altre notizie di stampa sarebbe stata proposta la
candidatura del prefetto Caruso sulla base di un ipotetico
accordo tra Dc e Msi finalizzato ad una lista civica a sostegno
di tale candidatura;
secondo ulteriori notizie di stampa, lo stesso Ministro
dell'interno "valuta con molto favore l'ipotesi di un impegno per
Roma" del prefetto Caruso -:
1) se il Governo non ritenga di dover intervenire
tempestivamente perché sia chiarita una situazione che vedrebbe
una inopportuna e deviante commistione tra legittime iniziative
politiche di parte e una altissima funzione del Ministero
dell'interno, in riferimento ad una persona che oltretutto è
stata prefetto di Roma e attualmente ricopre nello stesso
Ministero dell'interno una carica delicatissima, che deve essere
sottratta a qualunque sospetto di condizionamento partitico;
2) se il Ministro dell'interno non ritenga doveroso
chiarire pubblicamente e immediatamente il ruolo che gli viene
attribuito in questa vicenda, che - se corrispondesse al vero o
non venisse prontamente smentito - aggraverebbe la preoccupazione
per la possibile commistione tra legittime attività politiche di
parte e ruoli istituzionali di garanzia democratica;
3) se il Governo non ritenga necessaria una urgente
decisione al riguardo, nel senso che se il prefetto Caruso
intendesse legittimamente candidarsi alle elezioni per il comune
di Roma dovrebbe tempestivamente lasciare l'incarico
istituzionale ricoperto, per evitare che nell'opinione pubblica
si ingeneri il sospetto che altissime funzioni istituzionali,
attualmente e in passato ricoperte, possano essere piegate a
ragioni ben diverse di concorrenzialità politica.
(3-01434)