Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere:
se rispondano al vero le notizie diffuse da alcuni organi
di stampa (Tirreno, Nazione) secondo le quali un consistente
numero di detenuti appartenenti alla criminalità organizzata,
intorno ai 250, sarebbe già stato raggruppato e destinato a
carceri collocate nell'Arcipelago toscano, in particolare a
Pianosa;
se abbia una qualche credibilità la notizia della
riapertura del carcere di Capraia, dismesso dal 1986, o comunque
dell'utilizzazione dell'isola per confinare detenuti appartenenti
alla criminalità organizzata, mentre sono in corso le pratiche
per il passaggio dell'ex area carceraria dal demanio al comune di
Capraia;
se si ritenga che la sicurezza interna ed esterna alle
carceri si possa realizzare con un'alta concentrazione di
detenuti ad alta pericolosità criminale o non piuttosto con la
distribuzione dei detenuti più pericolosi in tutte le carceri
italiane e con l'avvio di un'opera di sfoltimento delle carceri
possibile con una rigorosa ed energica depenalizzazione dei reati
minori (con precedenza per gli assuntori di droghe leggere) in
linea con il progetto approvato e trasmesso dal CSM al Parlamento
e con la predisposizione di soluzioni alternative per gli
assuntori di droghe "pesanti" e per i malati di AIDS da avviare e
curare nei centri specializzati;
se tali eventuali misure non ostacolino la realizzazione
dei programmi di "rinnovamento carcerario" concordati con la
regione Toscana per i penitenziari collocati nell'arcipelago, in
particolare per l'isola di Pianosa che dovrebbe essere destinata
a "colonia agricola", così da realizzare percorsi di recupero
sociale per detenuti nella fase finale di espiazione della pena;
se non ritenga opportuno, dinanzi al giustificato allarme
delle popolazioni interessate in conseguenza della diffusione di
notizie non prontamente smentite, stabilire un corretto rapporto
di informazione sullo sviluppo dei fatti con la regione Toscana e
con gli enti locali e con la provincia di Livorno, anche per non
compromettere lo spirito di collaborazione che ha caratterizzato
fino ad oggi i rapporti tra Ministero di grazia e giustizia e
autonomie locali toscane.
(3-00140)